mercoledì, febbraio 28, 2007


IL VALE-TUDO COME PARADIGMA MARZIALE DEL XXI SECOLO


C'era una volta un paese a forma di stivale in un mondo grande grande, senza interent e con solo un canale televisivo -RAI 1- che iniziava le trasmissioni alle 17:00; c'era ua volta un' Italia piccola piccola, borghese e ignorante, bisognosa di miti.

In questo staterello trasognato, ammalato di pallone e Wanda Osiris, con le Fiat ferruginose a cavallo di autostrade semideserte, piccoli gruppi di appasionati di 'botte&mazzate' si riunivano quasi tipo carbonari, emozionati da notizie di 4a mano e da maestri di dubbia provenienza, orientali od orientalioti che fossero.

Notizie fumose, leggende urbane di colpi mortali tipo i coccodrilli bianchi nelle fogne di New York, i racconti della tradizione orale sul trisavolo di Fu Manchu che nel 2345 a.C. uccideva sei tori al giorno col taglio della mano (alias colpo del coniglio), maestroni col salvagente addominale di ciccia che pur essendo Grottferrata parlavano con l'accento di Jackie Chan, e palestrucole di Abbiategrasso inondate di emuli di Bruce Lee.

C'era una volta un'Italia marzialmente analfabeta, preda delle concupiscenze in mala fede dei corrotti desiderosi di spolpare allievi ignoranti e delle stupidaggini militaresche alla Full Metal Jacket rivisto alla giapponese.
C'era una volta un paese dove la mancanza di confronto serio e continuativo su base regolamentare minima tra le varie arti aveva creato una galassia di incompetenti delle AM (spesso in buona fede) e di sétte dedite all'adorazione del guro-maestro, con dinamiche mentali contorte fino al plagio e con efficacia nel combattimento prossima allo zero.

Poi un immigrato brasiliano negli USA, certo Rorion Gracie, maestro di Brazilian Jiu-Jitsu e furbone di tre cotte, si mise d'accordo per fare un business televisivo con grossi tizii di Hollywood e mandò il fratello a menare la gente nel sistema del vecchio testa a testa, 2 uomini chiusi in una gabbia (la gabbia era lì solo per eccitare gli yankee sanguinarii..).

Eravamo nel novembre del 1993 e la vita delle arti marziali non sarebbe più stata la medesima.
Nacque il moderno vale-tudo, combattimento con tutto permesso o quasi, e le mille assurdità finirono sotto la macina della oramai onnipresente pubblicizzazione su internet. I miti delle AM erano finalmente defunti e inziiava l'era delle arti marziali vere. Oggigiorno qualunque aspirante 'picchiatore marziale' non fa che accendere il suo pc, scaricarsi 2 o 300 match professionali e trarre le sue conclusioni.

Nel nuovo secolo possiamo dire che l'epoca degli stili è morta, kaputt.
Le differenze tra metodi risultano dettate solo dal contesto regolamentare, ma che per combattere ci voglia il menarsi fisso con avversari esperti e non collaborativi nelle diverse modalità non è per fortuna più in discussione: pugni con chi combatte di pugno, calci di gambe, lotta etc etc. Lo stile -se esiste- è solo un certo taglio personale dato dall'insegnante, non certo il come testare se stessi o l'apertura a chiunque sotto l'ombrello del regolamento modale dell'area che ci interessa sviluppare. Il giovane o meno giovane si rivolgerà al tecnico che gli ispira simpaitia, fiducia etc. ma sempre con la mente libera da pregiudizi e impermeabile a leggende plagiatorie vecchia maniera. Il vale tudo insomma ha generato una mentalità demisitificante e libertoria che giova a chiunque si rechi in una palestra di AM, che voglia fare gare e/o vale-tudo oppure no.

In pratica la roboante evidenza dell'era del vale-tudo su cosa veramente conti nel combattimento reale è la seguente:
  • non esistono tecniche/arti segrete o miracolose
  • ci vuole un fisico da atleta
  • si deve saper sia lottare sia percuotere
  • si deve apprendere a combattere su tutte le distanze dagli singoli esperti delle varie modalità


Dunque possiamo dire che ciò che la logica e il buon senso insegnano già di per sé sono stati confermati in pieno da migliaia di confronti annui di MMA in tutto il mondo, e cioè che per imparare a fare qualcosa si deve fare quella determinata cosa nel suo contesto operativo (es. se vuoi imparare a fare bene all'amore i kata di Kamasutra servono a zero, anzi), senza pensare di violare le leggi fisiche (es. l'ovvieta che uomo forte batte uomo debole a parità di tecnica) e con gli specialisti esperti di quella cosa (se hai male a un piede vai da chi ne ha curati migliaia dopo studi professionali nel settore e non da chi ha appreso a curare attraverso 'forme di guarigione del piede' in aria). Inoltre è palese evidenza che un serio sostenitore del suo metodo cercherà in ogni modo di testarlo sul campo e che la fuga onirica nella 'autodifesa' senza confronto non è che semplice fifa o peggio.
Ripeto: chi di noi si farebbe fare un'operazione al cuore da un tizio che ha imparato sui libri e su kata chirugici senza aver mai visto un paziente vero?

Combattere è roba dura, si fanno male anche gli esperti, non ci sono sconti per nessuno, i gradi e le cinture sono solo un qualcosa da confermare sul quadrato. Chi non combatte mai [contatto pieno con gare&c.] ma dice di saper insegnare a farlo ad altri o è in mala fede o c'ha il cervello titato finofino. E così chi gli va dietro.
Un tempo, nel paese di Carosone, Carosello e del TG1 in bianco&nero era legittimo andare dietro alle leggende, oggi no. Ora gli strumenti universali di riflessione e fuga dal magistero della strullaggine ci sono gratis per tutti, niente scuse.

Il vale-tudo, anche a chi non piace o non interessa, è funzionale come ammazzamiti infantili, come aspiratutto della marzialalità surreale tipo B-movie, inceneritore delle arti-sétta.
Vale-tudo come piazza grande dove tutte le AM serie s'incontrano, come trait d'union delle persone davvero interessate alla scienza del confronto fisico, indipendentemente dal metodo o scuola di provenienza.
Vale-tudo anche come superamento filosofico delle differenze in uno sforzo unificante all'insegna dello scontro durissimo ma leale per chi ricerca i propri limiti.
Vale-tudo come laboratorio sperimentale di frontiera dei ricercatori marziali, dove applicare le nuove tendenze scovate nelle singole modalità e viceversa.

I muri di cartapesta sono caduti. Chi non lo vede è solo perchè non vuol vedere.

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