giovedì, marzo 10, 2016

UN JIU JITSU ESSENZIALE


Sono parecchi decenni che mi occupo con passione e trasporto delle arti marziali, insegno dal 1993. Ho avuto la fortuna -talvolta la sfiga- di partecipare a ogni tipo di simposio, seminario, allenamento di gruppo, rissa etc. Diciamo che la mia idea sull'efficacia o meno di varie arti/tecniche/stili me la sono ben fatta. Al momento sono tra i dirigenti di un'accademia di MMA in cui posso osservare ogni sorta di praticante, svariati professionisti in primis.

Chi segue il blog sa bene che ho lasciato le arti di striking per il Jiu Jitsu stile brasiliano e che da lungi sono convinto che sia l'unico metodo utile per persone fisicamente svantaggiate. Ogni stile di combattimento, anche il Ceffone Oristanese, funziona per chi è duro, magari muscoloso e abituato a menare. Ho però potuto esplicare in questa sede quanto sia convinto che lo striking resti lettera morta per individui inferiori per peso, taglia e soprattutto cattiveria.


Dunque, per me la storia e la logica del BJJ sono uniche e ineliminabili per chi voglia SUL SERIO imparare a difendersi, senza nulla togliere alle altre tre arti magiche: Pugilato, Muay Thai, Lotta Olimpica

Che cosa rende questo stile così unico l'ho spiegato molto dettagliatamente in dozzine di articoli, andate a usare il tasto 'cerca'. Oggi voglio fare una precisazione:
quali tecniche/posizioni specifiche del Jiu Jitsu sono in nuce ciò che una persona debba per prime imparare nell'ottica della sola difesa personale?

1) le cadute, ukemi in giapponese, e successiva rialzata in base alias levantada. FONDAMENTALE

2) Baiana alias double leg + sprawl

3) fuga dalle varie prese stradaiole:
    a -presa al collo da dietro
    b -presa al collo di lato
    c - 
presa al collo da davanti (pseudo ghigliottina)
    d - cintura avanti
    e - cintura dietro
    f - Full Nelson 

   e anche

   g - 'gancione bomba' da stadio
   h - pedata del calciatore in pancia
   i - presa al colletto e capocciata 
       o salva di legnate   in bocca
   l - calci di rigore in testa a terra

4) fuga dalla montada e dalla cento kg (con avversario che mesce colpi)

5) uso di una guardia molto aggressiva -non il tipo da competizione amatoriale- per difendere gli attacchi più comuni:
      a - strozzamento
      b - presa della testa
      c - avambraccio orizzontale in gola
      d - pugni "alla pecoraio"

Le tecniche schiena a terra  più importanti,finalizzazioni+ribaltamenti,anch'esse DEVONO essere apprese mentre l'avversario tenta di colpire e strozzare:
      a - armlock
      b - triangolo
      c - leva alla spalla alias kimura 
      d - strangolamento col bavero 
           e cravatta(ghigliottina)
      e - ribaltamento in ponte alias barrigada
      f - ribaltamento a forbice
      g - ribaltamento con rotolamento alias balao
      

Chi si applichi testardamente a lavorare questo curriculum tecnico con avversari non collaborativi ed esperti, unendoci una seria preparazione fisica e il classico randori (sparring giocoso da palestra) avrà, secondo me, delle capacità difensive davvero utili in un contesto reale. Chi fa altro è probabile di no.  

E' molto importante che chi insegna faccia sua la differenza tra arte marziale e sport, il quale della prima è solo un aspetto. Capisco molto bene l'esigenza di tirare a campare e quindi l'obbligo per un insegnante di 'vendere' il prodotto che tira al momento, in questo caso spesso il Jiu Jitsu da torneo, però è miope e deontologicamente scorretto mollare del tutto l'aspetto del combattimento reale per il moderno sport ricreativo, rinchiudendosi nel ghetto dorato delle competizioni fine a se stesse. Il BJJ è un'arte nata e sviluppatasi per lo scontro non sportivo e trovo obbligatorio che ogni cintura blu sia perfettamente efficiente nel sapersi parare il culo nella vita di tutti i giorni prima di vincere la medagliuccia di plastica. Nulla vieta che si possa anche gareggiare con profitto, sia chiaro! Noi del Centurion partecipiamo (e talvolta vinciamo) a gare di ogni livello nel Jiu Jitsu, solo che io impongo a tutti, compresi i ragazzotti più agonisti, di sapersi difendere dai comuni attacchi rissaioli, anche.

In particolare questo registro tecnico DEVE essere installato nelle donne in corsi regolari misti, ricordandosi l'eterna verità: nessuna donna è mai stata violentata né in piedi né da un'altra donna.



6 commenti:

italianheroes ha detto...

Parole sante !!!! Magari trovassi una palestra a Bologna con un approccio realistico, pratico ed onesto come il tuo.

Complimenti e Ciao

Emanuele ha detto...

Ottimo articolo! Bellissimo! Concordo su tutto.
Il BJJ è la migliore base per le MMA; ovviamente come in ogni fabbricato, alle fondamenta segue il piano terra, il primo piano e così via.
Sarebbe impensabile considerare edificio solo le fondamenta; e così nella MMA sopra il bjj si "costruiscono" la lotta, la muay thai e la boxe.
Alcuni americani, per tirare acqua al loro mulino (gli USA hanno un'ottima tradizione di lotta) dicono che la migliore base per le arti marziali miste sia la lotta.
Ma... secondo me la migliore base è quella che ti insegna a destreggiarti al suolo (visto che tutti i match tempo alcuni minuti vanno a finire a terra), fare ed evitare leve articolari, immobilizzazioni, strangolamenti.
La lotta di per sé non ha fase a terra, niente leve, niente strangolamenti. Infatti il numero di vittorie di grappler è sui wrestler è superiore del viceversa.
Sì, sono capitati casi di atleti con base di lotta che sconfiggevano atleti con base di BJJ; ma sono casi più isolati e poi la differenza la fa il praticante, non esiste sistema perfetto di per sé.

Emanuele ha detto...

Dimenticavo una cosa.
Nei pesi massimi UFC abbiamo avuto un campione (mi riferisco a Cain Velasquez) che era prevalentemente un lottatore, ha praticato anche bjj, thai e pugilato, ma non gli ho mai visto tirare un armlock, un anklelock, uno strangolamento. Il suo stile era portarti a terra con un take down di lotta e andare di ground e pound (i lottatori sono i migliori ground e pound, perché avendo scarsa conoscenza di bjj o judo, vanno a colpire. Il judoka o il bjjer cercano la presa, la leva, lo strangolamento. I judoka però rispetto ai lottatori in genere hanno colpi migliori in piedi).
Invece prendiamo Rafael dos Anjos; è 3° dan di bjj, ha vinto vari tornei col gi e senza e pratica anche lotta, muay thai e boxe. Rispetto a Velasquez ha la base scambiata, e infatti ha un repertorio di gran lunga migliore.

Mario Puccioni ha detto...

Ciao Emanuele, grazie per i tuoi commenti.
L'articolo si riferisce alla natura marziale, strettamente per la difesa personale, del BJJ. Le MMA qui non c'entrano.
Saluti!

Emanuele ha detto...

Salve Mario,
sì; da appassionato di MMA mi sono fatto trasportare:)
La cosa si applica anche nel mondo della difesa da strada; vince quello che ha di più ed è più versatile.
Un sistema, che insegna a difenderci a terra, in piedi, con prese, proiezioni, leve, ecc. è quello più versatile ed adatto anche ai fisici piccoli; vedi gli esempi da te fatti nell'articolo.

Anonimo ha detto...

Non è per fare polemica,credo però che bisogna fare una precisazione.

Quello che dice Mario non ha nulla a che vedere con le MMA,e dire che "la cosa" si applica anche nel mondo della difesa personale non ha alcun senso.

Il BJJ è nato per difesa personale per una persona più debole e si è reso sempre più efficace attraverso la pratica in quel senso (vedi risse,sfide etc..).

Le MMA sono uno sport,per cui nessuna "cosa" si può applicare a queste due discipline in termini comuni in quanto hanno 2 obbietivi differenti.

Se poi vogliamo proprio parlare di MMA,è sbagliato anche il concetto che alla base abbiano il BJJ e che tutti gli incontri finiscano al suolo,con il livello di specializzazione di oggi lo striking funziona eccome in termini di sport.

Se proprio dobbiamo preferire una delle 4 discipline dovremmo preferire la Lotta,perchè è quella che decide dove va il combattimento.
Poi sta storia dei judoka che hanno colpi migliori in piedi dei lottatori.....

Emanuele in questo blog si fa chiarezza non confusione,scusa se mi permetto di correggerti ma la confusione che fai tu è proprio quella che questo blog e tutti quelli che vogliono diffondere in modo corretto le arti marziali e gli sport da combattimento cercano di eliminare.

Spero di aver apportato positività e non polemica.
OSS!
Paolo