La forzata inattività lottatoria è finita, si ritorna a rotolarsi peso sulla materassina. Quella piccola personale del buon Big Matte, infaticabile e solerte come sempre, ché gli è l'unica disponibile al momento.
Come previsto riattacare è dura dura. I muscoli illanguiditi da mesi di fiacca gemono sotto il peso abnorme dei miei due sparring partner, due vitelli centochileschi superallenati che hanno pensato bene di farmi pizza. Matteone ha condotto in palestra Sergio Carta, il supercampione di Lotta e Judo (2 volte in nazionale olimpica), un cubo di granito fiorentino purissimo.
Per me è stato un grande onore poter girare un po' anche con lui, e devo ringraziare il cielo che nella sua immensa bontà (i tipi grossi sono bonaccioni, la leggenda corrisponde la vero) non mi abbia rotto qualche ossicino.
Come a ogni riinizio stagione i lombari chiedono pietà, il Voltaren sobbalza voglioso nella cassetta dei medicinali e io mi rinfaccio tutto la preparazione che non ho svolto al mare. Tutto come al solito, tutto bello come al solito.
E' la gioia del lottare, qualcosa che è difficile da spiegare al borghese intimorito. Ci vede tutti sudati, sfranti dalla fatica, qualcuno (io) coi conati di vomito e pensa "Ma chikazz glielo fa fare??". Porello! Non saprà mai quale energia estatica conduca con sé la potenza marziana insita nella lotta; è un un momento di supercoscienza, di zen, come se il Sé Superiore gridasse nello strapparsi di dosso i legacci della modernità ed emergesse furioso e felice nell'impeto dello sparring.
La sensazione che mi dà la palestraccia zozza, con le pozze dell'allagamento, i muri scrostati e il tanfo di sudore stantio è di vera è propria gloria. Si, lì abitano benefiche divinità dell'ardore lottatorio, e io le percepisco! Percepisco che a me è stato regalato un momento di verità, è una macchina del tempo che mi da affaccio sull'Eternità. Lottando riappare a tratti una sensazione, come di aver già vissuto quel momento, un deja vu karmico. Insomma, pare (che fantasia direte..) quasi di veder comparire giganteschi nella nebbia sudorifera Ercole e Marte, sembra di sentire i suoni tipici dell'accampamento e i comandi in greco del Maestro della falange.
Si vede che ho preso troppo botte stavolta, meglio fare un po' di pesi e basta oggi, mi sa, che sennò mi danno tutti del matto..
Grazie a tutti, si ricomincia!
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