domenica, ottobre 02, 2011


LA GEOGRAFIA DEL COMBATTIMENTO E 
DELLE MMA 





Alfred Marshall è noto come il “padre” della teoria dei distretti industriali. In due sue opere The Economics of Industry (1879) e Principles of Economics (1890) egli delinea le caratteristiche dei distretti industriali affermando che «i vantaggi della produzione a larga scala possono in generale essere conseguiti sia raggruppando in uno stesso distretto un gran numero di piccoli produttori, sia costruendo poche grandi imprese» dato che «per molti tipi di merci è possibile suddividere il processo di produzione in parecchie fasi, ciascuna delle quali può essere eseguita con massima economia in un piccolo stabilimento».

In parole povere, in un determinato territorio si viene a creare una produzione vincente perché o ci sono tantissimi piccoli imprenditori che generano una rete, o pochi mega competitori dotati di mezzi giganteschi. Che venga su dal basso o sia calata dall'alto è la storia di come si creano vincitori con una concentrazione di forze che si radicano in un'area.

Oggi noi possiamo osservare il planisfero terracqueo e delineare con un certa precisione i "distretti del combattimento", le zone che si sono affermate sulle altre per qualità e che, al momento attuale, sono i bacini a cui il prodotto-MMA fa riferimento.

I paesi leader sono 2: USA e Brasile

Gli Stati Uniti hanno il cash, quelle mega accademie professionali che permettono l'esempio n.2 di Marshall, il Brasile ha il vivaio.

Ripartendo il mappamondo sulle modalità vediamo:

USA: Wrestling, Boxe

Brasile: Jiu Jitsu

Paesi Bassi: Kickboxing

Thailandia: Muay Thai

Avendo questi paesi delle arti 'nazionali' (in USA prese dal colonizzatore britannico, in Olanda dagli emigranti) su cui storicamente hanno investito tantissimo, non è difficile capire come nella globalizzazione delle competenze oggi abbiano la posizione di rilievo relativa.

C'è poi una seconda fascia di nazioni, dotate di lunga tradizione marziale nazionale e non solo, che seguono le prime 4 come fucine di talenti.

Giappone, Russia, Messico e UK oggi mettono su piazza dei lottatori con caratteristiche nazionali ben riconoscibili ma il cui livello medio non arriva pari a quello del leading duo né hanno una produzione DOC nelle modalità da rivaleggiare con gli artigiani più raffinati delle 4 aree d'eccellenza.

Tengo a precisare che ovviamente queste sono approssimazioni, ogni statistica fa default se messa al microscopio. I grandi numeri però ci danno indicazioni sul presente e qualche dato per l'avvenire.

Chi dominerà le MMA nel 2012? Facile, vabbè.

Nel 2022? Io dico certamente non l'Italia, la quale non investe (eufemismo) sulle sue eccellenze che pur vi sono, e che si vedrà dunque superare anche da paesi al momento ai primordi di questo sport se qualcosa non cambia. 

Eromperà la forza demografica del gigante cinese?
Si sveglierà dal torpore la grande madre russa? Arriveranno i neri africani?

Io ho delle idee al riguardo ma contano come il 2 a Briscola, saranno i fatti a parlare. 

La teoria dei distretti industriali ci viene qui in aiuto su COME creare un volano di crescita. In Italia siamo stati tradizionalmente dei maghi a mettere in piedi alcuni delle migliori produzioni specializzate con la rete dal basso, l'artigianato messo in network. Visto che siamo una colonia schiacciata dal nemico invasore, l'investimentone  fatto calare da un capitalista dall'alto è del tutto impensabile, e così anche il supporto delle (anti-)isitituzioni. Se vogliamo far cassetta DOBBIAMO creare aree geograficamente ristrette in cui ci sia una grande pluralità di soggetti laboriosi e intenti sul prodotto, e che copra tutta la filiera, tipo il tessile dei vecchi tempi a Prato per capirsi.

Gli italiani sono un po' anarchici e individualisti, e su questo hanno sempre puntato gli stranieri per invaderci e metterci l'uno contro l'altro e quindi sotto. "Franza o Spagna purché se magna" e altre perle di qualunquismo del genere sono il risultato di secoli di ottusità. 

La mia ricetta ricalca quella che fu vincente in altri campi della nostra storia economica: moltiplicare a 1000 la base artigianale (le modalità) e con il movimento che si viene a creare tipo pulviscolo (gare e garette, negozi di settore, corsi di ogni genere, piccola pubblicità sui media secondari, passaparola) si inneschi la massa critica su cui far detonare un prodotto internazionale. La moda, il Made in Italy che si vende nel mondo, ebbe questa derivazione, lo stesso nella produzione vinicola o il comparto calzaturiero etc. In Italia abbiamo il genio, siamo innovatori per natura, ma ci dobbiamo scrollare di dosso il provincialismo e i figli di mignotta che lavorano per il Re di Prussia.

Crescono le modalità = crescono le MMA, e viceversa.

Dalla sartina che cuce in cucina alla multinazionale Armani c'è un sistema che lavora all'unisono, dal piccolo tornitore alla Ferrari. Non crediate che la moda ai suoi esordi sia stata aiutata dai politicadri (politicanti ladri), un cavolo! Solo che quando si viene a creare una massa in movimento con i guadagni corrispondenti, allora il fenomeno si radica a livello territoriale e anche i mangnoni a ufo si debbono far vedere supportivi un minimo.

Al momento vedo candidatissimo a distretto marziale italiano DOC l'Urbe, Roma. Lì c'è un reticolo di accademie di Jiu Jitsu, c'è la Lotta tramite i gruppi sportivi militari, ci sono la Boxe e scuole di MT/Kickboxing, c'è una base di fans e ci sono i fighter di respiro internazionale, e c'è almeno una accademia professionale di MMA con gestione seria, la Hung Mun. C'è stato anche qualche buon esempio di imprenditoria di settore con l'XC-1 nella Capitale, e quindi con i palazzetti a disposizione (le infrastrutture) nei fatti abbiamo già il "Chianti delle Mixed Martial Arts", manca solo rendersene conto e fare sistema, fare etichetta mettendo ai margini praticoni e dilettanti che non rispettano lo standard.





7 commenti:

Orso Bruno ha detto...

Ora anche 2 campioni del Mondo di MMA amatoriali, Luca Brugnolini e André Colazingari, un argento con Giuliano Pennese un bronzo con Antonio Saracino e un quarto posto con Giammarco Galli, il quale ha perso per una errata interpretazione del regolamento da parte dell'arbitro sugli hammer fists dal gnp.

cortobraccio ha detto...

"Eromperà la forza demografica del gigante cinese?
Si sveglierà dal torpore la grande madre russa? Arriveranno i neri africani?


Io ho delle idee al riguardo ma contano come il 2 a Briscola, saranno i fatti a parlare."
e no,scusa Mario....ma sbilanciati,orsù!
Sono curioso di sapere cosa ne pensi delle potenzialità dei paesi da te citati....il blog serve anche a questo!!

E se affermi qualcosa su cui non concordo,puoi contare su due cose:
1-te lo fo sapere ed ognuno rimane della sua opinione....
2-....che i fatti,un giorno diranno se le tue previsioni(o le mie,se dovessero essere discordi)sono corrette.

Mario Puccioni ha detto...

Orso Bruno,
ma Saracino non è della Liguria? Colazingari mi è ignoto. Gli altri romani eroici, si.

Mario Puccioni ha detto...

Cortobraccio,

ho perso un po' di fiducia nella Santa Russia, mio pallino e preferita, e ho la sensazione che tra miliardi di persone qualche cinese dovrà saltare fuori bene o mal, ma di più di questa genericità non azzardo. Non faccio previsioni perché semplicemente le canno quasi sempre! :-)

Orso Bruno ha detto...

onestamente non ricordo, ma devo dire che in generale l'Italia si è difesa egregiamente:


Campionato Mondiale di MMA(Mixed Martial Arts dilettantistiche) e di Grappling della FILA: 5 ori, 2 argenti e 4 bronzi per l'Italia.

Si è svolto a Belgrado in Serbia dal 29 settembre al 1 ottobre il Campionato Mondiale 2011 di MMA e di Grappling della FILA con 23 nazioni partecipanti.
Nel Grappling l'Italia ha conquistato 3 ori con Anacoreta, Raffi e Tomasetti, e 3 bronzi di cui 2 con l'unica ragazza del gruppo Julia Klammsteiner (categoria e assoluto) e con Verginelli.
Nelle MMA l'Italia ha conquistato 2 ori con Brugnolini e Colazingari, 2 argenti con Julia Klammsteiner e Pennese, e 1 bronzo con Saracino.
Grazie a questi risultati l'Italia nelle MMA si è piazzata al terzo posto nella classifica per Nazioni.
A breve sul sito www.figmma.it saranno pubblicati i risultati completi, le foto e i video della gara.

Orso Bruno ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Lorenzo Ostano ha detto...

Sono assolutamente d'accordo con questa teoria e spero venga messa in pratica.