"La verità attraversa sempre tre fasi. Dapprima viene ridicolizzata. Poi violentemente contestata. Infine accettata come una cosa ovvia." (A. Schopenhauer)
giovedì, aprile 29, 2010
martedì, aprile 27, 2010
E così il mio ex compagno di allenamento dei vecchi tempi alla Tribe è davvero proiettato al top delle MMA mondiali. Il suo match con lo yankee infatti rappresenta il vertice di una lunga carriera, nonostante la giovane età dell'atleta romano.
Il nostro Alessio detto "Legionarius" è riuscito infatti ad arrivare allo scontro con uno dei tre più forti pesi medi della galassia UFC e quindi del mondo; Nate era in rampa di lancio per il titolo quando ha subito da Sonnen una sconfitta -ai punti ma netta- davvero inattesa, e ora rimane al pit-stop ma pur sempre una megastar, uno dei più temuti e riconosciuti pericoli-pubblici della sua categoria, monopolizzata da Anderson Silva.
Per Alessio il match del 3 Luglio si presenta molto in salita, ha davanti uno che è completissimo in ogni singola mixed art e dotato di fisicaccio (nb: ricordo che Nate ha disintegrato il dio del BJJ Demian Maia in pochi secondi), però il Legionarius a essere l'underdog, lo svantaggiato dal pronostico, ci è parecchio abituato e se ne farà un baffo. Un'eventuale vittoria proietterebbe l'atleta italo-americanizzato dell'ATT ai supervertici, nella top five, e in lizza per il prossimo titolo in palio.
Vuoi per la simpatia umana guasconesca del personaggio ma soprattutto per le patrie origini, mando un grosso in bocca al lupo al Legionario: che lo spirito della Centuria lo possa sorreggere anche oltre le sue umane forze e dargli la Victoria nella città delle slot-machines.
mercoledì, aprile 21, 2010
domenica, aprile 18, 2010
Al di là di siparietti goliardici dovuti al sottofondo delle vicine prove teatrali, questo seminario ha visto un grande afflusso di partecipanti da diverse parti d'Italia e un gradevolissimo feeling tra tutti noi. Tema del giorno: la 1/2 guardia; come portare un avversario a terra e cosa fare nel caso lo faccia lui a noi, facendoci finire in 1/2 Guardia superiore, e da sotto contrastare con la 1/2 guardia profonda.
La "mezza" è la posizione più dinamica del BJJ e quindi la più complessa, ma il Tisi è riuscito a far digerire a ognuno il senso del discorso. Alla fine sparring a manetta per tutti (tranne che il povero sottoscritto scassucchiato al ginocchio) e poi il mestre ha conferito 2 cinture blu.
giovedì, aprile 15, 2010
mercoledì, aprile 14, 2010
martedì, aprile 13, 2010
sabato, aprile 10, 2010
OSCURATI DAL PALLONE
Il calcio-truffa occupa tutti gli spazi? Si mangia tutte le dirette TV? Distribuisce milioni di euri dell'erario come fossero noccioline mentre noi degli Sdc/AM patiamo la fame nera?
Il signor Georgi"Insane"Karakhanyan si è permesso il lusso di mandare affanculo il calcio professionistico (seppur USA) e, nonostante i rischi per un emigrante russo in America -ma di schiatta armena- come lui, si è dato con successone alle MMA per mestiere.
Il suo esempio deve far riflettere, e ben sperare. Quando si piantano sani semi in terra sana, poi succedono cose belle. Al notevole DNA anatolico della sua gente, il giovane ebbe la fortuna di assommare l'esempio paterno del babbo marzialista che lo instradò all'amore per la Bella Tenzone sin dall'età del ciucciotto. Questo ha fatto sì che, decenni più tardi, il Georgi nazionale si levasse di dosso la malattia pallonofila e si desse per fortuna all'agone.
Che il Cielo te ne renda merito, Georgi: a me doni tanta contentezza e ottimismo.
lunedì, aprile 05, 2010
UN UOMO DA RISPETTARE
Nel frattempo che il broccolOGM spara sui media stupidaggini da show-wrestling a destra e manca, Shane lascia parlare i suoi pugni extralarge. I Kimbo e i Rampage girano ubriachi su gipponi cromati? Shane sta a casa con moglie e figli, a leggere un libro. I volgari teatranti imbandiscono una carnevalata dopo il verdetto? Shane rimane composto e virile. Attori marziali si girano i canali TV a svergognarsi? Shane si limita alle interviste via mail e con classe.
Saranno le sue appendici iperextralarge e la sua titanica fisicità da atleta a sistemare il broccolo bombardatone, ne sono certo. Una giustizia nella gabbia/ring esiste, il merito emerge, sia lodato il Cielo. Che il re dei Pesi Massimi sia un uomo da stimare è cosa fondamentale per la successiva crescita ed evoluzione delle MMA, e quindi di rimbalzo -lo ricordo- anche per le 4 modalità.
Io sono un tipo romantico e risaputamente idealista, e trovo da godere pazzescamente quando certi ideali o idee hanno giusta realizzazione concreta, alla faccia dei delusi scettici frignoni: il "buono" vince, ogni tanto, oltre all'imbattuto Carwin faccio notare infatti che il samurai Machida primeggia, il patriota russo Fedor domina e il gentleman GSP non lascia scampo, alleluia.
domenica, aprile 04, 2010
PRIMA CHE IL GRACIE VENISSE
Nelle arti da combattimento reale non c'è bisogno di inventarsi leggende, le mitologiche panzane sui maestri dalle mani assassine come riportato fedelmente da adepto ad adepto; per le arti reali la documentazione inoppugnabile abbonda. Si potrebbe partire dall'Iliade e dall'Eneide, per esempio, ma non andiamo indietro di così tanti millenni. Il fatto che i puristi dei metodi di lotta con prese e finalizzazioni siano sempre stati i dominatori degli scontri interstile è un fatto che adesso ci sembra (dopo anni di disinformazione fossile) abbastanza scontato.
Il problema è che lottare corpo a corpo offre delle situazioni non di immediata decrittazione da parte dei profani che assistono, e questo porta nel tempo all'emergere incontrastato della spettacolarizzazione percussiva dei confronti, cosa della quale il recente trend dell'UFC è un classico esempio. Quindi passa il tempo e lo striker, aiutato dagli avidi promoter e da regole compiacenti, riconquista il favore del pubblico fino a obnubilare il più efficace ma meno spettacolare grappler.
Così era avvenuto anche all'epoca del primo vero incontro di moderne MMA di sempre. Correva l'anno 1963 e un furbo giornalista amerighéno si mise a deridere le arti orientali e in particolare la "lotta giapponese", facendo un brutto minestrone di tutto e cercando a grandi linee la dimostrazione che i 'lottatori' sono inferiori per principio ai feroci striker, a quell'epoca unificati sotto le potenti ali della Boxe. Mise in palio dei quattrini e apparve sulla scena lo sfidante.
Il grappler di cui parliamo era un vero diavolo, una innovativa fusione di lotta americana, il Catch e di Judo e Jiu-Jitsu. Un vero figlio d'arte perché Gene"Judo"Le Bell era letteralmente nato sul tatami. Sua madre era una procuratrice di pugili e direttrice di una famosa palestra, e mise il figliolo sin dalla nascita nelle mani dei suoi istruttori più fidati, tra cui leggende quali Ed"Strangler"Lewis. In breve Gene divenne un campione e conquistò a suon di legnate il titolo assoluto USA di Judo.
Quando sentì il profumo dei dollari accorse a difendere l'onore degli attorcigliatori -più che delle arti orientali fossili alle quali non era legato se non come agonista del realistico Judo- e finì per diventare famoso. Il match lo vide opposto a uno dei più forti campioni mondiali (5° nel ranking dei Massimi) di Boxe del momento, ed è una vera chicca da guardare. Non stupirà voi lettori la schiacciante vittoria del grappler?
http://www.youtube.com/watch?v=n9mER2BmNRA
sabato, aprile 03, 2010
E ultimamente gli fa tanto male l'unghia del mignolino...e c'hanno il pesce rosso con l'influenza e perciò son psicologicamente turbati..e devono riposare dopo 3 dure ore di turno lavorativo in Comune..e la fidanzata gli ha consigliato di astenersi dagli allenamenti perché "sport poco alla moda"...
Ossantissimo zio, non se ne può più! Mi sono così tanto rotto lesmarons delle femminucce pigre anti-impegno tanto da dar di fuori di testa. Io dico: nessuno mai v'ha chiesto di entrare in palestra, perché a voi fancazzisti lonzosi non vi viene in mente di smetterla di lagnarsi senza costrutto e di inventare balle? NON CI CREDE NESSUNOooooooo!
Sarà capitato anche a voi mille volte l'incontro casuale col tipo che era entrato tutto sgarzollino in palestra, magari addobbato come Vanderlei Silva già alla lezione prova, e che poi è sfumato, scomparendo senza lasciare traccia. Ebbene, 'sti tizi non c'è volta che sia una che si prendano il peso delle loro scelte e non si giustifichino o dicano: "ehi,ho smesso perché non ho voglia", perché sono un borghese pigro e inconcludente, un plebeo abulico senza interessi veri, ho smesso perché son casi miei insomma. NO: ogni volta rifrulla fuori la stessa litania di scuse insopportabile, scuse che nessuno ha chiesto ma che il subcosciente colpevole del tipo obbliga a sparare a raffica.
"Quest'anno non ho tempo, mi devo laureare in Scienza dell'orifizio anale delle lucciole maltesi presso la facoltà di Poggio Cammello."
"Sai, ora come ora non ho neanche i soldi per mangiare!"
"Il mio gatto è scomparso e ora seguo una terapia farmacologica per la depressione."
"Vorrei tanto lottare ma il mio guru me lo ha vietato."
"Da quando è nata mia figlia [3 ANNI FA'] non ho il tempo per queste cose."
"La distorsione alle tonsille dell'inverno scorso mi ha fermato."
Non mi dà per nulla fastidio che gente così abbia smesso di praticare, anzi, erano una palla al piede, però mi scassa che debbano mentire così spudoratamente e fastidiarmi con le più fantachimeriche cavolate per cercare di tappare il senso di nausea che danno a loro stessi.
Questi sport sono potenzialmente per tutti ma allo stesso tempo non sono alla portata di tutti. Due cose grosse e pesanti nello scroto minimo bisogna avercele, quindi signorinette mie evitate di romperle a me e agli altri poveri destinatari delle vostre fantastorie. La coerenza con le scelte che si è fatto io o altri insegnanti non ve la possiamo trasmettere, epperò siamo obbligati ad aspettarcela, pena la nostra e vostra perdita di tempo.
Non c'è nessun limite di talento per diventare davvero bravi, e atleti portatori di handicap ce lo ricordano ogni giorno, ma la mancanza di tenacia è insuperabile. Il semplice tener fermo e venire sulla materassina anche se stanchi, anche se leggermente malati o impegnati è conditio sine qua non per ottenere un qualcosa, e anche per dirsi un minimo uomini, secondo me. In questa epoca di universale disimpegno e mancanza di senso dell'onore mariadefilippiana calciofila è palesemente comunissimo il comportamento delle signorinette, anzi maggioritario: non fare e inventare balle.
Però non è normale e mai lo sarà.
Ciò detto, basta lamentazioni, basta fare le signorinette..del blog. Con questo post infatti intendo -oltre che mettere alla berlina i piagnoni incapaci- infondere sano OTTIMISMO!
Infatti voi state qui, a leggere queste parole, voi non siete o potenzialmente potete subito smettere di essere i raccontaminchiate, i farabutti a danno di sé, le signorinette. Voi avete un salutare impulso all'azione e al formarvi interiore, altrimenti il vostro karma non avrebbe manifestato questa lettura. In voi c'è il buono e il buono richiede obbligatoriamente l'ottimismo.
Ogni giorno un po' migliori, ogni giorno un po' più forti e un po' più colti, ogni giorno avanti. Oltre alle 'passioni' eterodirette dalla dittaura mondialista pallonarofila mariadefilippiana grandefratellesca c'è di più, molto di più. E tutto comincia con la chiarezza, con essere onesti con noi stessi. Ogni povera signorinetta avrà sempre pronta la sua scusa, a cui si attaccherà disperatamente per impedirsi di guardarsi dentro con sincerità. TUTTI possiamo essere/siamo donnicciole lagrimatorie davanti alla mancate forme d'impegno delle nostre vitacce, al di là delle palestre.
Basta scuse, il tatami cosmico ci attende, un altro giorno ancora.
"L'antitesi allo spirito borghese non è il salotto di sinistra o il bar esistenzialista, ma il campo, la palestra, la solitudine, la montagna"
Adriano Romualdi
venerdì, aprile 02, 2010
COME INTENDO IO LA PRATICA MARZIALE
Il Signore Buddha insegna: "Se incontri il Buddha per strada, uccidilo!", in ciò a significare di abbattere tutti gli idoli preconcetti e di affrontare le cose solo col proprio giudizio, senza mettere sul piedistallo dell'autorità apodittica niente e nessuno. Io così faccio, e fatelo anche voi con tutti e con me.
Comincerò col ribadire cosa NON è per me una pratica marziale, etimo da MARS, Dio del Combattere. Una sana e produttiva pratica marziale non contiene le seguenti cose:
1) studio e ripetizione di astruse 'forme' o kata
2) indossare strambi costumi di foggia cino-orientale
3) imitare le movenze delle bestie e atteggiare il corpo in posizioni ridicole
4) vestirsi da rambo e fare light sparring con gli anfibi
5) sfoggiare una panza come un pallone aerostatico e fingersi guerrieri
6) avere le spalle stile gruccia e dirsi "Tanto c'ho l'energia interna!"
7) blaterare di arti mortali e non fare mai guanti perché si è 'troppo mortali'
8) maneggiare alabarde e stelle appuntite
9) avere il fiato di un novantenne asmatico e "Ma in strada 2 sec e sei Ko"
10) subire valanghe di cazzotti da chiunque ma continuare a incensare il proprio Maestrone, che lui sì che li metterebbe a posto i cattivi
11) stare rinchiusi nella propria palestrina sega senza mai gareggiare però disquisendo di tutto e tutti
12) ammorbare i congiunti con la solfa delle arti 'segrete' e che passano solo di prescelto in presecelto
13) fantasticare di quando la tale arte fossile (tradizionale) era fortissima mentre ora è inutile per mero degenero e mancanza di 'fede'
14) sbrodolare assurdità sui punti di pressione e il "tocco della morte"
15) qualunque atteggiamento di prosternazione, soggezione mentale e ridicolo assoggettarsi a sétte e gruppi di manipolazione psicologica, che abusano della persona umana
La mia pratica marziale è quella dell'uomo libero del mondo grecoromano, del civis. Areté, eccellenza, migliorare se stessi.
Si pratica per stare bene e in forma, per avere un aspetto atletico e socializzare con gente degna di nota, per condividere valori virili e sani. Si pratica per imparare a combattere, consci che l'arte/sport non potrà MAI riprodurre in allenamento la temperie emotiva e l'imprevedibilità situazionale di uno scontro reale. Si pratica per crescere emotivamente, e sapendo che non v'è crescita alcuna senza lo scontro-incontro (sparring non collaborativo e gare). Si pratica per imparare sempre cose nuove, edotti sul fatto che nulla è per sempre e che tutto muta, Panta Rei.
Si pratica sul tatami/ring per perdere molto, da gente forte. Perché solo chi perde spesso essendosi impegnato al massimo, sa a che punto LUI è arrivato e dove deve andare poi.