LA PREPARAZIONE FISICA SPECIALISTICA
PER GLI SPORT DA COMBATTIMENTO
Ne ho scritto spesso, ma vale la pena ribadire il concetto.
Il mondo di certe discipline in colonia italy si sa, è alluvionato di pezzenti e mistificatori, e va bene (si fa per dire). Se però c'è un aspetto che è addirittura sotto la scandalosa media è quello dell'addestramento atletico dei combattenti. Quando si parla di questo argomento sortono fuori come funghi i più incredibili e ridicoli luoghi comuni, programmazioni alla Rocky Balboa che insegue la gallina e ex allenatorucoli falliti di calcetto che pontificano perché, dicono, hanno il "certificato".
Purtroppo anche le più serie scuole di discipline da combattimento soffrono di un pauroso deficit di serietà e di formazione scientifica di base sull'argomento, ed imperano i vecchi maestri con la 3a elementare che, seppur esperti e seri, impongono le mezze maratone ai pugili o le diete con un caffè al giorno-tutocompreso per tagliare il peso.
Il mestiere del preparatore atletico è come dicevo una jungla assurda, e discernere chi ci capisce qualcosa non è semplice. In primis la meritocrazia assente a tutti i livelli -specie di vertice- nel nostro disgraziato paese rende addirittura ostico veicolare il concetto che il valore di un professionista NON sta nei diplomi sfoggiati ma nei risultati effettivi, e in secundis che la proprietà transitiva non si applica alle diverse discipline sportive.
"Tizio è un ottimo preparatore di rugbisti o mezzofondisti, ERGO è capace di allenare strikers o grapplers".
ERRORE!
Le diverse discipline sportive presentano grattacapi molto diversi al coach, e il preparatore che rifiuti l'umiltà di andare a rimpolpare la sua cultura specialistica coi veri big del settore ha il fallimento dei suo programmi tecnici scritto nelle stelle.
Le MMA poi sono uno sport dalle variabili situazionali quasi infinite, e incastrare una seria preparazione fisica nello schedule di un atleta già così tanto carico di lavori tecnici è davvero un bel problemino, problema sul quale si sono rotti il grugno fior di esperti nei paesi dove questa disciplina ha largo seguito e giro di quattrini.
Come valutare se il sig.X sia o meno il coach che andate cercando non è facile. La prima cosa su cui rizzare le orecchie è se al primo appuntamento ha o meno preteso una approfondita anamnesi e ha eseguito test valutativi delle capacità condizionali. Una vera programmazione è un abito su misura: come lo cuci se non conosci i dati del cliente?
Un altro parametro da giudicare: coach X conosce la Legge della Forza? Sa cioè che alla base di tutte le altre declinazioni della forza (:la capacità del sistema nervoso centrale di reclutare i muscoli per eseguire un certo lavoro) c'è quella submassimale, i pesoni insomma? Il fenomeno della circuito-mania ha fatto scordare ai più che essi sono uno strumento di lavoro ma senza forza/intensità acquisite prima, è come spendere i soldi presi a prestito: li paghi con l'interesse.
Io mi periterei di controllare, oltre al suo cv, che sia anche una persona che fa quello che prescrive ai clienti. Chi non crede in quel che predica è un bugiardo e dubito al massimo che sia la persona adatta nelle cui mani andarsi a mettere: ciccioni e scheletrici vanno cassati subito con la pernacchia di fantozziana memoria.
Inoltre mi accerterei che il fantasmagorico X si renda conto di quello che tutti i sarti e cuochi del mondo sanno benissimo: non c'è abito che dopo il taglio non vada riaggiustato un minimo, e non c'è piatto che non sia da riassaggiare. Dico che un vero coach, che vi abbia a cuore, DEVE essere un individuo con la testa sulle spalle, che sa di poter commettere errori e anche che la preparazione andrà tarata via via che i risultati vengono misurati, perché non siamo tutti uguali.
Un ultimo avviso. La natura di qualsiasi preparazione è oscillatoria, per funzionare deve essere organizzata e programmata a onde, e sopra tutti i parametri deve tener conto del RIPOSO. E' mentre riposiamo (supercompensiamo) che costruiamo il risultato, e l'errore in assoluto più frequente è allenarsi TROPPO, inficiando con l'ingordigia il risultato, quindi occhio. Un atleta che esegua estenuanti sedute di addestramento in striking o grappling NON può avere nulla in comune in sala pesi col bodibilder che si pompa 4-5 volte a settimana: l'overtraining è garantito!
Butto giù una ricettina di base, con l'hazard che come ho appena finito di dire, è solo un esempio generale:
ipotizzando un atleta agonista amatoriale non esordiente, che esegua dalle 3 alle 5 sedute a settimana di addestramento tecnico puro, bisognerà prevedere un addestramento incentrato sulla forza submassimale LONTANO dalle competizioni, e un successiva trasformazione in forza esplosiva e resistenza alla forza nell'imminenza del match (a seconda di che disciplina parliamo). Senza bombe 1 seduta intesa a settimana basta, di solito e con tutti i distinguo, che i ripetuti guanti/rolling condizionano la resistenza specifica più che abbastanza. Naturalmente è una semplice generalizzazione, le varianti sono moltissime, ma ribadisco che la maggior parte della gente non si rende conto di assommare un volume di lavoro esagerato.
Come al solito vi richiamo all'ordine: evitate il fa-da-te, coach youtube vi frega, rivolgetevi a uno specialista, ne va della vostra salute e del vostro successo sportivo.