lunedì, aprile 25, 2011


MMA: METAMODALITA' è REALTA'


Chi segue il blog da tempo sarà ben edotto sul concetto di modalità, su cosa siano per davvero le MMA e della loro intrinseca (non eludibile) natura metamodale.

In tempi di moda per le arti marziali miste, qui in coloniaccia italy gli "esperti" di questo sport spuntano come funghi, e non passa giorno che qualche bel tomo, maestro di cunfù o cravmagà, non lo si veda apparire riconvertito alle emmeemmeàh con tanto di calzoncini Venum d'ordinanza, rash tamarra e foto da duro. Sino all'altro giorno infamavano le cage arts e oplà, in du' balletti eccoli riconvertiti al nuovo filone: nuovo prodotto, stesso marketing.

Giri per la rete e ti imbatti in 352000 'corsi per istruttore di MMA'; apri i forum e gli stessi ex riconvertiti o i nerdacci da tastiera li senti sproloquiare sui 'nuovi metodi' che a dir loro sintetizzerebbero le precedenti (e desuete) modalità in un unico sublime & nuovo sistema d'insegnamento: esisterebbe il jab da MMA, il doubleleg da MMA e persino la kimura da MMA!

Il farlocco vende, il cretino compra e tutti sono contenti, e fin qui nulla di nuovo. E' gran comodità poter saltare a piè pari il lunghissimo e faticoso apprendistato nelle modalità, con competizioni e aggiornamenti tecnici che occupano DECENNI DI VITA, e obbligano il volenteroso a sottoporsi a un cursus honorum senza sconti di sorta. Il genio della vendita che pochi mesi prima infamava con questa teoria balorda si riconverte in quattro e quattr'otto, e il suo cliente potenziale ha la comoda prospettiva di un "corso di emmeemmeàh" da 2h a settimana.

Il fatto è che a Mario certi discorsi danno il prurito e sento il bisogno di grattare via la rogna.. che ci volete fare, noi toscanacci siamo irascibili e poco proni alla presa per il deretano.

Ora vi passo un video stupendo, per fattura davvero superprofessionale ma anche e soprattutto per i contenuti tecnici.
[Nota. Se qualcuno nel 2011 ancora non capisce l'inglese mi spiace per lui ma è senza speranza]





Questo avvincente scontro al vertice per la corona della categoria dei welter UFC, cosa ci racconta? Ci mostra tutti gli ingranaggi tecnico-tattici delle MMA allo stato dell'arte, ecco cosa.

Seguendo la preparazioni di questi due campioni, mostri di atletismo e bravura, scopriamo che l'incontro più importante dell'anno e con più milioni di dollari in ballo è completamente basato sul concetto di meta-modalità, vale a dire quello che il sottoscritto si intestardisce a ricordarvi da parecchi anni.

Sia GSP che Jake si preparano con coach principali metamodali (Jackson e Cesar Gracie) ma la scaletta degli allenamenti è da costoro ripartita a coach specialisti delle 4 Magic Arts, i quali usano tutta la loro abilità e risorse (leggi: sparring partner in atleti modali specializzati) per elevare il tasso tecnico e fisico del candidato. Senza nessuna differenza di sorta il canadese e il californiano fanno Boxe col maestro di Boxe e sparring coi pro di Boxe, lottano di Jiu Jitsu con le cinture nere etc, e non si sognano minimamente di sostenere che loro fanno il "grappling da MMA" e anzi sdegnano in più momenti questa risibile concezione dilettantesca per ribadire invece che le fondamenta della loro preparazione pro-fes-sio-na-le sta infulcrata nelle singole modalità.

Per eccellere nell'ottagono a questi livelli ogni sfumatura del training deve essere al top, e risulta quindi ovvio che il massimo livello qualitativo possibile lo si possa ottenere solo&soltanto dagli specialisti. In un momento del video è ribadita la necessità per questi atleti, ad esempio, di andare a fare sparring fuori dal loro hub, di addentrarsi in casa d'altri laddove gli sparring si sentono più a loro agio, di mettersi in difficoltà e di cambiare spesso aria. Su questo blog ne ho parlato molto, ma sembra che sia necessario vociare ancor di più affinché i famosi espertoni da tastiera se lo mettano UNA VOLTA PER TUTTE in testa:
- NON esiste una 'boxe da emmeemmeàh', esiste SOLO la Boxe, e così Lotta, Muay Thai e Jiu Jitsu, che vanno studiate in maniera specializzata e con gli specialisti, e allenate coi modalisti, pena il farsi prendere per il culo dal mondo esterno e fallire in pieno nel creare dei veri cage fighters di livello internazionale.

La fusione dei 4 elementi (rimane ovvio che il modo di tirare le tecniche venga adattato all'ottagono, ma questo lo capisce anche un bimbo di 2 anni con la sindorme di Down..) è il compito del coach di MMA, a cui è affidata la sintesi e la preparazione strategica in vista del determinato avversario. Capita quasi sempre che il suddetto 'super-coach' sia anche maestro di una delle 4 modalità, ma non è sempre così (vedi Jackson che non cura direttamente una delle 4MA ma solo il momento specialistico per l'ottagono). Basta comprendere che l'adattamento specifico alle particolari regole del match (con annesse tecniche speciali esulanti dall'immenso bacino delle 4MA) occupa una minima frazione del conglomerato,e chi non ci vuol credere si riveda altre 2 volte il video, please.

Io chiaramente capisco benissimo le difficoltà congiunturali di coach nostrani dilettanti, gente in buona fede e che vuole creare qualcosa ma non ha risorse delle grandi metropoli nordamericane e solidarizzo con quelli in buona fede. Comprendo il problema dell'istruttorello di provincia il quale non sa che pesci pigliare e che praticamente isolato non ha né cinture alte di Jiu Jitsu nelle vicinanze né magari esperti delle altre modalità. Ciò non toglie però che arruffare un mescolone universale tipo "Corso di MMA lunedì/mercoledì dalle 20 alle 21" non può portare a niente, tocca rimboccarsi le maniche e partire dalla modalità meglio conosciuta per poi collaborare con altri esperti/gruppi nei dintorni. Il problema è sempre questo: l'onestà intellettuale, il mettersi in discussione e il dichiarare sinceramente ai propri allievi che non si è Superman e che s'abbisogna di contributi tecnici esterni.

Il destino delle MMA in colonia italy, al momento agonizzanti, è affidato a un cambio di paradigma e alla definitiva messa in soffitta della vecchia mentalità tradizionaloide 'so-tutto-io', perché le VERE MMA sono un fenomeno meta-modale, che nel DNA contiene l'interazione tra discipline diverse e maestri diversi; se non si arriva a questo salto evoluzionistico è certo al 100% che resteremo sempre la Cenerentola di questa meta-arte, la barzelletta tra le nazioni.

Dove vanno a parare le mixed martial arts non è una questione d'opinione, i fatti parlano chiaro e anche i video. Se qualcuno è così folle da credere di saperne più e meglio in tema di preparazione rispetto ai due campioni e rispettivi team si accomodi, lo spernacchiamento cosmico è pronto, una risata lo seppellirà. Il miglior atleta di MMA del mondo e di tutti i tempi, GSP, il più sagace e dollaroso cage fighter di sempre ha Danaher come maestro di Jiu Jitsu, cioè un tradizionalista neozelandese emigrato a New York che NON ha fatto mai nemmeno UNA garetta di quartiere, e come coach il plurircitato Jackson (mai gareggiato in vita sua) mentre per la MT e per la Boxe ha prescelto ex agonisti di rango dalla tecnica sopraffina.

E' come per l'arte di miscelare alcolici, un cocktail di valore può venire fuori solo dal calibrato accostamento di singoli liquori tradizionali riconosciuti, essenze ben definite e distinte l'una dall'altra e non dal risciacquone a casaccio, il miscuglione selvaggio insomma. Il prossimo coloniale italiota che si permette di dire che esiste il 'jab da MMA' lo stordisco con un taser e lo lego alla maniera di Arancia Meccanica, obbligandolo a riguardarsi il video per 286 giorni senza stop!

giovedì, aprile 21, 2011



LA RUDE BELLEZZA DEL COMBATTIMENTO


"Eius suum cuique tribuere" dicevano i padri latini, e sarebbe a dire: a ognuno il suo.

Solo la fola demenziale della propaganda moderna imposta alle masse dai poteri mondialisti senza scrupoli può, a furia di slogan urlati in tv e negli sciocchezzai alias scuole intortare le masse acefale e far loro dimenticare la fondamentale inequivocabile evidenza che in natura NON esiste nessun fenomeno né creatura che sia perfettamente uguale a un'altra. Nel mondo civile che precedette quello incivile odierno nulla di più ridicolo sarebbe parso a orecchie savie quale l'egualitarismo, la fanta-democrazia dei supermercati e delle televisioni commerciali, le scempiaggini ordite da chi a queste robe -chiuso nei suo castelli iperlussuosi e coccolato da torme di servi inginocchiati- non crede minimamente ma le apparecchia per noi.

Siamo tutti per fortuna diversi, le varie "astrazioni intelligenti" delle scienze sociologiche tipo classi sociali e simili esistono solo nelle teste di accademici ben pasciuti dal Potere, mentre nella realtà incontriamo persone con nome e cognome, individui i quali naturalmente non si sognano minimamente di essere una molecola delle fantachimeriche costruzioni mentali in cui l'ISTAT li incasella, e restano uomini coi loro difetti e con le loro irriducibili differenze.

Un bel preambolone zavorrato per dire che cosa? Che è inutile far ascoltare Mozart a uno scimmione (reale o metaforico che sia). Non è 'colpa' del genio austriaco se il bestione non ne gradirà le sublimi composizioni, ci siamo intesi no? Il povero bestio avrà le sue qualità, smozzicherà banane come nessun altro al mondo magari, oppure sarà un papà non scimunito coi suoi scimmiotti, o altro. Non lo voglio certo sminuire nella sua bestialità, questo intendo. Solo che umanoide è e umanoide rimane. La regale maestosità della scienza sonora di Amadeus gli rimarrà per sempre incomprensibile, e non c'è mongoloide di politicante intrallazzone o psicologo dei miei stivali che con la sua logorrea - o le sue canne di fucile e tribunali- che potrà compiere il miracolo e farlo uguale a chi la Bellezza la comprende per davvero.

Il combattimento tra due guerrieri addestrati valeva per i saggi iniziati di Roma e dell'Ellade come il massimo spettacolo preferibile dalle menti più raffinate che il mondo abbia visto mai. Platone era un pancraziaste egli stesso, e TUTTI i personaggi dalla cultura e sapienza ipertrofica che avete sfiorato alle superiori furono addestrati e a lottare in prima persona e a leggere il significato mistico e trasfigurante del combattimento disarmato nell'arena. I cervelli più poderosi di ogni tempo erano lottatori e amanti dello scontro fino al fanatismo, mentre i subumani politicanti facitori di Bruttezza e sconcio odierni l'avversano e non lo comprendono minimamente, che strano eh?

Certo il comune bestiumano medio del 2011 cresciuto a fintality tivvù, paninazzi ogm e aria radioattiva cosa mai potrebbe comprendere delle sinuose armonie intrinseche a un double leg di GSP, o di un high kick in combinazione di Petrosyan? Non può, la sua mente è stata piallata sin dall'infanzia e come esponente perfetto di quella plebe ignorante e supina che il Regime necessita, non capisce un emerita ceppa di niente e nulla.

L' agòn, ripeto, era la massima vetta dello 'sport' praticato e applaudito da tipetti del calibro di Giulio Cesare, Adriano, Pericle, Leonida, mentre è guardato con occhio inorridito da bipedi i quali hanno "schifo del sangue" (come se nelle loro vene scorresse la minerale naturale..) e e "sono contro la violenza", laddove a rigor di dizionario gli eventi di combattimento sono gli ultimi per contenuto di violenza:".dicesi violenza uso della forza fisica o delle armi per imporsi; irruenza e dannosa intensità di un fenomeno fisico o naturale; la violenza delle onde, la violenza dell'impatto; violenza carnale, atto sessuale imposto".
Non sarà incompreso al medio utente di questo blog che violenza significa volere il male dell'altro, quindi imporre qualcosa con la forza (anche psicologica) mentre negli eventi della regale arte della pugna gli atleti sono vicendevolmente alla ricerca di quelle situazioni e quindi alieni da ogni violenza. E non resterà taciuto anche il fatto che siano anche tra le competizioni dove meno si registrano atti di viltà o falli contro il regolamento, la regola nelle attività pseudocircensi tipo Calcio adorate dalle folle ignoranti.

Noi amanti del combattimento ammiriamo il coraggio e ci immedesimiamo (che uno lo sappia o no) nei fighters durante quel volo trascendentale che è il guardare un match di una qualunque arte funzionale. Per effetto della risonanza degli spiriti, dei neuroni specchio se volete, anche noi siamo lì dentro e anche in noi vive una particula di quella fiamma che sta bruciando dentro lo spazio rituale dello scontro. Noi amanti del coraggio, insomma, osserviamo Madre Natura e osserviamo che destini di specie e individui sono da Lei amministrati tramite l'impietosa ma giustissima legge della sopravvivenza del migliore (del più atto). Colei che tesse la trama ha deciso che ogni creatura in terra dovesse permanere solo se migliore del suo diretto avversario, e sulla scorta degli antichi maestri d'ingegno cerchiamo il palpito di questa verità nei coraggiosi tra le nostre fila che ripetono questa danza senza fine. Ogni persona su questo mondo in fondo è un miracolo della lotta, visto che un solo spermatozoo su MILIONI arriva unico al talamo con l'ovocita, frutto di una guerra senza esclusione di colpi che sola dona la vita. Non trovate strano che la donnetta anima bella impressionata dai cattivoni che si picchiano nella gabbia, faccia spallucce e sia del tutto impermeabile a qualunque slancio emotivo particolare quando le fate notare le crudeltà contro l'ecosistema, i milioni di poveracci massacrati dalla "guerre per la pace democratica", l'uranio radioattivo e via discorrendo?


La poesia che il bestio non rileva in un sonetto di Dante o in un dipinto del Caravaggio non la capirà nemmeno nella magnifica esibizione di coraggio dei lottatori chiusi nel quadrato, e sarà sempre così. Siamo nati tutti diversi, e lo restiamo giocoforza che Signora Televisione lo voglia o meno. La ricerca dell'eccellenza che un tempo animava tutta la civiltà fece sì che anche gli strati bassi dell'ecumene si volgessero ai valori di coraggio e spirito di sacrificio che lo scontro leale impone e crea sulla Terra. Ne resta qualche lontana eco ai giorni nostri nel linguaggio comune, in espressioni la cui antica origine è stata dimenticata.

Invoco la temperanza di chi ama lo spettacolo onorevole del combattimento e si snerva nell'opposizione belluina che incontra di continuo dalla gente circostante. Amico, ti invito a prenderla con filosofia e a riflettere sulla ineliminabile, eterna diseguaglianza del genere umano.





domenica, aprile 10, 2011


SEMINARIO di PRIMAVERA
CON FEDERICO - 09.04.11
REPORT

Un team, un gruppo che si dedica all'arte marziale a tutto tondo come il nostro non sfugge alla regola dei momenti topici. Numerosi studi scientifici basati sulla Teoria del Kaos ci dicono che la maggior parte dei momenti/persone nella nostra vita sono quasi irrilevanti, e che invece la direzione che prende il nostro destino è fatta di pochi sapidi eventi.

Un frammento non minore della vita della nostra centuria resterà sicuramente il seminario di sabato in quel di Pontassieve. Tutto era perfetto: cielo terso, temperatura gradevole, tanta gente desiderosa di imparare accorsa per la premiere in Val di Sieve, diverse cinture colorate e un Mestre Careca in stato di grazia didattico.

Ogni persona intervenuta ha potuto osservare la migliore lezione sulla montada che nei miei intensivi 8 anni di Jiu Jitsu ho potuto avere il piacere di seguire. Un aria di gioiosa compartecipazione ha animato tutti, consci almeno a livello istintivo che stavano vivendo un sapido flash di sport, fratellanza lottatoria e divertimento sudatorio, oltre che di acme tecnico specialistico.

L'importanza del giorno è stata sancita dalla promozione meritatissima a cintura viola dei miei due istruttori e amici: Stefano"Tortello"Dabizzi e Francesco"Taba"Braccini. Lunghi anni di pratica sono stati confermati dal maestro, che ha comunque puntualizzato quanto sia pesante l'onere di una cinta superiore nell'Arte Suave e non una gratificazione per il neopromosso. Il Centurion continua la sua opera di divulgazione di Jiu Jitsu D.O.C su piazza, e mi vanto di affermare che annovera solo persone estremamente selezionate tra i suoi ranghi ufficiali, a livello morale e umano ancor prima che tecnico.

Ripetendomi -ma non posso esimermi dal farlo- voglio ringraziare tutta quella splendida gentaglia che mi ha fatto il piacere e l'onore di spendere così bene il suo weekend insieme a noi, in specie gli ospiti giunti da lontano. Presto altre iniziative, restate connessi.

venerdì, aprile 01, 2011


ALLA RICERCA DEL JIU JITSU PERDUTO


Che cos'ha il Jiu Jitsu contemporaneo che non aveva 50 o 70 anni fa, e cosa NON ha? Cos'abbiamo acquistato per strada e cos'abbiamo perso?

Il nostro BJJ è in movimento, acquista velocemente spazio e adeptato, si diffonde a macchia d'olio. Criteri sempre più scientifici di preparazione fisica emergono tra gli agonisti di punta, sofisticazione strategica e nuove soluzioni tecniche pure. Lo sbocco nelle MMA per chi se la sente e ne è capace dà la possibilità a qualche verace campione di fare lo sportivo di mestiere, e qualche sponsoruccio esile esile si comincia a vedere anche nell'amatorialità. Bruscolini rispetto ad altri sport pure minori, ma qualcosa. Si parla insomma di un fenomeno planetario, con tutto quel che ne consegue.

Nell'era di internet in tasca, dell'informazione ubiqua e della grande disponibilità di materiale umano, cosa abbiamo in meno rispetto ai tempi eroici delle solitarie accademie in Rio de Janeiro e dintorni? Uno spirito annacquato forse?

Certo, oggi la mole economica e umana mossa dal movimento mondiale e MILIONI di volte quella dei tempi di Helio&c., e non starò certo a fare il nostalgico imbecille dei 'mitici tempi d'oro': i campioni di oggi, superfisicati e iperforti piglierebbero i duri dell'epoca e li sbatterebbero di qua e di là come il canguro con Gatto Silvestro, l'ho puntualizzato tante volte. Nonostante ciò si è subita una certa "orizzontalizzazione" della cosa e il mito del samurai in kimono bianco è svanito, insieme alla tempra mistica di alcuni personaggi che del Jiu Jitsu avevano fatto una scelta di vita totalizzante. Sta gente non aveva i bicipiti e l'emoglobina dei cage fighter di oggi, è vero, ma avevano dei testicoli smisurati e un'etica dell'arte che gli attuali lutadores manco si sognano, anche questo è un fatto.

Pensiamo al riverito padre Carlos Gracie Sr., un ometto col fisico da imbianchino, che andava a nuotare dove cacciano i caimani per testare il proprio self control e che metteva i soldi in palio sul giornale picchiandosi con dei bruti dotati di ossa tipo rinoceronti, oppure al fratellino Helio riformato alla naja che si mazzolava con il campione mondiale di Wrestling pesi massimi, ma anche allo stesso Rickson che si è trovato davanti uomini esperti e il doppio di lui quale Zulu in match senza limiti di tempo né praticamente regole. Erano dei veri guerrieri, e paragone dei moderni jitsuka esprimevano un'aura mistica oggi assente.

Sembra un fatto ricorrente nella storia che un fenomeno nuovo si possa affermare ed entrare nella vita delle gente comune solo grazie alla sofferta entrata sul palcoscenico mediatico di pochi pionieri, i quali danno vita a una nouvelle vague a prezzo di immensi sacrifici e solo tramite una dedizione assoluta alla loro "cosa". Pochi testardi sfondano il muro d'indifferenza a capocciate e sulla loro scia si posizionano i primi appassionati. Senza Helio niente Royce, senza Royce nessuno di noi starebbe facendo Jiu Jitsu o MMA e io sarei probabilmente a scrivere di qualche cavolata priva di valore.

In maniera un po' ingenua forse io mi prefiggo di tramandare un Jiu Jitsu dinamico e iperaggiornato sì, ma anche non dimentico delle proprie origini e fondamenta tecniche, una pianta dalla fronde ampie ma dalle radici profonde kilometri. Per quanto possa sembrare divertente a certuni come concetto, per me il Jiu Jitsu NON è solo uno sport ma bensì un'arte a tutto tondo e che merita un rispetto enorme, un gioiello preziosissimo da difendere, un metodo meraviglioso per trasformare in meglio la vita umana e per il quale -ma non mi travisate- vale la pena anche soffrire un po'. Oh, lungi da me l'atteggiamento lacrimevole: il Jiu Jitsu è divertimento, è amicizia e soddisfazione agonistica, anche.