Ricordate tutti quei vecchi film anni '70 dove l'eroe invariabilmente annientava i cattivi col colpo di taglio alla nuca (modello ammazzaconiglio)?
E' il mito delle arti marziali sensa senso, delle leggende tramandate di bocca in orecchio, del "il mio maestro ha ucciso 300 nemici, tra umani e bovini..", di tutte quelle pulsioni subcoscienti alberganti in borghesi e plebei incapaci di combattere che fanno la gioia di Hollywood e di tutte le altre fabbriche di fantasie mediatiche in giro per la Terra.
Dopo la Kung-Fu-craze partita nei '70, le gioie odierne dei dispensatori di miti sono basate sui cd 'sistemi militari'. In particolare fanno ribrezzo i fantasmagorici 'sistemi di combattimento israeliano', vera dimostrazione che il pubblico delle AM si beve tutto. L'esercito più codardo del mondo, quello che spara dai carriarmati anche sui bimbi nel seggiolone, l'armata dei vigliacchi è divenuta mito marziale contemporaneo! Eppure i borghesotti impauriti gli comprano i DVD, oh yeah.
Come ho già spiegato, è purtroppo del tutto indifferente se il maestro-istruttore-guru etc. sia in buona fede o meno. Anzi, direi che la maggior parte lo sono senza dubbio (schifosi invece sono quelli che alle loro spalle lucrano) ma ciò nulla toglie che stiano ingannando se stessi tra i kata o le tecniche da bunker palestinese che dir si voglia, e traviando i loro allievi sfortunati. I problemi psicologici che sottostanno oggi alle motivazioni dei consumatori di DVD 'israeliani' (ieri del colpo del coniglio) sono tali che impediscono loro una presa di contatto con la (dura) realtà e li spinge nella deriva onirica, nel Paradiso del combattente borghesotto, che ne busca dal muratore incacchiato ma fantasieggia di uccidere il pro di NHB col colpo segreto del coniglio.
Ribadiamolo: un addestramento serio deve essere basato sul REALISMO, e non c'è realismo alcuno nel praticare il 100% del tempo a velocità irrisoria contro compagni supercollabortivi. L'addestramento marziale vero deriva dal conttatto pieno e al contatto pieno ritorna sempre, non c'è scampo. Ciò non inficia il valore didattico di tutte le pratiche accessorie tipo stretching, sensibilità tatttile e via discorrendo, solo che non vanno mai confuse col vero nucleo. I militari veri questo lo hanno sempre saputo, e creano dei combattenti a partire dall'addestramento marziale a 'contatto pieno', cioè fisicamente il più possibile impegantivo per il soggetto (lottare ma anche marciare, strisciare nel fango etc.) in quanto l'unico che possa ovviamente formare il carattere del soldato, non certo per il suo uso pratico diretto. In buona sostanza siamo tutti bipedi con timore delle botte, e l'unica maniera di levarsi una paura è riprodurre la situazione temuta più volte fino alla desensibilizzazione (entro i limti genetici del soggetto, anche addestrati non tutti possono guidare in Formula 1 o entrare all'UFC!), sviluppando abilità che derivano da una consolidata tradizione di combattimento provato in migliaia/milioni di match.
[aggiungo per la 52.000a volta che il combattimento tra due esseri umani statisticamente coinvolge sia l'uso della mano in prensione sia in perscussione, ecco il perché oggettivo ( e non ideologico-fideistico) di conoscere tutte le 4 aree del combattimento disarmato]
In parole povere le cd. arti marziali 'tradizionali' dove non si spinge il complesso psicofisico al massimo e dove non ci si allena a contatto pieno contro avversari non collaborativi E anche esperti, gare comprese, sembrano molto belle a vedersi ma poi falliscono tragicamente in azione, generando la comune voce di popolo secondo la quale il 'marzialista' cintura nera ne rimedia un sacco e una sporta dal muratore 'cattivo'; saggezza popolare che infatti non conosce un esempio corrispondente per il campione di Boxe o lOlimpionico di Lotta...
Posto qui di seguente due gustosi video sull'argomento:
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