mercoledì, ottobre 29, 2008


A LEZIONE DAL MAESTRO:
REPORT del MINISTAGE a FIRENZE con
LUIS CARLOS VALOIS

Quattro anni dopo mi è tornato a trovare il magistrato più picchiatore del mondo, l'amazonense Luis Carlos Valois, cintura nera del compianto Carlson Gracie e grandissimo competidor dell'epoca dorata del nostro sport.

Confidando nella sua amicizia per me e nella sua pazienza, l'ho praticamente costretto a violare il riposo delle sue ferie e gli ho organizzato una lezione alla Doyukai coi miei ragazzi, presenti anche Max DeMichelis e un allievo (Apuania BJJ).

Devo dire che il Mestre è un personaggio di tale caratura, con un JJ così sarcigno ed efficace che tutti saremmo rimasti sul tatami fino a notte fonda. Carlos ci ha sfornato una lezione tiratissima, dove ha illustrato la sua personale visione del BJJ, della DP, delle AM e delle MMA (che odia..), rimpinzando il tutto di incredibili aneddoti riferiti agli anni ruggenti della "swinging Rio".

Io e i boyz siamo rimasti sbalorditi dal suo approccio alla materia, dalla sua personale umana statura ma anche dai suoi potentissimi strangolamenti, tecnica di cui è maestro assoluto e che usa quasi in esclusiva. Infatti nello sparring finale ha messo a nanna chiunque tranne il sottoscritto, al quale -davanti a mia eroica resistenza aggrappato ai baveri come a un salvagente in tempesta- ha riservato un da lui non amato armbar!
Il Mestre ha incantato tutti, e ci ha fatto anche un po' sognare, raccontandoci della sua palestra privata a Manaus. Pago della sua carriera nella magistratura (è a rischio attentati e gira col revolver fisso..), Valois insegna GRATUITAMENTE ma non solo: ha realizzato una palestrina privata in casa sua e i suoi allievi -che ne hanno le chiavi- possono andarci quando ne hanno voglia e per tempo illimitato!
Se penso che questo stratosferico personaggio è venuto da noi gratis o quasi, e che in colonia italy c'è gente incompetente e che non batterebbe nemmeno un gatto ma che si fa pagare piotte pesanti per insgenare il nulla pneumatico..
Obrigado a voçe, meu irmao, grazie di tutto.

martedì, ottobre 28, 2008


UFC 90
Come previsto lo show in terra yankee viene zeppato di talenti, a differenza di quelli europei che buttano sul tipo Serie BUFC, ma tant'è. C'è da dire che la lega dimostra di poter organizzare così 2 eventi in sette giorni e riempire le arene sino all'esaurito, chapeau.
Andreson Silva non ha dimostrato molto, ha vinto per infortunio e cmq secondo me dovrebbe passare ai LHW sicuramente, nei Medi non ha più senso.
Thiago Alves tira fuori ancora una volta il pittbull che è in lui e regola un Koscheck aridmentoso ma troppo 'only wrestling', il futuro della categoria sta nello suo oramai inevitabile showdown contro GSP.
Nota.Ho paura che Dana &c. faranno l'impossibile per tentare di far indossare le cinture a degli yankee, e che quindi per i brasiliani i derby si vedranno sempre più spesso, come il previsto Thiago Silva vs. Lyoto Machida.
Per quanto riguarda i match più belli, a mio parere sono Spencer Fisher vs. Shannon Gugerty e quello del talentuoso jitsuka cintura nerissima Thales Leites opposto al non simpatico striker Drew McFedries, match che dimostrano ancora una volta - se mai ce ne fosse bisogno- quanto POCO conti il BJJ nelle MMA..

lunedì, ottobre 27, 2008


MA SI LOTTA IN PIEDI NEL BJJ?
Uno degli aspetti più negletti del BJJ è la lotta in piedi. L'arsenale dei passaggi-rapsados-finish a terra del nostro sport è così vasto e divertente da allenare che la maggior parte dei jitsuka di basso livello odia letteralmente allenare lo standup e si limita a quanche royciana Baiana o al buttarsi direttamente in guardia.
Detto ciò, non va scordato che il BJJ ha sicuramente delle tecniche molto valide in piedi, anche se in questo non è indipendente dal Judo (se col Gi) e dalla Libera (submisison style). Cosa vuol dire ciò? Intendo che un'arte davvero pragmatica e seria come il BJJ, non settaria, aborre l'intolleranza particolaristica di altre arti-culti e NON dimentica mai di abbeverarsi alla fonte modale di chi certe cose, per esserne uno specialista, non può non saperle fare meglio.
L'approccio del BJJ allo standup è cmq orginale, non è né Libera né Judo, epperò funziona parecchio, visti i risultati eclatanti di famosi praticanti. Aoki che proietta il campione olimpico di Lotta, Jacarè che scaraventa a terra tutti i liberisti che gli si parano davanti etc. ma anche il nostro amico Bernardo Serrini che vince (alla sua età) i regionali di Lotta Libera!
Per farsi un'idea vi propongo un ottimo video di Saulo Ribeiro:

giovedì, ottobre 23, 2008


FORZA RUSPA !

Incoraggiamento dovuto al nostro Carlo Toccaceli, detto il "Ruspa" per la sua struttura mingherlina e per il JJ etereo...

Un fastidioso mal di schiena sta bloccando il nostro atleta più costante, ma siamo sicuri che le mani miracolose del Doc lo riporteranno ben presto sul tatami, pronto a infortunare cinghialmente i compagni come suo solito.

mercoledì, ottobre 22, 2008


IL RITORNO DEL MESTRE
Ahhh..che nostalgia! Mi sembra ieri che O professor Carlos Valois era qui a Firenze nostra e invece son passati anni e anni!
Sono felice di rivedere l'amico amazzonico, con quel suo fantastico JJ Old School e le sue incredibili avventure che a volte ci narra, i tempi eroici di Rio, le sfide e via discorrendo.
Tutti alla corte del Valois, mes amis. Lunedì 27 via alle danze.

domenica, ottobre 19, 2008

UFC 89

Anche questo ultimo evento albionico mi sembra dimostrare l'intenzione di Dana&c. di utilizzare la piattaforma europea alla vecchia maniera imperiale yankee: guadagnare ma non sviluppare. Nel senso che al nostro lato dell'Atlantico vengono relegate organizzazioni minori, abbastanza grossine da conquistare il lucroso mercato locale ma mai troppo da impensierire il centro dell'Impero. C'è da dire che l'UFC consente per suoi scopi a diversi europei di lottare ad alti livelli, quindi grazie gli va detto cmq.

Aspettando Ivan Serati nella notte dublinese di gennaio, questa serata di Birmingham ha visto prevalere nettamente Bisping sull'odiosissimo ma in formissima Leben, il campione brasileiro Cane annientare il bestione africano Sokù (già lo dissi, occhio a Luis, ricordate 'ste mie palabras) e vari altri scontri validi, seppur senza segnalare nulla di straordinario o memorabile.

Il più bello e stiloso match della serata quello dello yankee Jim Miller vs il franzoso David Baron:

http://www.mmascraps.com/2008/10/jim-miller-vs-david-baron-video-ufc-89.html


mercoledì, ottobre 15, 2008

MESTRE VALOIS A FIRENZE !

Popolo&paese, una conferma importante:

lunedì 27 lezione serale

col Maestro Carlos Valois a Firenze

Una grandissima occasione d'incontrare il mitico Cabezon, con una ridicola spesa di 10 euro di rimborso spese.

L'uomo dell'Amazzonia, la cintura nera di Carlson Gracie, il campione che si fece rompere il braccio da Renzo Gracie pur di non battere, è dei nostri alle 20.00.

Godremo del suo eccezionale JJ e della sua incredibile esperienza, be ready guys.

NON MANCATE, VE LO CONSIGLIO !


lunedì, ottobre 13, 2008


SEMINARIO A BOLOGNA
Un bel sabato pomeriggio col Sor Tisi, davvero giovevole. Nonostante abbia depauperato la mia già misera scorta di ore di sonno, travagliata dalle continue raffiche di turni notturni, sono davvero felice di questa trasfertina trans-appenninica.
Bella e cordiale come sempre l'atmosfera della PSG e del gruppo guidato dall'amico Valerio Vecchietti, persona squisita, aria davvero rinfrancante. Un bel seminarione tosto, tutto su un tema "scottante" per me ultimamente, la guardia seduta, e quindi ancora più a fagiolo.
Con Federico poi a parte abbiamo discusso di importanti modifiche metodologiche da apprtare alla conduzione della seduta di allenamento; in parole povere: molto sudore. Da stasera il minutaggio dello sparring lieviterà, con buon vantaggio di tutti.

giovedì, ottobre 09, 2008



CARCARA' DOMINA IL
PANAMERICANO NO-GI

Il nostro amico Braulio "Carcarà" Estima a New York mette tutti in riga, si fa campione dei Massimi e campione del fairplay nel rinunciare alla finale dell'Assoluto contro un suo kamarad.

Il fenomenale atleta lungagnone della Gracie Barra inanella un altro risultato degno della sua classe. Di livello anche il tono della gara, che i media di settore danno affollatissima e pure piena di spettatori, persino troppi!

domenica, ottobre 05, 2008


"THAT'S PURE GRACIE JIU-JITSU"
Questo è il semplice ma esemplare commento dello speaker alla fine del match con Paul "Semtex" Daley, parlando di Jake Shields.
Il britannico Paul è il più forte striker della categoria, una vera macchina da Ko, ed è del tutto preparato a NON andare al suolo vs Jake, cintura nera di Cesar Gracie e grappler purissimo. Il titolo ELITE-XC dei welter è in palio.
Sono settimane che il nero inglese spiega ai media come oramai il BJJ non serva più di tanto contro striker preparati a ostacolarne le meccaniche quali lui è, che i suoi pugni e il suo sprawl sono una generazione avanti al JJ 'Old School' di Shields etc.
All'indomani del 95 compleanno di nonno Helio Gracie, che sta in piena salute a rosolarsi al sole nel suo ranch brazilero, un altro atleta fisicamente straordinario vuole mostrare al patriarca che il suo Jiu-Jitsu oramai è -in parte almeno- superato. Sarà vero?
In che modo poi è andata lo potete vedere qui:

venerdì, ottobre 03, 2008

I

NUOVI FANTASTICI ORARI
DEFINITIVI a FIRENZE

Da lunedì 6 Ottobre '08 la nuova programmazione penta-settimanale entra a regime.

Mentre rimangono straconfermati i corsi (entrambi mar-gio sera) di Fiesole e Pistoia, nella sede centrale del team ,mercé il generoso appoggio della palestra Doyukai, i nostri affiliati hanno ora la straordinaria opportunità di allenarsi TUTTI I GIORNI. L'allenamento serale inoltre anticipa di quindici minuti tutte le volte.

In più, grazie alla splendida collaborazione del M° di Judo Roberto Borgia, un giorno alla settimana - il martedì- viene interamente dedicato alla tecnica in piedi.

Ecco l'organigramma:

LUNEDI' 20.15 - 22.00

MARTEDI 13.15 - 14.15 (tecnica di lotta in piedi)

MERCOLEDI' 20.15 - 22.00

GIOVEDI' 13.15 - 14.15

VENERDI' 20.15 - 22.00

In totale piu' di SETTE ore d'allenamento alla settimana, con il medesimo abbonamento di prezzo assai ragionevole.

Per continuare con le proposte, diamo la conferma ufficiale del

Seminario di Federico Tisi
sabato 8 Novembre

A breve, così come se piovessero, altre saporite novità, stay tuned.



COME RENDERE FELICE UNA DONNA
E UN UOMO:
ISTRUZIONI PER L'USO

Per rendere felice una donna occorre essere:
1. amico
2. compagno
3. amante
4. fratello
5. padre
6. maestro
7. educatore
8. cuoco
9. carpentiere
10. idraulico
11. meccanico
12. decoratore d'interni
13. stilista
14. sessuologo
15. ginecologo
16. psicologo
17. ostetrico
18. psichiatra
19. terapeuta
20. audace
21. organizzato
22. buon padre
23. pulito
24. educato
25. ordinato
26. simpatico
27. atletico
28. affettuoso
29. attento
30. cavaliere
31. intelligente
32. fantasioso
33. creativo
34. dolce
35. forte
36. comprensivo
37. tollerante
38. prudente
39. ambizioso
40. capace
41. coraggioso
42. deciso
43. affidabile
44. rispettoso
45. appassionato
46. complimentoso
In più devi:
47. odiare lo sport
48. amare lo shoopping
49. avere occhi solo per lei e non guardare le altre
50. essere ricco
51. se molto ricco, meglio
52. se ricchissimo, piùmeglioassaidipiùancora
Inoltre, devi fare attenzione a:
53. non essere geloso (ma nemmeno disinteressato)
54. andare d'accordo con la sua famiglia (ma non dedicarle più tempo che a lei)
55. darle il suo spazio (ma mostrarsi preoccupato per dove va)
Infine, estremamente importante:
56. Non dimenticare le date di:
- anniversario/mesiversario (nozze, fidanzamento, primo incontro, prima trombata, primo bacio...)
- compleanno
- onomastico
- laurea
- compleanno cane
- compleanno gatto
- compleanno pesciolino rosso
- mestruazioni (inizio e fine)
Però (c'è sempre un però), anche se si mettessero scrupolosamente in pratica queste "istruzioni per l'uso", non sarà garantita la sua assoluta felicità, perché lei potrebbe sentirsi sommersa da una vita di soffocante perfezione e fuggire con il primo "barbone-figlio di puttana-violento-alcolizzato-traditore..." che dovesse incontrare.
Forse è proprio per questo che un giorno Dio (pace all'anima sua), disse:"Amala, ma non comprenderla"

Come rendere felice un uomo:
1. Dargliela!
2. Non rompergli i COGLIONI!
(trovato su internet)

giovedì, ottobre 02, 2008

INTERVISTA A FEDERICO
SU ZENTROPA

Zentropa: Partiamo dalle origini, da dove vieni, dove sei cresciuto e a che eta' hai cominciato le arti marziali
Federico Tisi: Sono nato 34 anni fa a Suzzara, in provincia di Mantova. Ho trascorso i miei primi 20 anni per la maggior parte all’estero, vivendo in Africa, Medio Oriente ed Europa al seguito di mio padre che si spostava per lavoro. Da 14 anni vivo a Roma. Ho iniziato la pratica delle arti marziali all’età di nove anni con lo judo , nel contesto di un corso per bambini organizzato dalla scuola.

Z: Quali sono gli obiettivi che un uomo puo' porsi attraverso lo sport? Cosa ti ha motivato in questa scelta di vita?
F: Gli obiettivi possono essere molteplici e di differente livello. Si può praticare arti marziali per tenersi in forma ed in salute, oppure per acquisire più sicurezza in sé stessi. Altri invece praticano per mettersi alla prova attraverso l’agonismo. Io pratico arti marziali da 25 anni e nel corso di questo periodo le motivazioni sono cambiate. Da piccolo volevo diventare l’uomo Tigre e picchiare i bambini che facevano le prepotenze a scuola, poi sono passato a volermi affermare come lottatore italiano nel panorama internazionale del jiu jitsu. Oggi pratico per capire il significato profondo della mia disciplina e per aiutare i miei studenti a realizzare i loro sogni.

Z:Dalle tue foto e' possibile ammirare moltissimi tatuaggi; qual'e' il significato che questi rivestono per te?
F:Alcuni mi ricordano momenti e persone importanti della mia vita, altri che non si deve mai mollare o cadere in tentazioni negative, ed altri che mi ricordano che anche i momenti peggiori hanno una fine.

Z:La cronaca e' piena di atti di violenza e bullismo in strada, allo stadio, nelle scuole. Le arti marziali aiutano a limitare questi fenomeni o, come sostengono i suoi detrattori, sprigionano ancora piu' violenza?
F:Le arti marziali sono un’arma, proprio come un coltello od una pistola. La responsabilità non è da ricercare nell’arma in sé, ma nella persona che la utilizza nel modo errato, ed in chi glielo permette. Nel caso delle arti marziali, la responsabilità è dell’insegnante, che deve non solo impartire nozioni tecniche, ma trasmettere un profondo senso di responsabilità ai proprio studenti. Insegnare male o alle persone sbagliate è come dare ad una pecora corna d’acciaio affilato.

Z:Una caratteristica che sentiamo mancare moltissimo nell'uomo moderno e' l'autodisciplina, elemento sicuramente vitale nell'attivita' agonistica. Cos'e' per te la disciplina e come si esercita su se' stessi?
F:Nella maggiore disciplina risiede la maggiore libertà. Ogni disciplina è a mio avviso un percorso di liberazione, che si tratti di studio accademico, meditazione, marzialità, sport o altro. Penso che la disciplina si eserciti principalmente attraverso il sacrificio. Nel jiu jitsu esiste un detto che recita “non esistono miracoli senza sacrificio” , ed io ci credo fermamente. Per i lottatori ad esempio significa astenersi dal fumo, dall’alcool, da una vita sregolata, stare attenti al peso, e mantenere sempre un elevato livello di forma fisica, e cercare di combattere più possibile. Quello che spinge chiunque alla disciplina e quindi al sacrificio è a mio avviso una forte motivazione, che per essere tale deve affondare le proprie radici in valori forti.

Z:Come si svolge la tua giornata tipica?
F:Durante la settimana dedico la mattinata ai miei studenti privati, alla corrispondenza ed all’organizzazione del mio lavoro. All’ora di pranzo tengo la prima lezione collettiva, , e la sera la seconda. Mi alleno una o due volte al giorno, tra lotta e preparazione fisica. Durante il fine settimana sono sempre in giro per tenere seminari o per competizioni.

Z:Quali sono i tuoi modelli sportivi e storici?
F:I miei modelli sportivi sono moltissimi, ed ho anche avuto la fortuna di conoscerne molti e di poterne annoverare altrettanti tra i miei amici ed insegnanti. Solo per citarne alcuni: Helio Gracie Vitor Shaolin Ribeiro , Octavio Ratinho Couto, i fratelli Viera, I fratelli Nogueira, Ronaldo Jacaré..I miei modelli storici sono anch’essi molteplici e di estrazioni culturali molteplici, accomunati da valori forti e da una grande capacità di ispirare positivamente il prossimo. Ultimamente ho letto la biografia di Massoud, e ne sono rimasto colpito.

Z:Ti e' gia' capitato di - come si dice a Roma - farti passare la sveglia da qualcuno? Sei sempre uscito integro dai combattimenti o ti sei gia' rotto qualcosa? Quanto conta il disprezzo delle ferite e della sofferenza in generale in un mestiere come il tuo?
F:Certo che l’ho presa! Solo quelli che non combattono mai non la prendono! Vincere e perdere fa parte del gioco, e l’unica sconfitta imperdonabile e quella dalla quale non si impara niente. Fortunatamente sono state più le vittorie che le sconfitte, ma le sconfitte sono quelle che ti fanno crescere.Penso che il disprezzo delle ferite e della sofferenza siano attitudini stupide. Chi le adotta finisce per farsi male e per concludere presto la propria carriera. Praticare sport da combattimento a contatto pieno di qualsiasi genere significa già abituarsi a livelli di stress fisico elevati e questo è molto logorante sul piano fisico, specie se si è agonisti. Io stesso, come molti altri lottatori, convivo con ernie al disco, legamenti andati, orecchie rotte ed acciacchi di ogni genere. Occorre prendersi cura del nostro corpo che per un lottatore è come per un samurai la spada. Ignorare i segnali che il nostro corpo ci manda è segno di ottusità, e prima o poi arriva un conto molto salato da pagare.

Z:Evan Tanner e' recentemente scomparso in condizioni tragiche; abbiamo potuto notare un post sul tuo blog e anche Zentropa gli ha dedicato un'immagine. Lo conoscevi? Puoi raccontarci qualcosa di lui?
F:Nelle mie partecipazioni all’UFC in veste di coach non ho mai avuto il piacere di conoscerlo. Tanner era noto per essere una persona che dava al proprio lavoro di combattente professionista di MMA anche un valore di ricerca interiore. Era un uomo con una forte conflittualità interiore, senza nessuna vergogna nel manifestare le proprie debolezze, e sempre alla ricerca di qualcosa. Spero che ora abbia trovato le risposte che cercava ed un po’ di pace.

Z:Sul tuo kimono appaiono alcuni simboli e nella tua bio su myspace apprendiamo che sei un appassionato di moto; cosa ti attrae di questo universo?
F:Andare in moto è per me molto bello perché mi regala un grande senso di libertà, e molte emozioni. Mi piace fare lunghi viaggi in moto, godermi i panorami e nel frattempo avere tempo per stare un po’ con me stesso. Andare in moto è il mio antidoto allo stress.

Z:Una domanda su Zentropa ed il motto "0% razzismo - 100% Identita'" che spesso viene interpretato in modo erroneo; nelle discipline sportive, cosi' come negli ambienti militari - ad esempio - un uomo viene valutato per quello che riesce a dimostrare, per il suo coraggio, in poche parole per quello che veramente rappresenta, a prescindere dal colore della sua pelle. Qual'e' la tua esperienza a riguardo e cosa nel pensi della frase sopra citata?
F:Sono assolutamente d’accordo. Un essere umano non sceglie dove o quando nascere, ma può scegliere di seguire una tradizione propria del suo popolo e della sua terra che lo incammini verso il diventare uomo, e per questo meritare rispetto. Per il resto le chiacchiere contano poco, alla fine della fiera conta quello che uno fa e come lo fa.

Z:Noi italiani siamo stati un popolo di esploratori e storicamente abbiamo piantato la nostra bandiera ai quattro angoli dell'universo. Oggi non e' proprio la stessa cosa e ogni italiano che viaggio sente dentro di se' il peso e l'onore di essere ambasciatore del proprio paese, della propria civilizzazione. E' anche il caso tuo nei tuoi spostamenti? Senti questa responsabilita' nel rappresentare l'Italia?
F:Ogni volta che parto per una gara all’estero porto sempre con me il tricolore. Io ed i miei studenti sentiamo molto questa responsabilità, che ci spinge ad allenarci al meglio e a non mollare mai. Sapere di aver portato per primi il tricolore sui podi e nelle arene più prestigiose del mondo ci riempie di un immenso orgoglio.

Z:Ringraziandoti del tempo concessoci vorremmo porti una domanda sui tuoi progetti futuri. Grazie ancora e complimenti per i tuoi traguardi.
F:Grazie a voi per avermi dedicato questo spazio. In futuro desidero competere ancora per un anno o due, e nel frattempo organizzare al meglio la mia accademia. Desidero trasmettere ad altri quello di buono ho appreso dal jiu jitsu in questi anni di pratica, ed aiutare i ragazzi a formarsi sia come lottatori che come uomini. Grazie ancora per il vostro interesse nella mia attività.