IL GIOVANE DRAGO SUGLI ALLORI
Lyoto Machida doveva chiamarsi Ryuta, cioè drago in giapponese. Il padre nipponico fu però convinto dalla moglie che i brasiliani avrebbero confuso il pargolo con una femminuccia per via di quella vocale in finale.
Forse fu per questo che il destino virile di Lyo fu segnato, e divenne un eccezionale combattente. Cresciuto a pane e arti marziali dal babbo sensei di Shotokan Karate il ragazzo si tramutò nel miglior LHW oggi al mondo. All' UFC 79 ha con mia grande soddisfazione fatto vedere i sorci verdi al titanico judoka africano del Team Quest, Tierry (nonché finalizzandolo al suolo con un kata-gatame), e da imbattuto prenotandosi ad alta voce per il titolo oggi nelle mani di Quinton 'Rampage' Jackson.
Lyoto sta mostrando al mondo un meraviglioso modo di interpretare le MMA nel rispetto della tradizione marziale. Addestrato come tutti i pro nelle "magic 4", Lyoto vanta una nera di BJJ e uno striking pulitissimo. Dal lascito paterno ha però trattenuto quella serietà e contegno tipici dell'eredità orientale, ponendosi come un mixed-martial-artist nella tecnica e nel fisico ma con la sobrietà e le altre caratteristiche positive di solito imputate alla dura legge del Dojo.
In febbrile attesa che questo favoloso lottatore detronizzi l'odioso detentore attuale e sia campione insieme ad Anderson Silva e Minotauro (:tra poco), mostrando che il Brasil-e ancora è la Mecca delle MMA, gli invio tutto il mio sincero rispetto e ammirazione.
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