LOTTARE HUMANUM EST
Prendo spunto per questo post da un articolo che gira sulla rete in questi giorni. E' ad opera di Massimo Fini, uno dei pochissimi giornalisti italiani che si distingua per originalità e assenza di servilismo nei confronti dei poteri forti.
Leggetevelo, è sapido:"Delio, elogio del cazzotto "una tantum" su http://www.massimofini.it/articoli/blog
Sono concetti sacrosanti e che il vostro blogghista qui presente veicola anche lui da anni. Una precisa scelta delle congreghe mondialiste tese alla dittatura globale ha ragionevolmente -per loro- inteso annichilire ogni radice profonda e culturale e del gruppo di appartenenza dei popoli, puntando con particolare fervore alla struttura psicologica dell'individuo.
Togliere la stabilità alla persona umana è prerequisito necessario per ottenere quella massa di schiavi felici, ammorbati dalla tivvù, gentaglia che è così debole e insicura da nemmeno sognare di ribellarsi, ma manco per scherzo. Debole di corpo e di mente uguale servo contento di esserlo, e giù di grandifratelli, partite di pallone truccate etc.
Chi e cosa odiano i padroni del mondo sopra ogni cosa? Qualunque istituzione, disciplina e forma culturale che amplifichi la coscienza e renda l'umano Uomo. Dunque in primis vanno resi imbelli i cittadini, con una svariatissima gamma di furbate.
I nostri contemporanei italioti, grassi e mosci, annegati sin dal concepimento in cibi inidonei e privati della figura del Padre (per non parlare della Patria), sono diventati un ircocervo, cioè una figura mitologica di quart'ordine, femminei nella psiche e nei comportamenti. Quel popolo che sottomise il mondo ora s'ingozza di schifezze (anche droghe) e s'aggira disperato per centri commerciali ricolmi di merci inutili che quella marmaglia adorante ormai non può più nemmeno permettersi: follia collettiva pura.
Un punto autobiografico dell'articolo di Fini vorrei evidenziare:
"Due giovani italiani, un ragazzo e una ragazza sui trent'anni, hanno incrociato un albanese che ha squadrato dalla testa ai piedi, con insistenza, la donna, in un modo oggettivamente offensivo. Il ragazzo si è permesso di dire qualcosa all'albanese che lo ha ripagato con un tremendo ceffone. E il ragazzo, tenendosi la guancia: “Ma no, parliamone...”.
Ho assistito anch'io a scende invereconde del genere e piango su come ci hanno ridotti. Un maschio adulto italiota messo così male da aver perso del tutto la dignità basilare, nemmeno in grado di difendere la sua donna e la faccia davanti a colei.
Io vi chiedo, amici, secondo voi sarebbe arrivato non dico al ceffone ma all'offesa quel buzzurro, con davanti uno dei nostri lottatori cintura nera, collo smisurato e orecchie sfondate? No, sarebbe girato ben alla larga, ve lo dico io. I vili si approfittano della pecora, ma col lupo evitano al 100% di mettersi a confronto. E se ottenebrato dall'alcool ci si fosse provato, avrebbe rimediato una lezione di portata esistenziale, altro che "parliamone".
Per tentare di salvare la nostra collettività dalla tirannide orwelliana è in-dis-pen-sa-bi-le opporsi con tutte le forze della nostra anima. Ma se siamo deboli e codardi, cosa opporremo?
Buttate la tv, bucate i palloni e portate i vostri figli su un tatami, è una guerra cosmica che ci vede impegnati.