martedì, giugno 21, 2011


TAP OR SNAP: IL JIU JITSU E' FINALIZZARE



Una caratteristica del nostro amato Jiu Jitsu funzionale (o brasiliano che dir si voglia) abbastanza unica tra le consorelle lotte corpo a corpo, è la tremenda enfasi data all'effettiva chiusura dello scontro tramite un presa disabilitante, leva articolare o strangolamento per la stragranparte dei casi.

Mentre tutte le lotte folk la Lotta Olimpica, il Judo, il Sambo (in percentuale decrescente dal 100%) vedono la maggioranza assoluta dei match decisi da chi possieda il miglior gioco di proiezioni da in piedi, nel Jiu Jitsu sappiamo che un'enorme numero di scontri è deciso da chi infila la sottomissione vincente. Sull'importanza strategica di ciò nel formare un combattente di valore ho già discettato qui sul blog, sia in termini di "difesa personale" sia MMA et similia, vi rimando agli archivi. In relazione a questa decisiva impostazione metodologica, voglio oggi riflettere a voce alta su come le moderne esigenze agonistiche -in special modo del cage fighiting- stiano tagliando un po' le gambe ai 'finalizzatori', con il rischio di deturpare e compromettere il bacino tecnico medio.

Andiamo un po' indietro nel tempo, agli USA dell'epopea del West, all'epoca d'oro del Catch Wrestling (l'antenato da cui origina la Lotta Stile Libero). Questa eccellente lotta, lo dice il nome, era basata su ogni genere di presa sul corpo dell'avversario, e le finalizzazioni erano dominanti. Successe però che come i Vale Tudo brasiliani le lotte o sfide durassero decine di interminabili minuti al suolo, annoiando gli spettatori e convincendo organizzatori senza scrupoli a truccare gli scontri sempre più, fino alla creazione dello Show Wrestling teatrale oggi purtroppo di moda. Con inconsistenti argomentazioni di "sicurezza" e "bellezza" le finalizzazioni sparirono e rimasero solo i takedown per arrivare nello sport amatoriale alla moderna forma di Wrestling.

Simili motivazioni sulla spettacolarità, seppur di ben diverso tenore, spinsero il fondatore del Judo, Jigoro Kano, a minimizzare l'importanza del Ne Waza, la lotta al suolo che egli personalmente non amava né conosceva molto e che fece insegnare a suon di sghei pesanti presso la sua accademia Kodokan dal maestro Tanabe, il jitsuka 'nonno' del BJJ [nb:vedi articoli in cui ho ricostruito le origini di entrambe le arti] dopo i plurimi cappotti rimediato dai 'finalizzatori' della Fusen Ryu. Con l'incorporazione della suddetta scuola il Judo si stava trasformando in una scuola di combattimento basato sul ne waza e Kano dovette imporre limitazioni al suo utilizzo via via più stringenti, degenerate ai giorni nostri fino al punto di trasformare il moderno Judo olimpico in una Greco-Romana in kimono.

Fatto sta che la storia si ripete.

Nelle MMA professionali, cioè americane, la lotta al suolo non è gradita, il pubblico di bifolchi non la capisce, vuole le legnate e pertanto anche veri e propri specialisti la usano col misurino per non giocarsi la carriera. Siccome le MMA, che piaccia o meno, sono la Formula Uno del combattimento odierno, tutto il movimento ne viene influenzato. Il ragazzino che si vede l'UFC giustamente giudica con quel metro lì, e ricercherà determinate prestazioni e scuole che gliele possono far conseguire.

Come ho spiegato, l'inevitabile introduzione di guantini, categorie di peso e limiti di tempo ha reso il Wrestling la più importante modalità del contemporaneo paniere del buon artista marziale misto, con in aggiunta le esigenze televisive finendo per allontanare il cage fighting dal mondo delle sottomissioni. Se personaggi abili e senza scrupoli come Dana White continueranno a comandare a bacchetta il mondo delle MMA, la trasformazione di esse in Lotta/Boxe sarà assicurata, con grave perdita per TUTTI.

La mia (tenue) speranza è che i boss del mondo dell'arte suave si rendano conto di questo esiziale rischio, e che si facciano promotori di un livello Semi-PRO di BJJ, una lega o qualcosa del genere riservata a superfight con per invito con borse in denaro, duranti i quali non siano assegnati punti e si lotti senza orologio, dando la vittoria unicamente a chi faccia arrendere l'avversario. Tempo fa se n'era effettivamente sentito parlare, poi più nulla. E' mia opinione, ma anche di mega campioni come Cobrinha, che il vero senso del Jiu Jitsu stia nel vincere in maniera indiscutibile, tramite una submission. Se al momento non c' è trippa per la semi-pro, mi permetto modestamente di suggerire, in modo un po' ingenuo forse, che al limite le sole finali dei vari tornei di rilevanza mondiale (Brasileiro, Europeo, Panamericano, Asiatico, Mundial) potrebbero essere disputate col "tap or snap".

Ho tanta paura che il nostro Jiu Jitsu finisca come le altre lotte più famose, levando qui e vietando là, ecco perché ci tengo tanto a questo argomento. Il realismo e la continua ricerca dell'efficacia ha reso il Jiu Jitsu il fenomeno di portata mondiale che è oggi, ma è a rischio. In prospettiva a lungo termine si potrebbe involvere in un simil-Judo o qualcosa del genere, e io non ci tengo proprio.


5 commenti:

cortobraccio ha detto...

Capisco la tua preoccupazione,forse condivisibile,ma mi chiedo da osservatore"esterno"(tu sai che pratico lotta di origine indiana,e non BJJ)se questo semplicemente non sia un rincorrersi storico degli eventi:la ri-scoperta delle finalizzazioni(periodo valetudo e primi UFC),di nuovo messe da parte a favore dello spettacolo chiesto dalle masse,in attesa di un nuovo ciclo di riscoperta.....

Mi sembra inoltre,che UFC a parte,in terra yankee ed un po in tutto il mondo,siano ben vivi tornei di lotta con regole adatte agli appassionati di lotte a finalizzazione.

Mi chiedo invece(sempre da turista)se non sia il BJJ che un po sta mettendo da parte alcuni repertori tecnici(banalmente mi vengono in mente le leve alle gambe),a favore di tecniche su cui si ultraspecializza(triangolo,arm-bar,mataleon in primis);non saprei come giudicare questo fenomeno(ritengo possa essere sia un bene che un male,dipende dalla meta che un lottatore si prefigge),ma mi sembra argomento più attuale e reale delle tendenze Yankee nel UFC,tendenze che mi stimolano solo un bel "chissenefregapeggioperloro".

Mario Puccioni ha detto...

Esimio Cortobraccio,

grazie del commento tecnico, fa piacere.

Mi domando se tu abbia mai visto un torneo di livello mondiale di BJJ, ma credo di no, perché mi parli di abbandono delle leve alle gambe che con la 50/50 guard sono il pane e di "tornei di lotta con regole adatte agli appassionati di lotte a finalizzazione" extra-Jiu Jitsu che NON esistono indipendenti da esso. Finalizzare E' il Jiu Jitsu, le altre lotte (tranne lodevoli ma ultramicroscopiche eccezioni) si occupano di proiettare; varie e nuove nomecltaure sorgono come funghi, tipo Submission, Grappling etc ma sempre di BJJ sotto altri nomi- seppur meticciato - si tratta.

Il fenomeno UFC ha una portata gigantesca, altro che, la gente cerca quello che l'ha suggestionata in tv, e la storia del combattimento misto sta virando poderosamente in base alle decisioni commerciali dei boss della lega. Poi sui "corsi&ricorsi storici" siam d'accordo ma lasciamo perdere il fatalismo filososofico alla Vico che è OT.

Saluti.

cortobraccio ha detto...

Grazie per l'esimio.....dehehe,ed io come ti rispondo?!?
Egregio?
Augusto?

Scherzi a parte;tornei "completi",no,non ne ho visti:tutta roba da tubo:singoli incontri Gi e no-Gi che mi interessano particolarmente per i nomi(atleti di valore) coinvolti:ovvio che quindi non ho una visione "completa",del resto sono il primo a considerarmi turista.

La posizione 50/50 mi lascia un po perplesso,per come viene usata mi sembra più funzionale a "qualcos'altro"che non all'entrata in finalizzazione.
Almeno per quel che ho visto.

Sarò parziale,ma nella macroscopia se parliamo di lavoro sulle gambe subito mi vengono alla mente Sambo,Shoto e parenti.

Forse sul UFC hai ragione,ma osservo che fra i praticanti,non gli spettatori,la lotta(sopratutto a terra)attira moltissimo:è da un po che per "cambiare braccia"visito altre palestre come ospite;ho notato che anche in quelle dove si fa MMA molti ragazzi sono attirati dal settore lotta e manifestano il desiderio di mettere da parte il discorso delle percussioni per approfondire il gioco della lotta.
Mi sembra molto positivo per lo sviluppo delle lotte(tutte,non solo BJJ)ed indicativo di dove cominci a tirare il vento.

Mario Puccioni ha detto...

Specchiatissimo Cortobraccio,

il Sambo e le arti meticce nipponiche tipo Shooto (oramai da considerarsi un qualcosa a sé) sono fenomenali nelle leve alle gambe ma non hanno nulla che il Jiu Jitsu - pricnipale fonte da cui entrambe le hanno tratte in epoche diverse- in sé non abbia. Nel Sambo la mancanza degli strangolamenti e dei punti affibbiati nei passaggi fà sì che ne tirino tante, ma nelle MMA il discorso si comlica parecchio; tu hai mai visto Arlovski o Fedor (tanto per citare qualche sambista celebre) finalizzare qualcheduno di leg lock? No, vero?
"First position the submission", ecco perché i più fini esecutori sono in genere brasiliani del BJJ come Toquinho, almeno all'UFC dove i nip non brillano proprio.

La crescita dell'interesse nel grappling è dovuto alle MMA/UFC, ma questa dipendenza è anche il rischio che corriamo.

Saluti

Lorenzo Ostano ha detto...

caro Mario,

innanzitutto grazie per lo spunto di riflessione.
Io approvo la tua proposta "salvafinalizzazioni" ma ho paura che non si possa mettere in atto un regolamento tap or snap.
Questo perchè mi sembra che le finalizzazioni siano molto difficili da applicare ad un avversario di pari livello e ciò potrebbe portare ad una miriade di verdetti nulli, match da due ore con il pubblico che collassa e l'impossibilità di stare dietro ai tempi richiesti dal torneo.
Perciò credo che non si possa prescindere dai punti nei match di bjj anche perchè passare o ribaltare va premiato e sempre di lotta al suolo si parla senza il rischio di omologarsi al judo o alla lotta.

Infatti non credo che il bjj rischi di diventare la copia delle discipline parenti perchè anche senza finalizzazioni la contesa sportiva rimane sempre al suolo e non è dominata dalle proiezioni.