venerdì, febbraio 29, 2008

Quote del giorno:

"Lasciate perdere coloro che cercano di sminuire le vostre ambizioni. Le menti piccole lo fanno sempre, sono le menti grandi che ti fanno capire che anche tu puoi diventare grande"
Mark Twain

MMA SEMPRE PIU' IN ALTO IN USA

Mentre la colonia Italy s'ammoscia sotto San Remo, gli States stanno dando segnali meravigliosi per le MMA. 2 le news bomba.

1. la CBS, principale TV USA, mette in palinsesto 2h. di show settimanale in chiaro sulle sole MMA

2. il gigante della birra Budweiser sponsorizza ufficialmente l'UFC

Dichiarazioni di questi attori principali dell'economia MONDIALE fanno capire quanto essi contino su questo sport, dando il segnale per un futuro migliore in termini di fama e visibilità per i grandi atleti di questo arcipelago marziale.

Una buona notizia ogni tanto.

mercoledì, febbraio 27, 2008



ARTI TRADIZIONALI:
ULTIME PAROLE FAMOSE
Riporto le illuminanti parole di anonimo praticante di uno stile 'tradizionale' poi passato alle arti reali, quelle dove ci si prova e dove anche si prova (a combattere).
E' vero la strada è un'altra cosa rispetto al Ring.
Il Ring (o materassina) è più facile.
Sul Ring sei sempre uno contro uno, pesi come il tuo avversario, c'è un arbitro che ti tutela, delle regole restrittive da osservare, delle protezioni da indossare, non arrivano gli amici, non saltano fuori armi,bastoni, coltelli, sei sempre a mani nude, i round hanno una durata limitata, il pavimento è morbido, c'è la materassina, per strada no, in strada ci sono le macchine, i marciapiedi, i cocci di bottiglia.
Il Ring è indubbiamente più facile rispetto alla Strada, sul Ring sei tutelato in Strada no...devi portare la pelle a casa! Nella strada non ci saranno campanelle, arbitri, lunghi fronteggiamenti, o grossi guanti che già di per sé difendono e si potrà colpire tutto e con tutto. Il Ring è indubbiamente un contesto più facile rispetto alla strada!
Ecco quello che mi chiedo è....ma se quello che fate non riuscite a farlo funzionare in un contesto così facile e tutelante come il Ring, come pretendete che vi funzioni per Strada dove è tutto più difficile?
Cioè se il soldato se la fa sotto al Poligono siete proprio sicuri di volerlo mandare in Battaglia?

lunedì, febbraio 25, 2008


IL REGOLAMENTO
Mi accorgo ora che l'ho sempre dato per scontato ma non l'ho MAI postato da nessuna parte, il SACRO REGOLAMENTO.
"E il Dio della Guerra disse ai suoi Jistuka:
non avrete altra Regola all' infuori di questa!"

REGOLAMENTO UFFICIALE
ITALIAN CONNECTION/TEAM CENTURION

1. Dimostrare cortesia e rispetto nei confronti dell’insegnante, dei compagni d’allenamento e degli ospiti della propria accademia.
2. Non discutere mai le disposizioni dell’insegnante o di chi sta impartendo la lezione.
3. E’ assolutamente vietato indossare, durante l’allenamento o le competizioni, indumenti o equipaggiamento recanti qualsiasi simbolo di natura politica e/o religiosa.
4. Non entrare in un’altra Accademia di Jiu Jitsu Brasiliano senza previa autorizzazione
5. Curare la propria igiene personale, come forma di rispetto per sé stessi e per i compagni.
6. Mantenere il kimono pulito ed in buone condizioni.
7. Non camminare scalzi fuori dal tatami.
8. Mantenere un comportamento educato e composto durante la lezione , per favorire la concentrazione propria e dei compagni.
9. Chiedere il permesso all’insegnante o a chi sta tenendo la lezione per allontanarsi dal tatami prima della fine dell’allenamento.
10. Arrivare puntuali a lezione. Arrivare frequentemente in ritardo a lezione comporta il divieto di partecipare e alla stessa.
11. Evitare di essere coinvolti in confronti fisici o verbali su ogni mezzo di comunicazione che possano inficiare il prestigio della propria accademia e dei suoi membri.
12. Partecipare quanto più possibile ai seminari con i maestri ospiti e, più in generale, alle attività promosse dalla propria accademia.

COMMENTO LIBERO SUBITO !

Come l'amico TaroNi mi ha fatto notare, il blog era chiuso ai commenti dei non registrati. Mi spiace molto di ciò, non ho questa verve informatica, era così solo per le impostazioni di base di Blogger.
Ho provveduto a rimuovere la protezione, o almeno credo. Vi invito formalmente a commentare a tutto spiano, a sproloquiare a go-go.
Dai!

mercoledì, febbraio 20, 2008


EVOLUZIONE DELLA SPECIE
Tranquilli, non ho intenzione di sparare sulla Croce Rossa dileggiando la pittoresca leggenda metropolitana darwiniana. Ci sono abbastanza testi ovunque in rete per questo, sarebbe troppo facile attaccare l'ennesima bufala modialista.
In questo post voglio parlare dell'evoluzione della specie MARZIALE. Con l'aiuto ancora una volta del benedetto TuTubo passo a illustrare.
Visto che roba?
80 anni fa la Muay Thai era diversissima, tutta impostata per la puglistica sulla vecchia Boxe ottocentesca (e non poteva ovviamente essere altrimenti) e kungfuistosa nelle movenze.
Che è successo? E' successo che i pragmatici Thai hanno ricopiato dal Pugilato anche l'impostazione sportiva, con le federazioni, il peso, le visite mediche etc etc. Andando avanti con l'istituzione di rigorose metodiche scientifiche, l'evoluzione naturale della MT ha seguito quella delle conoscenza umana in generale. Cioè si è migliorata passando attraverso errori. Ve lo immaginate un Bukaw di oggi che entrasse a confrontarsi con quei signori siamesi del video? Li atomizzerebbe col mignolo! Questa enorme, smisurata differenza a favore del contemporaneo campione è dovuta appunto alla ricerca della verità tramite confronto che sta alla base dello sport marziale e di ogni scienza in generale.
Se i thai avessero rifiutato i secoli di progressi dell'Occidente e si fossero chiusi a fare Ram Muay e 'tecniche mortali' oggi il mondo non conoscerebbe la moderna MT con la sua devastante potenza, e sarebbe una tragedia per tutti. Invece hanno capito subito che mondare l'arte dalle sovrastrutture inutili e rendendola sicura quel tanto che permetta il confronto full contact l'ha salvata e resa adulta.
Come le MMA sono il "dottorato" del combattere, così le 4 modalità sono la laurea, i filoni ineliminabili in cui scorre la Forza.
Il pericolo dell'evoluzione sta..nella in-voluzione. Quando nella guida di uno sport ai poeti e ai guerrieri si sostituiscono i burocrati e i furbi, può accadere che la foga limitatoria (in regole, durezza tec.) si scateni, segnando dunque il destino. La Boxe di oggi ne è un esempio, smostrata com'è dalla politica e dal Crimine, e lo stesso fato accadrà anche alle MMA se a portarne il vessillo saranno i Dana White e basta.
Chiunque ami la vita deve sempre lottare per la libertà, per il diritto di 2 uomini di scontrarsi virilmente sul quadrato. Imporre delle regole è indispensabile, ma non oltre quello che serve, altrimenti si abolisce di fatto la libertà surrogandola con la tirannia, e questo anche negli SdC. Io ad esempio inorridisco davanti alla levata dis cudi fatta vs il Rioheroes, la lega brasiliana che riproduceva il regolamento dei primi UFC. Sono scandalizzato dalla protervia con cui si vuole impedire la libertà degli uomini di affrontarsi: RioHeroes se non ci fosse andrebbe subito espressamente creeato!
L'arbitro c'è? Il medico e la visita ci sono? Allora che volete?? Basta escludere le foul tactics (morsi, graffi etc) inutili per la sperimentazione e quindi per stabilire chi sia il più forte poi si può combattere, si DEVE combattere.
"When you stop rowing, you start going backwards" e questo teniamolo sempre sempre a mente. W Pereira e w i promotori della MT che l'han fatta esistere ed evolvere, w il RH!

domenica, febbraio 17, 2008


IN GIAPPONE NON SI DORME:
RINASCE IL PRIDE !
La notizia avrebbe del clamoroso:
i jap col K1 rimettono in pista il vecchio PRIDE, la migliore e insuperata lega di MMA. Unendo le forze del vecchio staff ammazzato scandalosamente dal nerd Dana White nasce DREAM, e gli appassionati godono.
Nel postare la videoconferenza, congiungo i palmi delle mani e prego che sia tutto vero. I nomi sono da sballo, da CroCop a JZ e via avanti (con tutti i meglio nipponici in toto) e l'ambaradàn organizzativo è da paura proprio.
Dopo le precedenti news un'altra buona notizia da giappolandia, alla ricerca di chi abbatta il monopolista UFC: foza samuraiiiiiiiiiiiiiii !!

venerdì, febbraio 15, 2008


MMA cioè LE 4 MAGICHE ARTI
Il canadese Georges Saint Pierre è considerato il miglior campione dell'UFC in quanto a versatilità. E' super-forte in ogni settore del combattimento, insomma.
Condivido con voi un bel video in cui questo fantastico atleta, colui che ha annullato Matt Hughes nella Lotta, spiega come si fa:
ci si allena se pa ra ta men te in tutte e 4 le "magic arts" (BJJ, Lotta Olimpica, Muay Thai, Boxe) con i migliori di quelle modalità. Georges ha 4 coach e 4 palestre, per via del fatto che a Montreal non c'è un centro professionale di MMA con coaching specifico, sul tipo dell'ATT (NB: dove cmq la cosa funziona uguale, solo si è in un centro unico). Lo sparring di Boxe lo fa con pro di Boxe e via così, in modo da sviluppare i migliori skill tecnici che dei thaiboxer e simili-per quanto bravi con i pugni- non potrebbero mai offrirgli. Inoltre GSp e il suo coach fanno notare che allenarsi nelle palestre delle 4 arti, sui LORO ring e tatami, aiuta tantissimo ad innalzare il livello di stress, visto che a casa sua i vari specializzati danno sempre il massimo; alla fin della fiera la pratica specializzata funziona anche da "motore psicofisico" per il valetudista.
E' vero che per fare MMA si eseguiranno allenamenti (e planning strategici) specializzati per le MMA così da mettere tutto insieme, è ovvio e risaputo, ma sempre sulla base delle '4 Stelle'.
Prego altresì notare che il Campione dei Medi UFC fa BJJ col KIMONO ben 3 volte a settimana...
Oltre alle doti di spigliatezza e umana simpatia, GSP dà una bella mano a mostrare quale sia oggettivamente l'attuale panorama tecnico delle MMA: 4 arti specifiche fuse in una e poi trascese.

giovedì, febbraio 14, 2008


"PERDONALI PERCHE' NON SANNO.."
Della serie: Mio Dio perché consenti cose così!
Vi posto un paio di video SPASSOSISSIMI di un tizio che vive insegnando 'sta robba. Sono tra i più ridicoli esempi del livello marziale italiano.
Confermano ancora una volta che le scempiaggini dello stand-up sono nulla a paragone di ciò che certi individui s'inventano sul ground-fighting: sciccheria pura!
Prendete figli, e godetene tutti.

lunedì, febbraio 11, 2008

UN TRAINING FIGO

Vi invito a considerare attentamente il video che posto adesso, secondo me offre un aiuto pazzesco per sviluppare un certo skill corporeo nell'allenamento di BJJ a solo, e per di più divertendosi anche.

Nella comunità marziale, comprese frange tradizionalissime, la Fitball sta diventando la nuova frontiera tra le attrezzature da allenamento. Unica nota negativa: richiede abbastanza spazio, tipo materassina, e nelle cas enormali di solito manca.

http://it.youtube.com/watch?v=T286tcA_HZw


sabato, febbraio 09, 2008


AMARCORD

Ripopongo un mio vecchio scritto sulla applicazione da strada del combattimento. E' di 4 anni fa.

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La realtà della strada: cosa funziona?

Cari miei, inizio un topic su cosa accade davvero nella strada (dove vale tutto) e cosa applicano gli artisti marziali perché fresco di esperienza significativa da condividere.

Passiamo ai fatti. Ho partecipato come operatore di security a un gathering musicale, dove ogni anno si registrano risse, scontri etc. Insieme a me lavoravano artisti marziali 'puri' (campioni di karate etc.), sportivi 'puri' (pugili professionisti etc.), mixatori e stradaioli 'puri'. E' stata una giornata campale, con scontri individuali, di gruppo, vere e proprie battaglie, imboscate e ogni altra sorta di legnate (coltellate, catenate etc.).Io ero lì. Volete sapere che tecniche sono state applicate con successo DA TUTTI, cosa non ha funzionato A NESSUNO, che ferite si sono riportate etc.?

E' un evento che si ripete tutti gli anni o quasi e che la gente che vi partecipa è variopinta, anche se massimamente rappresentati sono giovani 'fattoni' ambosessi. Oramai è normale, per loro, venire a fare casini a questo gathering e durante l'intera giornata si è assisstito a ogni tipo di confronto, dai duelli alle battaglie di gruppi contrapposti. L'agenzia di sicurezza annovera tutti i tipi di combattenti da me descritti e voglio ribadire questo: il 90% dei ko è stato inferto di diretto/gancio destro; nessuno di calcio, combattenti famosi hanno colpito con mazzate tribali dei facinorosi che però, gonfi di sostanze d'ogni genere, non andavano giù fino a che non venivano proiettati e finiti a calci;alle bottigliate e coltelli è stato risposto efficacemente solo con cinturoni e randelli;negli scontri di gruppo la mobilità è stata essenziale e l'aggerssività determinante; numerosi scontri uno a uno sono stai risolti da un barrage di cazzotti, anche quando il protagonista era un fine stilista di pugilato o un talentuoso kicker.

Dato che c'erano veri e propri campioni, mi fa riflettere che, anche questa volta, in una giornata di battaglia tipo Termopili,siano stati conditio sine qua non i soliti attributi: freddezza e durezza di nervi, forza fisica, ma non la massa muscolare perché i magrolini hanno fatto come i grossi, quanto la resistenza ai colpi e il fiato; pugilato, proiezioni e (mooolto sporadicamente) controllo a terra. Io personalmente non ho assitito - ma nemmeno gli altri a cui l'ho domandato- a NESSUNA vera combinazione 'tecnica' e nemmeno l'ho applicata in prima persona. Dimenticavo di aggiungere che i vari teppisti, gasati da sostanze multiple, dopo un iniziale vantaggio finivano inevitabilmente per subire la superiore potenza degli agenti della security ma che, come molto spesso succede, i più efficaci tra di noi sono stati i buttafuori 'puri', quelli originari dei quartieri malfamati e senza un background marziale particolare, che però attaccano sempre per primi, non hanno paura di denunce varie e sopratutto non perdono la calma nel furore della battaglia. Le squadre migliori sono state, ancora una volta, quelle formate da gente che si conosce e si rispetta, magari che si allena insieme, e che soprattutto colpisce all'unisono. I maggiori danni sono stati riportati per tagli inferti con bottiglie rotte e 'cannate' da dietro.

Inoltre: io personalmente non incassato nessun colpo: ho avuto fortuna e soprattutto mi sono mosso bene(furbamente); la Polizia in Italia è una burletta e chiamata in causa al massimo fa casino: in uno scontro campale, dove dei simpatici ultras di una squadra di calcio nostrana avevano accoltellato dei ragazzi, e che ha vsito alla fine intervenire il reparto celere della PS, l'unico denunciato è stato..il responsabile della sicurezza, accoltellato a sua volta mentre salvava la buccia ad altri! A un certo punto il caposquadra dei CC mi ha, come responsbile di una postazione, rimproverato la mia asprezza e mi ha detto . "Ci pensiamo noi". Quando però gli ho mostrato due che forzavano il blocco mi ha fatto spallucce e risposto "Buttali fuori!", cioè a dire che i casini sono nostri, comprese eventuali denunce e richieste danni. Loro sono lì a guardare e nel caso rompere i cojoni alla security. Che Italia..

Poche le ginocchiate perché, e lo dice un thaiboxer, ci vuole il controllo dell'avversario in clinch e in strada pare mooolto difficile (non si sa mai chi c'è in arrivo da dietro). Dita negli occhi, backfist etc: zero su zero.
Nessun pugile tra i professionisti ha applicato lunghe combinazioni, tutti hanno risolto con bordate micidiali e subitanee, possibilmente con guanti blindati o tirapugni (anche improvvisati). I judoka e i lottatori erano irriconoscibili, per lo più si sono visti spintoni e tirate a terra del tipo giostra dell'orso, con l'intento di poter stare sempre in movimento e finire l'avversario a calci ma muovendosi sempre. Frequntissimo l'uso del tenere l'avversario per il collo e disfargli il muso a legnate, sempre stando mobili. Poche gomitate, cioè NESSUNA.
Vista al rallentatore, con gli occhi a posteriori della memoria, ogni rissa aveva le condizioni perché lo specialista marziale potesse applicare una lunga serie di tecniche alternative. La realtà è stata diversa, è diversa. Tutte le tecniche valide sono valide, mre de Lapalisse. Però non escono fuori, ergo NON FUNZIONANO. Certi sistemi d'allenamento hanno fallito in toto, non perché stupidi di per sè -alcuni però lo sono davvero e si vede- ma perché blandi, senza il contatto pieno feroce e la furia della massima pressione sotto sforzo. I rugbisti ad es. hanno reso benissimo!
Come si fa a farle funzionare 'ste AM? Bisogna avere capacità MENTALE e potenza FISICA. Come si sviluppano? Tecnica perfetta, testata sul campo e sul ring forse...Che cosa le tira fuori? La pratica. Nient'altro, n-i-e-n-t-e.
E i calci alti? E i laboriosi kata? E le splendide combinazioni etc. etc.?Nulla, niente, nix.
E le legature del Dumog, le tattiche 'militari' del KravMaga, gli tsuki del Karate' Il DIM MAK??? NIENTE! Non venivano fuori per nulla, chi sapeva menare perchè ardimentoso e rissaiolo qualcosa faceva, gli altri pencolavano.
Io, ad esempio, ricordo il rallenty di uno che in corsa lanciava una transenna sul groppone di un mio amico, eppure nella frazione di secondo che mi ha visto impacciato (forse un decimo di sec.) a POSTERIORI so che avrei potuto applicare almeno una quarantina di differenti tecniche degli stili che padroneggio e che ho, in contesti uno a uno, magari ho anche applicato senza esitare.
Le qualità morali, fisiche (resitenza e capacità di assorbire i colpi), nervose hanno la precedenza assoluta. Repertorio tecnico vasto? Inutile nell'APPLICAZIONE. Per questo ho fatto l'esempio dei rugbisti. cioè tutte le considerazioni tecniche dello scontro rituale ("Vieni fuori..") non valgono n-u-l-l-a. Mi mancava una estesa sperimentazione con esame dei dati raccolti, una prova definitiva, e in qualche centinaio di scontri a tutti i livelli (dal rituale alla sanguinosa battaglia campale) ora ce l'ho.

venerdì, febbraio 08, 2008


DIALOGO TRA UN UOMO E UN MATTO
Un tizio a digiuno di AM/SdC incontra un praticante di arti marziali 'tradizionali'.
Uomo: "Scusi lei cosa fa?"
Tradizionalista:"Insegno un'arte per la difesa"
U:"Come la Boxe, il BJJ e la Kickboxing?"
T: "Nonono, quelli sono meri sport"
U: "Che differenza c'è?"
T:"In gara ci sono limitazioni, arbitri etc; in strada no"
U:"Lei come sa che le cose che pratica funzionano se non le prova mai? Quelli degli SdC le provano tutte le loro tecniche"
T:" Lo so perché le testo in palestra in azioni sui miei compagni"
U:"Ma in palestra funziona tutto cmq! Lei come desume che la tecnica funzionerà in strada?"
T:"Me l' ha insegnata il mio maestro, che discende da generazioni di maestri"
U:"Tutti senza mai provare le cose in contesti reali?"
T:"Certo.La nostra è ROBA SERIA, serve per uccidere, mica le possiamo minimamente provare le ns. cose"
U:"Ma così lei insegna ad altri cose che non ha mai provato dopo averle apprese da maestri che a loro volta non hanno mai provato le cose che insegnano!"
T." Ovvio. Siamo TROPPO mortali noi, siamo Tradizionali"
TISI INTERNATIONAL

Beccato per caso una tubata del Fede in trasferta hongkonghese.

Carina la lotta del nostro Federaiko Taisi Intercontinental con la faixa viola, peccato che nn l'abbiano ripresa tutta.

http://www.youtube.com/watch?v=HIX3Czf44DQ

Chissà cosa mai avranno combinato quelli della truppa TRIBE fuori dalla palestra nella peccaminosa HK!


mercoledì, febbraio 06, 2008


LA MIA SFIDA A UN SUPERMEGAMAESTRO
DELLE ARTI 'MORTALI'

Siccome in questi giorni mi arrivano strane mail e discutibili telefonate, voglio raccontare on-line la vera versione di questa mia oramai famosa sfida al GRANDE Sensei Sifu Maestro di 7 (o erano 10..boh..) Arti.

C'era una volta....vabbè, facciamola corta.

Un individuo che si pubblicizza con i plurimi titoli di cui sopra, il Sig. XY., ebbe a offendermi pesantemente -per telefono- e a darmi dell'incompetente marziale. Fu il drammatico culmine di un periodo in cui il Sig. XY aveva fatto di tutto per danneggiare il mio corso di BJJ e la mia reputazione in città.

Visto che lui insegna professionalmente e si vanta di essere "esperto di difesa personale reale", io gli chiesi di risolvere la questione tra di noi alla maniera delle AM, combattendo. Il Supemegamaestro si impaurì subito e mi telefonò profondendosi in infinite scuse, che era tutto un equivoco e avevo capito male io, che darmi dell'imbecille era una cosina per celia.
Chi mi conosce sa che mi presento per umile istruttore, che non vanto titoli (per quanto ne abbia diversi) e che deludo chiunque creda nelle tecniche invincibili et segrete et assassine, mentre lui ha fatto i dollaroni spacciandosi per Maestro di Hokuto+Nanto+le 7 stelle etcetctetctetc. Eppure fu lui a dare le terga e rifiutare la pugna, il meschino.

La cosa peggiore però fu che questa persona, che io avevo onorato della mia amicizia e collaborazione un tempo, si permise subito dopo di mandare una mail mafiosa in cui mi diffamava presso il mio insegnante dell'epoca, nonché minacciandomi con lui (ma perché lo sapessi io) di chiamare i carabinieri nel caso mi fossi avvicinato a lui. Codardia e pusillanimità ai massimi livelli, orrore.

Scrivo di questa 'sfida' -in realtà ne ho sostenute molte con parecchi venditori di fumo- perché ultimamente il vile sta ricevendo richieste di confronto da altra persona a me estranea del tutto, e ha pensato bene di pararsi il deretano con me, visti i chiari di luna.

martedì, febbraio 05, 2008


NIENTE FORTUNA PER
MATTEO MINONZIO IN U.K.

Riporto da www.fightordie.it :

"Matteo Minonzio ha perso contro Martin Thompson, a Newcastle, nella cornice di STRIKE & SUBMIT 5, che ha registrato una straordinaria affluenza di pubblico e che promette di affermarsi come uno degli eventi di punta del panorama britannico. Matteo è stato portato a terra, dove ha subito l’azione dell’inglese, che lo ha colpito dalla “side mount”, prima di guadagnare la monta ed aggiudicarsi il match per “ground and pound” da quella posizione.

Anche in questo caso la sconfitta non incrinerà la collaborazione con STRIKE & SUBMIT, che promuoverà un nuovo evento il prossimo mese di Aprile, al quale gli italiani saranno nuovamente invitati."

Mestizia tra di noi fiorentini per questa sconfitta in terra d'Albione (perfida).

Un saluto al valoroso Matteone, presto il sole sorgerà di nuovo sulle tue vittorie!



REPORT EUROPEI 2008
ITALIAN CONNECTION
Si é conclusa nella notte di domenica 27 gennaio a Lisbona la quinta edizione dei Campionati Europei Open di Jiu Jitsu.
Con un affluenza di più di mille atleti provenienti da quasi tutta Europa e da Brasile, Giappone, USA e Medio Oriente (per questo la dicitura Open) il campionato in questione è stato l'evento di jiu jitsu brasiliano più grande organizzato finora in Europa.
Italian Connection si è presentata con una armata di 35 atleti, capitanati da Federico Tisi e Andrea Baggio,i quali si sono classificati rispettivamente al secondo e al primo posto nelle rispettive categorie. Italian Connection, formata da atleti provenienti da tutta Italia, ha collezionato 4 ori , 6 argenti e 6 bronzi, mentre nella sfida a squadre tra le nazionali , l'Italia domina nella categoria cinture blu leggere con un team composto da soli atleti IC , eliminando Francia e Svezia 3 a 0, e perdendo per pochissimo l'oro con la polonia 3 a 2.
Ottimi risultati dunque per i nostri atleti, che si fanno ancora una volta notare in uno dei più duri tornei a livello internazionale, e che portano senza troppe chiacchiere il tricolore sul tetto d’Europa.Bravissimi tutti, dagli esordienti ai veterani, a prescindere dal risultato ottenuto.Qui di seguito i risultati dei nostri atleti giunti al podio:

Medaglia d’oro:
Andrea Baggio – cintura marrone master peso pena
Andrea Verdemare – cintura viola adulto peso galo
Jacopo Nardi – cintura viola senior 3 peso meio pesado
Bartolo Giaconia – cintura bianca master peso pluma

Medaglia d’Argento:
Federico Tisi – cintura nera master peso meio pesado
Luigi Davide Cialona – cintura viola senior 1 peso pena
Jacopo Nardi – cintura viola senior 3 peso open
Tommaso Tarquini –cintura blu juvenile peso piuma
Giuseppe Rodelli – Cintura blu senior 1 peso meio pesado
Simone Amicucci – cintura bianca master peso pena

Medaglia di Bronzo:
Giuliano Pennese - cintura viola master peso leve
Simone Franceschini - cintura blu adulto peso pena
Pierbiagio Cuomo – cintura blu master peso leve
Marco Baratti – cintura blu master peso leve
Aurelio Bascaran - cintura blu senior 1 peso medio
Paolo Fontanella - cintura bianca master peso medio

Squadra Italiana Medaglia d’Argento a Squadre
– cat. Cinture blu fino a 76 kg.:
1.Andreas 2.Simone Franceschini 3 Marco Baratti 4.Daniele Verdemare 5.Matteo Macellari

lunedì, febbraio 04, 2008


UFC 81: MINO, MIR & il BJJ

Il Re è tornato, Antonio "Minotauro" Nogueira fa vedere al mondo e ai troll internettiani che il PRIDE era l'arca dei campioni veri e diventa il N°1 dell'UFC strangolando il buzzurro Sylvia. Un vero signore del ring mostra la sua classe e ghigliottina l'antiestetico leone marino a stelle e striscie, con mia immensa soddisfazione. In attesa di Fedor, Minotauro chiama Couture a battersi con lui, e sarebbe veramente che ciò bello si verificasse.

Anche la cintura nera Frank Mir spiega con i fatti al management UFC che il leglock al vikingo ultranabolizzato Brock Lesnar è l'ennesima dimostrazione della relativa supremazia del Brazilian Jiu-Jitsu nel contesto MMA. Il mostruosamente grosso e poderoso ex-wrestler appariva invincibile per Mir dal punto di vista fisico, ma il BJJ permette di vincere i match che col fisico e basta si perderebbero, e questa è storia. Il BJJ è la più tecnica delle specialità, quella dove il cervello e l'esperienza valgono più delle masse muscolari e del fiato.

Frank e Mino subiscono in piedi, cozzano contro due ipertrofici bomboloni ma una volta al suolo - e al suolo ci si va- riescono cmq a volgere a loro favore il match tramite il loro superiore BJJ. Dopo un ennesimo UFC nel quale tutti i match importanti vengono decisi a terra, c'è ancora qualcheduno che dubiti della primazia del jiu-jitsu all'interno del repertorio tecnico di chi ambisca a trionfare? Nonostante le regole e la gabbia adatti a favorire lo stand-up (lotta e colpi), i jitsuka di livello stanno dando il 'La' alla lega.

Diamo un occhiaata ai detentori di titoli all'UFC:

Massimi - Mino si sa, è campione di BJJ

Massimi Leggeri - Rampage molto migliorato al suolo

Medi - Spiderman Silva, cintura nera

Welter - Matt Serra, storica faixa preta e campione di BJJ

Leggeri- Prodigy BJ Penn, ex campione mondiale di BJJ

Insomma, 4 su 5 sono jitsuka...messaggio ricevuto, boys?

Attenzione: non sto dicendo che la Boxe, la Muay Thai e la Lotta non contino o sciocchezze del genere. Contano tantissimo, specie all'UFC. Ribadisco solo che un atleta completo deve al BJJ il massimo dell'attenzione e anche una certa preferenza, visto che -dati alla mano- è la sub-modalità più importante e decisiva per vincere.

Le MMA sono fusione e sintesi delle 4 modalità di cui una è prima inter pares. Non SEMPRE il miglior jitsuka vince, certo non tutti i match storici sono decisi al suolo, verissimo, ma statisticamente il BJJ è l'arma in più, e questa è storia.

domenica, febbraio 03, 2008


A LEZIONE DA SCOTT
Sabato ho deciso che l'influenza non mi avrebbe fermato e ho partecipato al da me lungamente atteso stage di preparazione fisico tenuto alla Virgin.Atlantic da Scott Sonnon.
Coach Scott allena alcuni dei campioni dell'UFC quali Arlovski, Crane e altri, ed è diventato celebre nel mondo per le sue innovative tecniche, in particolare per i Clubbels, cioè la versione postmoderna delle clavette.
Il seminario è stato interessantissimo. Scott ha passato i suoi metodi a corpo libero e con le clave, riducendoci in pezzetti e incantandoci con la sua incredibile agilità. Pur essendo magrolino ha una forza assurda e un elasticità articolare mostruosa, il mio coetaneo di Seattle. E' un' anguilla d'acciaio, e molto simpatico.
Accompagnato dal suo ottimo rappresentante italiano, Alberto Gallazzi, e da due suoi assistant-coach, grappler anch'essi, Scott ha mostrato un mix di tecniche di mobilizzazione articolare, streching proto-yoga e maneggio dei clubbles, in cui l'ex sambista eccelle. Straordinaria per me è stata la constatazione che i tecnici più alla moda come lui 'riscoprano' le più antiche forme di allenamento della nostra antichità: piegamenti, àsana yoga, le clave, il tutto ri-adattato e ri-spiegato alla luce delle moderne scoperte scientifiche.
Abbiamo passato 10 lunghe ore di allenamento senza pause, compresa una gara di resistenza della bella durata di 20 round, in cui modestamente sono "arrivato uno".
Una persona semplice, altamente professionale e per nulla yankee-style,anzi. Già avete capito che mi piaceva come persona, ma la sorpresa è arrivata al momento delle domande finali. Coach Scott ci ha detto di essere nato con diversi handicap fisici e di coordinazione motoria, compresa una naturale debolezza legamentosa che gli faceva strappare letteralmente i muscoli dalle articolazioni! I medici gli diagnosticarono l'impossibilità a vita di fare sport, e lui rispose sviluppando un suo metodo tale da rigenerare la muscolatura interna e creare tendini di ferro, e oggi è il coach delle star.
Una grande grandissima lezione di vita, impareggiabile. Milioni di sani che si ammalano di sedentarietà e lui, l'unico con le scuse accetabili per l'inanità, prima diventa atleta di successo nel Sambo e nel Sanshu, poi colui che insegna agli altri a eccellere.
Grazie Maestro Scott, see ya soon.

venerdì, febbraio 01, 2008

A COSA SERVONO LE ARTI MARZIALI?
Come voi vistatori abbonati a questo bloggaccio ben sapete, un diario-giornale online ha troppo il difetto di ripetere le stesse cose. Al di là della cronaca è ovvio infatti che a furia di parlare di uno stesso argomento le cose sian rifritte, rimpastate 100 volete e in fondo sempre uguali.
Ciò detto e presentateVi le mi scuse, mi accingo a ripetere per l'esima volta a cosa DOVREBBERO servire le AM. Subito prima però ripasso al volo a cosa VENGONO ADIBITE oggidì, e cioè a riempire portafogli di meschini imbroglioni e le serate spente di persone deboli in cerca del sostituo del Padre e della Chiesa archetipali nelle loro spente esistenze. In fondo per AM si spaccia qualuqnue porcata, le peggio sole del cosmo, è normale che i pochi seri ricercatori/allenatori si confandano in mezzo a cotanta rumenta.
Le Arti Marziali vere -rare dunque- servono oggi come oggi a 3 scopi egualmente importanti:
1) dare un fisico sano e robusto, esteticamente accettabile e decente come forza a attributi vari
2) far socializzare e creare nuove amicizie nell'ambiente informale e sano della palestra
3) insegnare a combattere e dare strumenti utili per Difesa Personale (posto dall'inizio che la DP in palestra non la si può apprendere per davvero)
Notare bene: un'arte per essere marziale DEVE insegnare a combattere,e quindi anche i primi due punti vanno visti in questo senso.
Si potrebbe dire che un'arte che voglia dirsi marziale deve come minimo insegnare a combattere; il suo ISO 9000 lo riceve solo se è basata su sparring non collaborativo con partner esperti + agonismo, l'ho ridetto un trilione di volte. In caso contrario, con tutta le eventuali buona volontà e fede dell'insegnante di turno, l'arte NON è marziale ma qualcos'altro. Il pericolo dell 'Setta di illuminati' è ben concreto, quello dell'inutilità ai fini del combattimento garantito.
Un uomo adulto dovrebbe abbandonare i miti infantili del Maestro Invincibile, dei colpi segreti, della scuola di Hokuto etc., e scegliere deliberatamente di misurare se stesso e i propri limiti al fine di trascenderli, divertendosi anche nel processo.
La palestra non è un asilo per bimboni quarantenni ma un sano luogo di addestramento e socialità, e se mancano queste caratteristiche la si fugga.
Là, sul ring o materassina, ci sono soltanto le nostre paure, ataviche o personali. Ogni volta che saliamo su quel quadrato incontriamo noi stessi, sempre e solo noi stessi. Ci conosciamo, ci vediamo per quel poco che siamo e la Victoria che conseguiamo è quella sui nostri limiti. Come dice sempre Federico chi lotta -per quanto campione sia- perde. Io chioso con le parole del M° Leo Vieira: "ringraziando Dio ho perso così tante volte", cioè perso tentando di vincere.
Mi ripeto, lo so, è un mio difetto ma...repetita adiuvant!