giovedì, febbraio 17, 2011


EVOLUZIONE E CRESCITA DELLE MODALITA':
LA LEZIONE DEL JIU JITSU


Vi ricordate i bei tempi dell'UFC 1? Prima delle moderne MMA, cioè quando era stile X contro stile Y? Molto più interessante, non è vero?

Il confronto tra sistemi definiti e riconoscibili era assai più epico e intrigava maggiormente che le stratosferiche cage arts di oggi, quelle dove tutti sanno fare tutto e dove quindi si perde molto dell'interesse a favore della prestazione. Il campione attuale dell'UFC di ora si farebbe solo 4 risate se lo tempo-teletrasportassimo al posto di uno dei contendenti del primo UFC, da quanto enorme è stata la crescita sportiva in 18 anni.

Andando bene indietro con la memoria però, aiutati dai video, si possono fare delle considerazioni ben precise sulle discipline interessate. Al suo esordio il BJJ devastò l'auto-stima dei tradizionalisti e, sconvolgendo le previsioni degli ignari, ebbe vita facile, dimostrando per prima cosa quale differenza di efficacia ci fosse tra un'arte davvero da combattimento totale e le cosiddette "fantasy-based martial arts". Il Jiu Jitsu poi s'impose con netto stacco anche sulle altre 3 modalità che poi confluirono nella metasintesi intermodale successiva, le Mixed Matial Arts odierne per l'appunto:
1) Lotta Olimpica
2) Muay Thai
3) Boxe

In questi giorni riflettevo su quanto spaziale sia il livello di incremento tecnico-atletico nel BJJ rispetto alle altre tre consorelle.

Non temo smentita osservando come un Jacarè oggi potrebbe battere usando una sola mano il povero Royce Gracie del 1993 anche con il rachide diviso a metà. L'uomo che allora era invincibile adesso verrebbe orrendamente stuprato nel BJJ e nella gabbia da TUTTI i suoi paripeso campioni del 2010, annodato come una cravatta e buttato a lato tatami/ring tipo straccio!

Possiamo dire la stessa cosa delle altre modalità?

Esiste oggi un champ lottatore che giocherebbe con Karelin o un pugile che si trastullerebbe con Tyson? NO. A detta di tutti gli esperti i super-campioni emblematici del periodo storico da me usati come esempio non trovano nessun personaggio odierno che li possa emulare, e anche in generale il livello globale della competizione e della tecnica nelle singole modalità è inferiore (la Boxe in assoluto).

L'accrescimento che è intercorso in pochi anni dal suo boom nell'arte suave è a velocità superluminale, mentre le altre arti -al tempo già sviluppate- sono rimaste statiche o hanno forse indietreggiato. I motivi di questo palese staus quo sono tanti e diversificati, ma contribuisce parecchio a mio modo di vedere il fatto che il Jiu Jitsu con il suo registro tecnico potenzialmente infinito e l'organizzazione federale multicentrica -non esiste un CIO onnipotente del BJJ e/o un regolamento in mano a pochi vecchi barbogi- dà la possibilità d'espressione a molte più persone e personalità. Il progresso stratosferico che c'è stato tra Royce e suo nipote Roger Gracie non vede nulla di simile da Cassius Clay a Klitschsko perché anche e soprattutto il Jiu Jitsu non pone i limiti mentali e settari pronunciati che gli estensori delle modalità mettono ai loro sport.

Nel Jiu Jitsu ha certamente fatta tanta strada e più rapidamente per il fatto che le consorelle quando lui è esploso erano già arti ben sviluppate e ramificate a livello mondiale, questo non lo sto certo a negare, ma la triste china discendente che certe arti hanno in termini di presa sul pubblico e di livello loro medio è sicuramente dovuta alla malagestione che un atteggiamento "confessionale" necessariamente procura. Quando si dice - e penso ad es. al bellissimo Judo- che quella tecnica è ideale e immodificabile perché l'ha detto sensei Kano 120 anni fa- si entra dritti dritti nella sètta marziale, e le sètte sono a loro volta rette da uomini furbi e ottusi. Il sancta santorum del Judo presso il CIO infatti ha tutto il diritto di modificare ogni 3X2 il regolamento, fino alle scelte più illogiche e autodistruttive, motivate dall'impedire quel NECESSARIO cambiamento che però annienterebbe la casta sacerdotale che di quella chiusura vive.

La nascita, la crescita e le inevitabili decadenza e morte sono patrimonio comune di tutti gli esseri viventi, siano essi mono, pluricellulari o sociali come un'arte o associazione di uomini. Per evitare la scomparsa di una specie la Natura ha inventato la riproduzione, la creazione di un nuovo individuo che porta con sé il DNA del genitore avanti nel futuro. Il Jiu Jitsu al momento dimostra di avere la vitalità dell'essere giovane ed energetico, e infatti ha generato le MMA e una ridda di sue sottovarianti. Per impedire l'irrigidimento e la morte senza rinnovamento i praticanti, i maestri e i supporters devono vigilare sull'emergere di figure di "illuminati" omniscienti, di caste totalitarie (endogamia) e spronare invece sempre all'apertura mentale e alla ricerca senza infingimenti teocratici della sola efficacia in combattimento.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Mario,non sai da quanto attendevo questo post. :-)
Sono uno scarso ma assiduo praticante di pugilato e seguo le MMA dalla loro nascita e da sempre mi ha richiamato l'attenzione la pochezza della preparazione pugilistica dei contendenti.
Se togliamo l'Alessione nazionale,che affezione degli spiumini alle mani a parte,è l'unico che sappia veramente boxare,gli altri sembrano tutti dei browler da bar...
Avendo fatto qualche lezione qua e là di lotta e bjj non mi so spiegare se la mancanza di preparazione nella boxe derivi dalla differenza di postura imposta dalla lotta o dalla mancanza di tempo per allenare questa distanza.
Tu che sei sicuramente più esperto di me e di molti riesci a spiegarmi come mai praticamente nessuno dentro le gabbie tenga una guardia decente e riesca a portare una tripletta degna di questo nome? Tra l'altro sono tutti atleti mostruosi e non gli ci vorrebbe molto...
Ti ringrazio anticipatamente.
Ciao
Marco

Mario Puccioni ha detto...

Caro Marco,

solleticato dalla tua domanda, ne approfitto per farne un post intero. Spero tu sia contento. ;)
Saluti marziali.