venerdì, maggio 25, 2012


SONDAGGI SUL TATAMI: 
CONOSCERE LE PROPRIE MOTIVAZIONI

Ho il piacere di avere degli allievi molto svegli. Ragazzi molto seri, con cui è un piacere discutere. Il vero privilegio dell'insegnare è quanto s'impara, in verità.

In questi giorni post-Italian Open, più rilassati riguardo allo sparring, ho riportato la barra sulla tecnica e anche sulla conoscenza dell'arte in sé.

Come ho spiegato fino ad annoiarvi, il Jiu Jitsu in qualità di disciplina marziale ha il compito di formare la persona umana nella sua totalità, corpo-anima-spirito. E' quindi di fondamentale importanza che oltre il mero lato agonistico e fisico-atletico, il jitsuka conosca le componenti storiche, psicologiche, e di introspezione del BJJ.

Mi sono soffermato a riflettere a voce alta su quali siano le motivazioni profonde del perché io pratichi, e ho dato come compito a casa ai miei giovinotti di formulare una risposta articolata, modello tesina a voce, in quanto credo che un uomo libero debba necessariamente sapere (e saper spiegare ad altri) le ragion i delle sue scelte.

Ho premesso che risposte flash tipo "Perché mi piace" o "Perchè il giugizzu è forte!" porteranno direttamente alla pedata nel deretano, e che una superficiale attitudine su tema siffatto NON sarà tollerata. Riuscire a guardarsi dentro è lo scopo alto del Jiu Jitsu, l'aumento di coscienza insomma.

Voi amici lettori avete davvero meditato sul perché fate quello che fate? Avete avuto il coraggio di dirvi la verità?





7 commenti:

Anonimo ha detto...

Fondamentalmente perchè nel BJJ non si prendono pugni, posso lottare anche relativamente forte con i miei amici e compagni senza prendere botte.

Giovanni da Genova.

Anonimo ha detto...

Ho cominciato il jj sotto consiglio di Mario anni or sono, e devo dire che, si, un "bilancio umano" bisogna tirarlo fuori ad un certo punto, e dato che abbiamo l'autorizzazione del temino mi serbo il diritto della prolissità, cominciando con una premessa.

Nascere in una città come Na e crescere "da solo" cioè solo con la madre (che purtroppo deve lavorare tutto il giorno) il risultato è stata una personalità molto violenta, a tratti brutale (la conseguenza di cattive influenze esterne sugli Io giovani), fortunatamente il cervello è sempre stato piuttosto avanti.

Ci sono stati molti sport da cui ho imparato, tutti striking che devo dire la verità mi hanno fatto crescere molto. Il mio primo approccio con il grappling l'ho avuto proprio con il bjj, e credo che sia stato lì che ho affrontato DAVVERO me stesso, vi spiego.
E' un concetto che il Marius riassume goliardicamente dicendo "go-jitsu" che forse è tipico delle personalità irruente ed inquiete. Il sopperire alla mancanza di tecnica con la forza, il puntare alla "vittoria" e non all'apprendimento, l'eccessivo trasporto emozionale. Cosa ha comportato tutto ciò? Infortuni anche gravi che hanno di fatto congestionato il mio cammino in quest'arte, alla fine, il jj mi ha fatto patire come un cane ma alla fine ho capito, anzi, ho "compreso", un pò come quando si addestrano gli animali con la forza. Quella parte violenta mi avrebbe distrutto così come il go-jitsu mi stava distruggendo, la lotta è diventata la metafora di quella mia parte piena di odio e rabbia ed ogni volta che la contrastavo con la stessa moneta questa mi consumava, il jj mi ha deliberatamente costretto a fare terra bruciata dei demoni interni ed a creare la calma interiore per poter finalizzare quell'aspetto del mio essere che emergeva durante la lotta.
Andando avanti, il tatami è diventato una specie di oasi di pace e serenità nel deserto moderno. Non posso dire che questo sia il motivo per cui pratico il bjj, perchè sono convinto che ve ne siano altri altrettanto complessi. Questo ne è uno.
Ad maiora
Jim

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti sono Riccardo da Salerno, volevo lasciare la mia testimonianza su questo interessante argomento.

Ritengo il BJJ un'arte marziale funzionale che si contrappone per efficacia a quelle che invece vengono spacciate per funzionali ma che in realtà non lo sono, non faccio nomi per non innescare polemiche.

A me una volta ad esempio è capitato di usarla per strada, un tentativo di rapina al bancomat, un tossico di m...a, d'apprima sono rimasto impietrito ma poi ho ricordato quello che dice sempre il mio maesto: "Monta!" ma come un cretino mi sono fatto ribaltare...poi ricordo solo che ha provato a mettermi una mano in faccia e allora gli ho fatto un armlock ma allenandomi da poco m'è sfuggito.

Nonostante questo l'attitudine alla lotta ed il fatto che lui avesse un giubbotto di pelle ha fatto si che riuscissi a fare uno strangolamento prendendolo per il bavero della giacca.

Penso che come prova di efficacia basti!
O no?!?

Anonimo ha detto...

Ho cominciato a fare BJJ come molti perchè ero affascinato dalle MMA.

Solo che non capivo cosa succedeva a terra, vedevo solo che ad un certo punto uno metteva una leva e portava alla resa l'avversario, per me era quasi una magia!

Non importa quanto uno fosse forte o muscoloso, bastava cadere in una finalizzazione ed il match era finito!!!

Mi sono detto "Io questa cosa la devo capire" da lì a mettersi un kimono la strada è stata breve.

Gianni da Roma.

Anonimo ha detto...

Dopo anni e anni persi, dietro alle pippe (mentali) a catena del win ciun, finalmente ho scoperto un sistema versatile ed efficace che mi ha realmente aperto la mente in tutte le fasi del combattimento!

JIU JITSU RULES!

Fabio da Napoli

Anonimo ha detto...

Innanzitutto complimenti per il Blog, lo seguo sempre.

Passo alla mia testimonianza, io con il Jiu Jitsu ho trovato la mia reale dimensione.

Anche io ho cominciato a fare BJJ per poi riuscire a fare un match di MMA, poi ho cominciato a fare Allenamenti Funzionali per poter essere più competitivo nel BJJ.

Il Crossfit mi serviva per essere più performante nel BJJ, il BJJ per essere più competitivo nelle MMA...alla fine mi ritrovo che non ho mai combattuto di MMA e non faccio più gare di BJJ ma faccio solo Crossfit ma va bene così evidentemente questa era la mia dimensione ed è solo grazie al BJJ che sono riuscito a capirlo...non so se sono riuscito a spiegarmi.

Francesco.

Anonimo ha detto...

Ho cominciato con il BJJ consigliato da un amico, volevo fare qualcosa per "combattere realmente" ero caduto nella trappola del Krav Maga, due volte mi è toccato andare pure in Israele.

Era un vero e proprio incubo, non potevo andare agli stage della "concorrenza" o partecipare ad iniziative al di fuori del network di palestre affiliate, dovevo pagare un'affiliazione e cosa più grave ero completamente succube del meccanismo dei livelli.

Mi ero fissato che dovevo prendere il livello successivo e così nonostante tutto cercavo di resistere in cerca di una gratificazione data dal passaggio di grado...procedura pure lì alquanto opinabile, 0 meritocrazia ma tutto basato su simpatia, sul soldo e sulla "fedeltà" del soggetto alla scuola madre!
Ho cominciato ad essere visto come dissidente perchè ho cominciato a mettere in dubbio alcune cose grazie all'allenamento nel BJJ, ambiente completamente diverso e libero...naturalmente alla fine ho dovuto fare una scelta e ho scelto il JIU JITSU!


Giulio dalla Sardegna.