METAFISICA DEL JIU JITSU
"Per quanto concerne l'eroismo, ciò che veramente conta per l'uomo della Tradizione non è una generica capacità di lanciarsi nella lotta, di disprezzare il pericolo, di affrontare la morte, bensì il significato secondo cui tutto ciò viene sperimentato; e il combattimento riveste, per un tale uomo, valore e dignità di rito, di "via" che conduce, attraverso la vittoria e la gloria, al superamento della condizione umana e alla conquista dell'immortalità.
Il liberare le forme nascoste all'interno dello spirito dell'uomo attraverso il confronto rituale, è indispensabile alla strutturazione delle stesse impedendo che, rimanendo nell'incoscio lontane dalla necessario consapevolezza, si destrutturalizzino, diventando forme primarie di violenza degne dell'abbruttimento della belva, violenze così frequenti nelle cronache attuali...azione degne del mondo di chi pensa che è meglio coprire che sublimare! Questo in risposta a coloro che temono la "diseducazione" dell'educazione al confronto fisico rituale nella paura che si generi chissà quali mostri."
(Danilo"Leo"Lazzerini)
Ho scritto in passato sul valore spirituale che un'arte davvero marziale riveste per i suoi adepti, in particolare per gli studenti di Jiu Jitsu:
http://team-centurion.blogspot.com/2010/04/ma-il-jiu-jitsu-e-una-religione.html
Molte volte ho citato i progressi in campo interiore e ho illustrato la natura profonda del nostro BJJ:
http://team-centurion.blogspot.com/2010/12/regalo-di-natale-titolo-ingannatore.html
Parlare di Spirito, di onore, di qualità vs quantità, porta inevitabilmente a suscitare un vespaio di polemiche. Io personalmente me ne impippo alla grande, ma si dà il caso che questo blog sia nato esplicitamente per diffondere informazione sull'argomento, ed è per i miei giovani lettori che mi perito a schiamazzare su argomenti sui quali le mie posizioni personali sono a prova di bomba.
A chi in queste posizioni si ritrova ma a volte viene messo in difficoltà dialettica dai sofisti nemici dell'umanità, voglio ricordare che siete nel giusto, i vostri contraddittori sono solo degli incompetenti. Enti immateriali quali l'intelligenza per dirne uno oppure forze portanti dell'universo quali la forza di gravità non sono né visibili né pesabili ma di essi si dà una definizione e se ne misurano gli effetti a noi noti, solo questo. Non ve ne deve fregare un benemerito piffero se il vostro polemico avversario non sa o non "crede" alle vostre posizioni, in primis perché il parere di un ignorante vale meno della parola di un politico, e in secundis perché chi ama la sguazzare nella melma odia sempre chi aspira a volare alto.
Ciò nonostante mi permetto di fornirvi qualche ulteriore momento di riflessione sulla realtà ultima, come la chiamano nello Zen. Facciamo qualche esempio.
Quanto gliene può fregare a un satellite in orbita geostazionaria del fatto che dei contadini analfabeti, ignari della tecnica aerospaziale, si dicano certi che cose come un satellite né esistano né possano mai esistere?
Quanto potrebbe mai influenzare il comportamento degli astri nella loro eterna rivoluzione intorno al centro della galassia se degli omuncoli, fossero anche nazioni intere, non siano a conoscenza del loro moto?
Ha rilievo che i selvaggi ignoranti lo reputino inesistente per il bacillo della scarlattina?
Potrei andare avanti per sempre. Il punto è che ciò che è non dipende dal parere dei più, esso semplicemente segue la sua legge. Le "opinioni" sono e restano soggettive. I fatti sono fatti, solo la loro interpretazione è individuale, e nulla farà mai cambiare l'oggettivo.
Gli esseri umani sono parte di un universo intelligente. La forza che regola e anima la natura ha intelligenza, anzi: essa è l'intelligenza. Per quanto si possa essere biechi materialisti si deve ammetterlo: regole matematiche assolute regolano gli eventi, e queste forze hanno obiettivi e scopi per le loro creature/derivazioni solide. Gli esseri viventi ricevono da queste forze un framework dentro il quale esprimere la propria biologia e psicologia, sia del singolo che dei gruppi (famiglie, stati, civiltà). Le leggi fisiche sono assolute per tutti gli enti fisici, ma anche le leggi meta-fisiche (che sono oltre il fisico e lo determinano) lo sono altrettanto.
Vi ho ricordato molte volte che l'esperienza della lotta è comune a tutti i mammiferi, i cui cuccioli così imparano a vivere e dopo, in età adulta, a sopravvivere. Lottare è vivere, senza lotta non vi è vita. Combattono le persone e i regni, le fazioni e le associazioni culturali, combattono i bimbi all'oratorio e i soldati nelle trincee. Combattere per la sopravvivenza del più forte è una legge di natura, che noi possiamo studiare e soppesare seppur essa non ha una natura fisica misurabile/pesabile come gli oggetti tridimensionali. Esiste ed è inesorabile ma sta a monte degli enti fisici, li determina.
Come ci spiega il maestro Platone e il suo allievo Aristotele, oltre la fisica ( lo studio dei fenomeni naturali, ossia di tutti gli eventi che possano essere descritti ovvero quantificati attraverso grandezze fisiche opportune, al fine di stabilire principi e leggi che regolano le interazioni tra le grandezze stesse e rendano conto delle loro reciproche variazioni) sta il mondo delle idee. La fisica quantistica coi suoi paradossi si sta avvicinando alle antiche cognizioni sul meta-multiverso, dando sempre più ragione ai maestri classici dell'occidente ma anche orientali. A priori e a cagione di tutto quanto esiste nel continuum quadridimensionale, esiste un illimitato campo di informazione che è senza tempo e senza forma, è meta-fisico. Da Heisemberg a Bohm si è giunti a Bell e al suo teorema che semplicemente demoliscono ogni rimasuglio della fisica newtoniana, dimostrando senza ombra di dubbio che la concezione locale (un tempo e uno spazio come dati definiti) è soltanto un'illusione, ma ce lo aveva già spiegato nei dettagli il beato Gautama tanto tempo fa. La materia è un bluff, ma oltre la logica einsteniana: esiste solo l'energia ma questa energia nella sua forma ultima (supersensibile) non ha né quando né dove.
Noi crediamo di essere solidi e individui, ma è pura finzione della Mente. Per la moderna scienza ma anche per gli antichi saggi, cosa noi crediamo di essere è solo Maya, sogno. La vera natura del cosmo è pura informazione.
Anche il nostro Jiu Jitsu prima di essere una serie di memorie e sinapsi, fotogrammi e pixel, nacque come idea, esso è un'idea. Il kimono, la cintura, un video che riprende dei lottatori, un orecchio a cavolfiore sono solidi, ma un'arte cos'è se non un astratta intelligenza nell'etere? Gli oggetti nominati, animati o meno, esistono in virtù dell'idea Jiu Jitsu, sono da essa determinati. Se con un potentissimo incantesimo si potesse eliminare il concetto di BJJ dalla mente di tutti gli esseri umani nessuno dei suoi 'derivati' avrebbe un senso di per sé ed essi risulterebbero muti a tutti, scomparendo dal nostro orizzonte cognitivo.
Il Jiu Jitsu come idea non può necessariamente negare le idee base del cosmo e quindi anch'esso va inquadrato come un pezzo del puzzle. Esiste a priori delle nostre interpretazioni soggettive, ha una sua applicazione matematica. Il fatto che io o voi non si abbia la capacità di penetrare il mondo delle forze cosmiche non significa nulla, come negli esempi dell'incipit di questo articolo. L'arte suave per Peppino sarà un'esperienza interiore ed esteriore radicalmente diversa da quella di Joao, Gunther o Marcel, e però ciò non cambia nulla per la forza (intelligenza) o meglio per il pool di forze che la determinano.
Non conoscere il teorema di Pitagora o il peso atomico degli elementi chimici fa un baffo agli stessi, che se ne strabattono delle nostre percezioni e supposizioni per continuare ad essere semplicemente loro stessi. Anche l'idea/forza creatrice "lotta di finalizzazione", quella di "difesa personale" e "combattimento rituale" continueranno a essere come sono. A mio modesto modo di vedere essere sono intrinsecamente legate all'umanità e alla sua specifica natura sulla Terra, ed è per questo che non andrebbero mai confuse con attività di svago e superficiali quali gli sport.
Per quanto mi riguarda, ho preso come scopo esistenziale il ricordarmi quanto più possibile che come essere umano ho sì una biologia e una psicologia ma che esse però sono transeunti, passeggere, e che la mia vera essenza è radicata nell'imperituro, in forze che non hanno tempo, in un piano trascendente dell'esistenza che è quello vero. La gloria identificata dalla civiltà (cioè quella vera, classica) non è la modesta fama dei moderni senza cervello, ma è l'idea (...) ben precisa di superare i limiti imposti dalla forma terrena e lasciare qualcosa che vada oltre, che si riunifichi al piano formativo in guisa di contributo positivo all'intelligenza universale. In parole povere si è davvero uomini quando si ricorda la natura superumana della nostra origine e si contribuisce al bene nei nostri fratelli aumentando anche in loro questa consapevolezza.
Il concetto di arte l'ho già spiegato, si tratta di produrre bellezza e verità, cioè di trarla dal campo quantico, e investe il 100% della persona umana. Porsi obiettivi alti in certe discipline modifica chi lo faccia, indipendentemente dalla "opinioni". Naturalmente fattore determinante in ciò sarà la consapevolezza di quanto avviene in lui nel praticante, che altrimenti rischia uno spreco terribile di opportunità, come un convinto analfabeta che usasse l'enciclopedia per accendere il fuoco: si può fare ma è demenziale.
Il significato cioè l'intentus del gesto fa la differenza, perché è l'idea che produce altre idee. Il sacrum facere del combattente consapevole ha implicazioni completamente diverse da chi si misuri senza tale consapevolezza. In un epoca in cui entità nemiche assai astute hanno creato una gabbia che vieta a noi di avvicinarci alla coscienza, discipline come il Jiu Jitsu che dal mondo delle idee sono giunte per aumentarcela sono un dono senza pari, come la luce del Sole che irrompe in una triste notte senza stelle.
"Il liberare le forme nascoste all'interno dello spirito dell'uomo attraverso il confronto rituale, è indispensabile alla strutturazione delle stesse impedendo che, rimanendo nell'incoscio lontane dalla necessario consapevolezza, si destrutturalizzino, diventando forme primarie di violenza"
Forze inesorabili guidano la nostra psicobiologia, e si possono interpretare a nostro o pro o per nostra distruzione. Non risulterà strano che l'élité che ci schiavizza veda come il fumo negli occhi ogni forma di combattimento rituale, e faccia di tutto per insozzarne la memoria e vietarne la pratica. Ci vogliono deboli e sciocchi, non certo combattivi e incacchiati con chi danneggia, è un'ovvietà.
A più riprese ho ricordato questo concetto, il Jiu Jitsu NON è uno sport; ha una sua natura specifica molto peculiare e in questo momento storico si pone come arte integrale della persona umana. Purché si sia consapevoli del significato ulteriore e lo si ricordi con la massima fermezza. Il Jiu Jitsu viene da un piano dell'essere preumano, ultraumano, che lo si sappia o no, che lo si "creda" o no, non ha nessuna importanza. Il giacimento di diamanti sta lì, ma solo chi lo cerca e si impegna a scavare lo troverà, lo 'scettico' -che non "crede" e non scava- non troverà mai nulla.
Per se stessi e per la società intera è dovere di chi ne ha coscienza diffondere il messaggio nella sua forma più corretta. I valori umani sono l'applicazione/interpretazione di valori eterni che stanno nel mondo delle idee, e ogni uomo di buona volontà ha il dovere di far sì che il corpo sociale possa rinnovellarsi in questi tramite la sua testimonianza. Non si parla di apostolato come nelle religioni mediorientali, bensì di dare l'esempio e di fornire informazioni sulla propria pratica consapevole affinché chi lo voglia possa accedervi anche lui.
Io che ho un carattere romantico e prono alle suggestioni delle leggende, penso con la massima convinzione che il BJJ sia la versione contemporanea e adatta alle circostanze storiche dell'idea di combattimento disarmato a mani nude, una divina idea tradotta nel prosaico sozzume umano. Le divinità come le chiamavano gli antichi (le forze formatrici intelligenti trascendenti) che hanno a cuore lo sviluppo nella direzione della consapevolezza del genere umano hanno, per ragioni ignote e per me imperscrutabili lo puntualizzo- fatto apparire questa specifica versione dell'idea nel nostro tempo.
Combattere è un destino e un'opportunità, tocca ricordarsene.
"La salvezza della Terra dipende dalla realtà che l'umanità nel presente non trascuri di formarsi pensieri sui mondi spirituali. Poiché moltissimo dipende dal fatto che il cammino dell'evoluzione dell'umanità venga compreso spiritualmente".