E LA BOXE NELLE MMA?
"Ciao Mario,
sono uno scarso ma assiduo praticante di pugilato e seguo le MMA dalla loro nascita e da sempre mi ha richiamato l'attenzione la pochezza della preparazione pugilistica dei contendenti.
Se togliamo l'Alessione nazionale,che affezione degli spiumini alle mani a parte,è l'unico che sappia veramente boxare,gli altri sembrano tutti dei brawler da bar...
Avendo fatto qualche lezione qua e là di lotta e bjj non mi so spiegare se la mancanza di preparazione nella boxe derivi dalla differenza di postura imposta dalla lotta o dalla mancanza di tempo per allenare questa distanza.
Tu che sei sicuramente più esperto di me e di molti riesci a spiegarmi come mai praticamente nessuno dentro le gabbie tenga una guardia decente e riesca a portare una tripletta degna di questo nome? Tra l'altro sono tutti atleti mostruosi e non gli ci vorrebbe molto...
Ti ringrazio anticipatamente.
Ciao
Marco."
Prendo spunto da questa interessante domanda rivolta dal lettore del blog per asfissiarvi con altre mie considerazioni a ruota libera.
"Non si può pre-cepire quello che non si riesce a con-cepire" è una massima che ogni uomo al mondo dovrebbe ripetersi allo specchio ogni mattina, per rammentarsi sempre quanto sia l'occhio di chi guarda a sbagliare il 99,99% delle volte nella valutazione.
Il nostro simpatico Marco è un pugile, guarda le MMA ma non vede con la mente cosa sta accadendo. Riporta cioè tutto a un suo schema, esamina un'attività della quale non ha né esperienza diretta né addestramento specifico. La sua è una domanda non solo legittima ma anche interessante, e io lo ringrazio dell'averla fatta, non lo sto denigrando. Anche io tanti anni anni fa, quando fui striker e studente di pugilato ebbi la medesima impressione,e mi ci vollero le proiezioni e le finalizzazioni prese sulla mia pellaccia per capire davvero quanto i miei insegnanti mi stavano ammaestrando a voce.
Vi ricordo che ho scritto centinaia di articoli per spiegare come il lottare sia non solo la base di ogni combattimento disarmato umano per definizione, ma anche come mai nel caso specifico delle MMA la lotta -in piedi e al suolo- sia la parte dominate del bouquet di abilità che si necessitano per vincere. Negli ultimi tempi ho anche spiegato come l'attuale dominanza del Wrestling sia determinato da ragioni regolamentari pure (guantini, rounds, necessità della Tv etc.). Basterà comunque analizzare il curriculum dei principali campioni e l'andamento dei match più significativi per capire che il grappling domina le MMA per un buon 70-80%. I migliori striker nell'ottagono sono - con poche lodevoli eccezione tipo Anderson Silva- per paradosso tutti grapplers riconvertiti. E'un dato di fatto, così come è un fatto che di pugili passati con successo alla gabbia non ce ne sono. Perché? Tutto ciò appare ancora più assurdo se si nota quanto importante sia l'abilità nella Boxe nel determinare vittorie e carriere nelle MMA, e di quanta enfasi si ponga nel ricercare i migliori professionisti del settore per migliorarsi da parte dei campioni.
Ricapitolando: la Boxe conta sempre di più nel 'mixed' però i pugili fanno figure barbine e i megacampioni, iperallenati nella Noble Art e superseguiti dai migliori coach di Boxe sulla piazza non incidono questa gran impressione sulla retina dell'appassionato. Perché?
E' la la lotta in piedi che decide dove va il match; il wrestling consente di tenere giù lo striker e su il jitsuka, dunque è la meta-abilità che legga i tre aspetti delle MMA, e non è a questo punto difficile capire come gli atleti provenienti da questa modalità siano i più numerosi a fare bella figura ingabbiati. Ciò però non spiega come mai buoni pugilotti amatoriali non inondino i ranking delle leghe minori imparando a lottare nelle accademie, e soprattutto non ci dice come mai i supercampioni (allenati dai meglio maestri) sul più bello non mostrino quella tecnica leziosa di cui invero sono capaci in allenamento.
L'ho già spiegato: lottare corpo a corpo non è uno sport, non è solo una tecnica appresa ma un vero e proprio istinto naturale, che gli sport di lotta codificano e basta. Colpire invece è un abilità solo in piccola parte innata e quindi per radicarla va impresso sin dalla giovane età un comportamento artificiale e cioè fissarsi sull'allontanare l'altro. Un gran pugile è come un ottimo grappler: qualcuno che si allena sin da bambino; ma l'abitudine a clinchare e rotolarsi con gli altri se repressa nell'infanzia dopo è quasi impossibile da re-inzializzare nell'adulto. Io come tutti i coach so per esperienza che a qualunque bravo wrestler gli si insegna un'accettabile infarinatura di striking in poco tempo, mentre è un'impresa quasi disperata riuscire a installare un passabile lavoro di lotta a pugili stagionati. Il fisico, gli schemi motori dei grapplers sono anni luce superiori alla riconversione nel lavoro misto, e quindi i pugili puri, tecnici, saranno sempre pochissimi nell'ottagono. Combattere per l'essere umano è al 90% lottare, l'uomo è un grappler naturale, lo sapete.
Per via di un evidente progresso tecnico dello sport, quando i lottatori degli stili dominanti -wrestlers diventati bravi a terra e jitsuka capaci a proiettare bene- è ovvio che il qualcosa in più lo darà quello che eccede dal paniere, e quindi lo striking! Dunque i campioni debbono imparare a muoversi sciolti e a scambiare come un bravo pugile, ma non avranno mai la bellezza e la fluidità di chi fa solo&soltanto quella modalità, mi pare evidente. Inoltre, ed è un passaggio determinate per la comprensione del discorso, colpire nelle MMA è molto diverso da quando non si rischiano i takedown, i calci bassi e le ginocchiate.
Al simpatico lettore Marco e ad altri eventuali appassionati di striking che NON CAPISCONO che quello che succede nella gabbia non può replicare quello che si vede al K1 o nei mondiali WBA, ricordo che è normale fare di questi errori di valutazione. Tutti noi giudichiamo in base a quello che sappiamo, e la mancanza di esperienza diretta uccide qualunque briciolo di oggettività. Io mi ricordo quando, al tempo in cui insegnavo Muay Thai,
partecipai al corso per allenatore di Boxe
FPI ; eravamo in molti a provenire dalla Kickboxing (vari stili) e coi pugili puri -in minoranza- si creò attrito in quanto ci guardavano dall'alto in basso. Dai e dai nelle infinite domeniche chini sui test si sprigionarono scintille e il miglior amatore dei pugili, un solido atleta in attività, tecnico e con tantissimi match all'attivo, disse apertamente che sembrava a lui che di noialtri "
nessuno tenga una guardia decente e riesca a portare una tripletta degna di questo nome".
Gli fu spiegato che non era così, che quando cambi e ampli il registro tecnico ai calci frulla diversa la festa ma niente: scattò la sfida. Siccome io di situazioni del genere ne avevo già viste succedere molte causa ahimé l'età, non fui sorpreso da quello che accadde. Nella pausa pranzo il pugile si misurò con un coach di Muay Thai a riposo, più basso e parecchio più in là con l'età. Come andò? Il tecnico pugile poverino cominciò a rimediare una selva di zampate nelle cosce e ginocchiate, andò subito in bambola e si sbragò total
mente, diventando brutto a vedersi -senza guardia e coi colpi singoli a smanacciare- finendo barcollante sulle gambe, senza compasso e a braccia basse come un pischello al primo giorno di ring mentre il kickboxer, intoccato, danzava elegante sulle punte tipo Cassius Clay.
La morale del succitato ragionamento: é ovvio che chi deve allenare quattro modalità più il bouquet specifico delle MMA non avrà il tempo di perfezionare la sola Boxe come uno specialista e che quindi sarà mediamente meno bravo in quello. Ciò detto è bene però capire che anche il più tecnico dei pugili messo nell'ottagono dovrà per forza modificare la sua arte dei pugni e renderla sparagnina, cambiare la guardia per difendere le proiezioni e i calci. All'occhio inesperto SEMBRA che siano scarsi a muovere le mani, ma il competente nota invece l'enorme abilità di quei campioni che a Marco paiono grezzi, e cap
isce l'incredibile tecnica che richiede colpire con l'efficacia di un BJ, un Carwin o un Velasquez in quei frangenti.
I migliori KO nelle MMA sono stati storicamente messi a segno quasi sempre da forti grapplers come Fedor, e prevedo che il trend continuerà, così come aumenterà l'importanza del miglior allenamento possibile nel pugilato d'élité.