venerdì, novembre 29, 2013

IL MAESTRO "RATINHO" DI NUOVO OSPITE PRESSO IL TEAM CENTURION


Un' amicizia vera dura a lungo, a volte decenni. Capita magari che non risenti il tuo accolito per mesi o più, ma quando vi reincontrate sembra di essersi parlati ogni giorno o quasi.

E' questa la sensazione che provo col M° Octavio Couto in arte "Ratinho" (traduzione: topolino), un docente dalla didattica avanti anni luce e un uomo dalla simpatia straripante, un amico da quasi 10 anni.

In uno dei suoi toccata&fuga in giro per l'Europa sono riuscito a metterlo sul tatami della nostra neonata accademia fiorentina, la Fight Club Academy di via C. Monteverdi, 43. Il generoso consulente tecnico ha sciorinato una master class che il folto gruppo di astanti ha trovato meravigliosa, e io concordo pienamente con loro. Un davvero innovativo approccio alle forme motorie del BJJ basato sulla biomeccanica ci ha illuminato, facendoci osservare con occhi tutti nuovi alcuni dei movimenti/tecniche più basilari dell'arte suave.

E' incredibile il continuo rinnovamento e rielaborazione a cui questi grandi esegeti del Jiu Jitsu sottopongono la nostra arte marziale, scannando vacche sacre e incenerendo idoli. Come ogni vera scienza sperimentale il BJJ va infatti perennemente migliorato e analizzato sotto diversi aspetti, ed è per me fonte di continua meraviglia osservare a quale livello di profonda riflessione siano arrivati maestri-scienziati come Ratinho. Cose che pensavi di saper fare alla grande, ormai 'scolpite nel marmo', si rivelano imperfette (cioè perfettibili) e portate a un livello inatteso di efficacia con solo pochi -ma decisivi- apporti e migliorie desunti dalla biomeccanica e trasposti nel Jiu Jitsu

Spesso i miei studenti mi sentono dire che nulla separa questo sport dalle altre scienze fisiche se non l'intento di specifico e palese auto-miglioramento, e lo stesso Mestre Couto ci ha ricordato che prima di tutto il BJJ è UN'ARTE e che quindi  deve per primissima cosa far emergere la creatività. Compito del maieuta/professor è tirarla fuori, e a questo scopo che si studia di continuo come (la 'tecnica') farlo meglio.

Qui di seguito una chiacchierata che abbiamo registrato in palestra, buona visione.



mercoledì, novembre 06, 2013

10 CONSIGLI DI RICKSON GRACIE PER MIGLIORARE IL TUO JIU-JITSU


Ispirato ai classici insegnamenti del maestro cintura rosso-corallo

  1. Un infortunio non è una scusa per stare sul divano a guardare la tv e non allenarsi. Tieni salvaguardata la parte infortunata e allena il resto del corpo.
  2. La preparazione fisica che diventa una routine fissa può essere noiosa per il lottatore e poco tassativa per i muscoli. Varia le tue attività, ricerca ambienti all'aperto e sii creativo. Nuoto, surf, bici, arrampicata, yoga, corsa: di tutto.
  3. Allenati tutti i giorni. Un giorno senza allenamento è perso per sempre.
  4. Cattivo umore? Corpo bisognoso di uno stop? Ricorda che l'acqua è una grande fonte naturale di energia. Vai al mare, al lago o al limite a una  piscina dei dintorni per rinfrescarti le idee e le articolazioni.
  5. Durante l'allenamento non pensare unicamente alle posizioni del corpo. Stai concentrato primariamente sul ritmo della tua respirazione, il quale può rivelarsi cruciale per la vittoria - o la sconfitta.
  6. Se senti che sei stagnante nel tuo Jiu Jitsu, cerca di investire il tuo tempo per l'allenamento seguendo questa formula: 50% in accademia di Jiu Jitsu, 30% agli esercizi per migliorare la stamina quali corsa, scatti sulla spiaggia e nuoto, e il 20% all'allenamento della forza tipo sollevamento pesi.
  7. Il successo è la naturale conseguenza della perseveranza.
  8. Il tuo animus competitivo sviluppa maggiore forza via via che tu affronti più sfide e competizioni. Ogni qualvolta perdi una gara o uno sparring competitivo, ristruttura la tua mente e spirito per essere pronto a perfomare meglio la prossima volta.
  9. Uno dei più importanti elementi del Jiu Jitsu è il desiderio di essere migliori di ieri. E questo può essere conseguito soltanto tramite allenamento costante, ininterrotto.
  10. Impegnati al massimo ma capisci anche che il risultato finale non dipende solo da te. Se ti sei preparato al massimo e hai dato tutto quello che avevi, allora tornerai a casa soddisfatto quale che sia il risultato finale.