domenica, luglio 17, 2016

IMPARA A COMBATTERE PER NON DOVER COMBATTERE MAI


Amici, curiosi, popolo di internet mi chiedono spesso:
"A cosa serve il Jiu Jitsu?"

Come ho tante volte specificato qui sul blog, la nostra arte marziale ha una molteplice vocazione, e qui cito il nostro sito:

1) una disciplina divertente, tramite la quale socializzare in un ambiente sano e amichevole
2) un metodo di cultura del corpo, con il quale ottenere una perfetta forma fisica senza noia
3) uno sport agonistico accessibile a tutti, dove si gareggia a contatto pieno ma senza colpi in faccia
4) un metodo che insegna delle nozioni utili nella difesa personale
5) una base imprescindibile per le MMA
6) un'Arte a tutto tondo, intesa a sviluppare la persona umana in tutte le sue parti costitutive: cervello, carattere, fisico e Spirito
7) una Via per la ricerca di sé e per l'ampliamento della propria coscienza


Dunque è tanto, moltissimo. Spiegato così...troppo.

Sintetizziamo: il Jiu Jitsu è un efficacissimo metodo per combattere. Il più efficace, secondo me, l'unico che concretamente e sistematicamente dia una chanche al più mingherlino e fisicamente debole. 

A mio modo di vedere il metodo BJJ conferisce al comune cittadino una forza interiore impareggiabile, quando questo sistema venga rigorosamente impartito secondo la sua progressione specifica e mantenendone intatta la natura, quindi non svilito e demarzializzato rendendolo un divertente sport ricreativo.


Il vero Jiu Jitsu -quello che oggi chiamiamo brasiliano oppure realistico- è nato, cresciuto e si è sviluppato come sofisticato metodo di combattimento, il resto viene di conseguenza.

La fase agonistica in sé è un momento e si attaglia principalmente a quelle persone abbastanza giovani e dotate di tempo libero+forza fisica sufficienti a primeggiare. Saper combattere efficacemente (non si può mentire a se stessi) invece è INDISPENSABILE a chiunque, è una formazione psicologica che tutti i mammiferi -non solo gli esseri umani- necessitano.

A cosa serve il Jiu Jitsu? A combattere le proprie paure, insicurezze, preoccupazioni. Il vero Jiu Jitsu dona al praticante sincero una onesta misura di sé e lo riposiziona automaticamente nel branco. Questo addestramento e sua espressione sono bisogni geneticamente programmati dal nostro DNA, piaccia o meno. Per come la vediamo io e tutti gli studiosi di etologia, antropologia, psicologia e neuroscienze, l'essere umano nasce con codificato dentro l'istinto alla lotta. Se avviluppati da stili di vita innaturali non diamo giusta espressione a questa necessità, la maturazione psichica dell'adulto non sarà mai completa, e sfogherà in deviazioni e manchevolezze, spesso poi maldestramente coperte con dipendenze pericolose da sostanze e altro.

Proietta, passa e finalizza. Questo è umano, miei cari. Quando questo mantra è stato veramente assorbito dal subconscio del serio praticante, allora costui emanerà una rocciosa sicurezza che terrà lontani i piantagrane e lo frenerà dalle decisioni avventate dettate dalla paura o dal bisogno di apparire forte agli astanti. Non combatterà mai o quasi, fuori dalle mura del dojo. Non ne ha bisogno.