martedì, luglio 24, 2012


IL PARADOSSO DEI JITSUKA 
CHE NON FINALIZZANO MAI



Nel mondo delle MMA e del combattimento in generale, vige una fuzzy logic, una matematica strana.

Per esempio è risaputo che se il combattente X batte Y, e poi Y batte Z, non c'è nessuna garanzia che Z batta il sig.X. Le equivalenze numeriche e le tabeline non si applicano, insomma.

Dunque, vista la crescente importanza che la lega dei padrini Fertitta attribuisce alla lotta in piedi e allo strking spettacolare, per pascere i cafoni iuessei in PPV, dove andremo a reclutare i migliori esponenti mondiali di questo modo di combattere?

In qualche lager ex sovietico di wrestler inossidabili ben dotati di cazzottoni, oppure magari in un camp thai col maestro di Greco-Romana straniero, diranno i miei lettori.

Acqua.

In un college iuessei iperfornito di prestigiose borse di studio per il Folkstyle Wrestling? In un'accademia olandese di spietati tibiatori senza rivali?

Acqua..

Per trovare i più forti anzi impareggiabili combattenti del pianeta nell'interpretare le richieste UFC, vi dovete accomodare in una rinomata scuola di Brazilian Jiu Jitsu. Siete giunti nella stupenda Rio de Janeiro, alla corte di Andre Pedenerneiras, mestre di BJJ appunto e fondatore della Nova Uniao. Qui c'incontrate due Diavoli della Tasmania in formato bipede, due bestie assassine che rispondono al nome di Josè Aldo, titolare dei Piuma, e Renan Barao, neo champ dei Gallo.

Si tratta di 2 cinture nere di BJJ, allenati da uno storico campione di BJJ, svezzati nei locali di una delle più conosciute scuole di BJJ. Questo è un dato di fatto.  Non c'è tradizione o record di Lotta alla Nova Uniao, né un ricco palmares internazionale nelle varie specialità di Kickboxing. E' un gruppo nato per il BJJ da parte di puri insegnanti di BJJ, che però -fatto curioso- ha una dominanza TOTALE nei pesi leggeri delle MMA internazionali, e in particolare ha creato due vipere dai calci insopportabili per gli avversari, due jitsuka improiettabili che nessuno dei wrestler incontrati è riuscito a mettere col culo per terra a modo.

Si possono trarre molti spunti da questo, o anche nessuno. Io lo sapete sono un grandissimo fan sia della Lotta che della Muay Thai, e quindi ritengo solo che da mestre Pederneiras abbiano trovato la quadratura del cerchio. L'allenamento delle MMA è ovunque nel mondo incentrato sui 4 Pilastri o modalità, ma il differente mix delle suddette varia tantissimo. In attesa di un gratta&vinci che mi consenta di andare a studiare da vicino il fenomeno dei "jitsuka che non vanno mai al suolo" e invece vincono di striking, mi limito a prendere atto della situazione.



lunedì, luglio 16, 2012


MMA, JIU JITSU,
ALLENAMENTO FUNZIONALE, CROSSFIT:
COSA, COME, PERCHE'


"Non lo sai e non vuoi fare? Non lo puoi insegnare"
(Anonimo)


Era da tempo che meditavo di buttare giù questo articolo, ma data la vastità e complessità estrema dell'argomento, per ora ho abbastanza evitato. Qualcosa ho già scritto, vediamo di aggiornare.

Come ebbi modo di ribadire a suo tempo, se vi allenate in discipline da combattimento, fatevi seguire esclusivamente da un trainer che sia specializzato. Non è una novità che in colonia italy tutti s'improvvisano in tutto, e gente che non ha mai visto né un ring né una materassina di persona, si reputa in grado di addestrare fighters. Follia.

Se invece siete -purtroppo- autodidatti o volete schiarivi un poco le idee, veniamo a dare uno schema.

1) alla base del successo agonistico in ogni SdC c'è una seria preparazione fisica

2) nulla di quello che i bodibildi, intenti a gonfiarsi i bicipiti, fanno nelle loro routines palestricole è utile al fighter

3) in generale la definizione 'allenamento funzionale' NON significa nulla di preciso, e più spesso che non vuol dire 'minestrone inventato dall'istruttore di turno'

4) realizzare una valida programmazione della preparazione fisica di un combattente richiede esperienza, talento e anche un po' di culo

In particolare il prerequisito fondamentale è che il coach sappia gestire con cura i volumi di lavoro e la scansione tra GPP (preparazione fisica generale) e SPP (specifica). Vi garantisco che ai vertici di federazioni nazionali sovvenzionate dalle nostre tasse c'è una marea di incompetenti iscritti al partito giusto, e dire che uno è allenatore della squadra X o tecnico dell'atleta Y è fuorviante. Reperire un serio coach richiede fortuna e tempo, e vaini.

L'allenamento funzionale vero è quello in cui si eseguono esercizi multi-articolari con alta intensità. Niente es.compound e niente intensità elevatissima uguale niente funzionale. Per capirsi: fare i crunch sulla fitball o sventolare un kb da 2kg in giro non è allenamento funzionale.

Io da qualche tempo sto studiando il Crossfit, e adesso andrò a diradare qualche mito sull'argomento.

Il CF, a differenza di quanto credono parecchi analfabeti di ritorno, NON è un metodo e nemmeno una scuola, è un brand. Si tratta di una ditta iuessei di grandissimo successo, la quale certifica personal trainer di GPP. In pratica, mettere a confronto CF e strenght&conditioning significa paragonare 'calzature sportive' a Nike, oppure 'banche' a Monte dei Paschi, rendetevi conto dell'ignoranza di 'sta gente.

A causa del vicolo cieco imboccato dalla GPP in occidente, si è dovuto tornare ai metodi old school, e il CF è un sagace brand che ha saputo cavalcare questo trend. Non è la panacea, è un modo di lavorare che -come dicono loro stessi ai corsi- non ha inventato nulla, ha ripreso quegli esercizi che funzionano davvero dalle discipline realmente performanti (pesistica, ginnastica, atletica, lotta) e li ha sistematizzati principalmente nello sviluppo della potenza intesa come qualità-ponte e stimmata della GPP.

Scopo del CF è creare un livello di fitness generale altissimo, conditio sine qua non per passare in seguito alla specializzazione, e in questo il CF ha dimostrato di eccellere. Come tutti gli 'stili' di allenamento (non è un metodo) anche il CF ha i suoi lati oscuri e il suo marketing aggressivo, ma a mio modo di vedere ha saputo riesumare con forza titanica le discipline davvero utili e rilanciarle alla grande in tutto il mondo, e se conosciuto è uno strumento eccezionale per contribuire a formare il coach di combattenti. Preparare dei borghesi che vogliono buttar giù la pancia NON è identico ad allenare l'aspirante campione europeo dei pesi Medi, è verità assoluta, ma è altrettanto cristallino che anche per costui non c'è nulla di meglio di:

1) pesistica (sollevamenti olimpici, powerlifting, kettlebells)
2) ginnastica olimpica (anelli, sbarre, funi, corpo libero)
3) atletica leggera (sprint, salti, mezzofondo)

anzi, da queste NON si può prescindere. Il CF è un melange di queste tecniche, null'altro (lasciando perdere lo sport-Crossfit che qui non è d'interesse). Analizzando ciò che bisogna fare per rivegliare e migliorare le qualità atletiche di base (forza, agilità, elasticità etc etc) e che underground è sempre stato noto ai circoli di lotta&affini sin dai tempi di Romolo e Remo, i furbi ideatori della ditta Crossfit hanno diviso/sistematizzato la loro offerta commerciale in 3 submodalità:
1) muovere se stessi
2) muovere un peso esterno qualsiasi
3) locomozione

Hanno liberato la GPP dall'esilio nei soli centri olimpici e vi hanno aggiunto il cameratismo e il divertimento dovuti la gareggiare a ritmo di musica rock. Che ci fosse un bisogno estremo di ritornare ai vecchi metodi spartani e che la noia del bodibildi avesse ammorbato la gente, è dimostrato dal successo stordente del CF. Si può dire che il CF ha portato l'efficacia della vera GPP alle masse, proponendo finalmente anche al sig. Rossi una valida alternativa alle tediose schede di BB e la possibilità di una vera performance in un ambiente stimolante, con allenamenti sempre variati e divertenti anche perché brevi. Ora gli OLS (alzate olimpiche) li fanno anche le casalinghe del Kentucky, grazie a Zeus!

So che potrà sembrar strano agli italioti che "imparano" vedendosi i filmini sul tubo, ma il Crossfit NON è 'fare circuiti'. Esso è diviso in 3 settori: tecnica specializzata, allenamento della forza e i cosiddetti WOD misti, in gran parte circuiti di 2 o 3 dei suddetti elementi costituenti. La certificazione internazionale contiene la programmazione, e un aspirante coach si suppone abbia già vaste nozioni in merito per via dei suoi studi pregressi. Inoltre la gestione degli elementi è variabile, e d-e-v-e essere cucita sul singolo atleta.

Non ho votato la mia anima al dio CF e continuo a studiare con allenatori specializzati le singole componenti della preparazione fisica di varie scuole, sia la pratica che la teoria sottostante. Fatto sta che chi finora qui in colonia ha criticato il CF lo ha fatto senza la minima preparazione sull'argomento, basandosi sul sentito dire e sui pettegolezzi dei forum. La fatica di andare a imparare da un coach certificato e direttamente partecipare a una certificazione è troppa per i nostri 'espertoni', gente talmente avanti che tutto il mondo ci invidia, eh si..

Il problema vero per chi allena lottatori e combattenti di MMA è incastrare la PF all'interno di un quadro di allenamenti specifici estenuanti. E' insomma molto più facile eccedere e bruciare il ragazzo che l'inverso. Un agonista che esegua 2 sessioni al giorno del suo sport è un bel rebus per il coach, se parliamo di amatori natural s'intende. Esperienza, pazienza e un rapporto diretto con il protetto sono per il coach l'unico viatico affinché questo combattente della domenica possa trarre l' indispensabile linfa dal suo addestramento fisico. 


"Any idiot can smoke an athlete. But can you make him win?(Dan John, Easy strenght)

Ci vuole tanta umiltà per allenare gli altri, ma nulla di più raro è diffuso lungo lo Stivale.


"Se è importante fallo tutti i giorni, se non è importante non farlo proprio." (Dan Gable)




venerdì, luglio 06, 2012


DALLA RUSSIA, CIOE' NEW YORK, CON SUDORE

di Davide Matta


Esattamente un anno fa, il 5 luglio 2011, ho iniziato la mia avventura nel Judo e nel Wrestling frequentando il Brooklyn Wrestling Club a New York, citta’ dove risiedo.

Prima di allora avevo praticato Jiu Jitsu brasiliano per circa due anni e mezzo a Torino presso le Officine Jiu Jitsu, sotto la guida di Giuseppe Moriconi, Leonardo Santoro e negli ultimi mesi Tanzio Sperone, due anni molto belli sportivamente e non. Per motivi finanziari dopo 6 mesi di pratica nella palestra di Vitor“Shaolin”Ribeiro a Manhattan ho dovuto interrompere il mio viaggio (temporaneamente?) nel Jiu Jitsu e ripiegare su una piu’ economica palestra dal nome appunto Brooklyn Wrestling Club.

Questo club è nato negli anni ’80 a Brighton Beach, zona di Brooklyn storicamente ad alto tasso di emigrazione dalle ex-repubbliche socialiste sovietiche, per chi non ci fosse mai stato sembra di essere nella vecchia URSS: negozi con scritte in cirillico, gadget di Yuri Gagarin e nostalgiche magliette con la scritta CCCP. Il club è stato fondato da 3 allenatori di Judo e Greco-Romana all’indomani dalla loro fuga dal blocco sovietico, i tre arzilli vecchietti sono stati ottimi atleti a livello nazionale e internazionale negli anni ’60, membri della CSKA Moscow, prima di diventare allenatori. La palestra è tuttora frequentata da soli uomini e ragazzi di origine russa, siano essi ucraini, georgiani, bielorussi, armeni etc.

La lingua “ufficiale” della palestra è il russo, con solo qualche intervento in inglese a mio beneficio, e la spartanità del club e’ certamente figlia della steppa: niente spogliatoi, niente docce, niente reception o musica.

Gli inizi sono stati duri (lo è tuttora), venendo dal BJJ (cintura viola) riuscivo a dire la mia a terra pur essendo le regole e le finalita’ differenti, ma in piedi ero meno di un neofita. Per i primi 2 mesi non ho fatto nessun tipo di randori, solo tecnica-tecnica-tecnica, i coaches non mi ritenevano ancora idoneo e non volevano rischiare un infortunio. Una degli aspetti al quale ho dovuto abituarmi e’ stato il continuo cadere e prendere colpi sul tatami e il dover utilizzare molta piu’ forza fisica, potenza e atleticità rispetto al Jiu Jitsu. Sicuramente il Wrestling o il "Wrestling con giacca" (come chiamano il Judo) sono sport piu’ traumatici e di impatto e ovviamente il corpo ne risente. Un altro aspetto interessante e’ stato toccare con mano l’atteggiamento e approccio “sovietico” allo sport e all’insegnamento. Innanzitutto gli allenatori non portano il gi (alias kimono), mostrano qualche tecnica e poi si vanno a sedere su una panca a sorseggiare quello che dicono essere te’, e di tanto in tanto si avvicinano dandoti consigli e indicazioni sull’esecuzione. Dopo la parte tecnica generalmente vi è sparring a terra o ne waza, e infine sparring in piedi o randori; il riscaldamento è individuale, generalmente si esegue uchikomi o tecniche a vuoto o con il manichino. La cosa che mi ha colpito e’ che Judo e Wrestling trovano spazio nella stessa lezione, in quanto molte tecniche vengono fatte eseguire con o senza gi, cosi’ come lo sparring, ovviamente chi è più interessato ad una disciplina o all’altra dà prevalenza a quello che gli interessa maggiormente.

L’approccio alla settimana di lezioni è tipicamente figlio della programmazione russa: ogni allenamento pesante è seguito da uno leggero, poi da uno pesante e infine uno medio (come intensità, volume o quantità di sparring), un giorno alla settimana, di solito il sabato, si gioca a calcio, per recuperare attivamente. Lontano dalle competizioni vi è piu’ enfasi sulla tecnica che non lo sparring e in generale le lezioni sono piu’ rilassate e auto-gestite, la tecnica è allenata sempre ma a ritmi piu’ blandi, spesso le lezioni hanno anche durata minore. In generale l’approccio all’allenamento è meno stressante di quello che credevo con la sua alternanza di pesante-leggero-medio e di periodi piu’ o meno impegnativi e duri. La “marzialità” tipica delle arti tradizionali non esiste, anche il Judo viene visto solo come uno sport, lo stesso saluto a inizio e fine lezione e’ un saluto militare figlio dell’appartenza degli allenatori alla CSKA (squadra sportiva dell’esercito), i nomi delle tecniche sono in russo e spesso si limitano ad essere definite “attack” o “contra-attack”, per i passaggi di cintura non vi sono esami o cerimoniali.

Personalmente ho avuto ottimi risultati nell’apprendimento e buoni risultati agonistici per ora, indubbiamente se i paesi dell’est sono sempre al top nel Wrestling e nel Judo probabilmente, al di là dei talenti individuali, credo sia dovuto anche a questo approccio meno “tana delle tigri sempre a 1000 km/h” e più rilassato, dove la crescita tecnica e’ fondamentale e viene prima dei risultati (almeno inizialmente), la stessa sessione viene chiamata “pratica” non allenamento, il massacrarsi durante le lezioni sempre e comunque è poco efficace sul lungo periodo, almeno questa è la loro visione dello sport.

Per quanto riguarda la preparazione fisica, lo sviluppo della forza e dell’esplosività è lasciato ai grandi classici squat, deadlift, bench press, military press, trazioni alla sbarra, parallele, e alzate olimpiche ma generalmente -vista la difficoltà tecnica di snatch e c&j- si predilige il power clean per la sua “semplicità”. Questi esercizi vengono eseguiti di solito per basse ripetizioni e dai 3 ai 5 set senza superare mai le 10 ripetizioni totali per sessione per squat, deadlift e power clean(es. 5x2-3x3-6x1-2x5 etc…) e le 15 o 25 per panca e military press (5x3-5x5-4x8), si lavora sempre tra l’80%, 85% e il 90% di 1RM. Per il cosiddetto conditioning vengono privilegiati kettlebell snatch e swing per alto numero di ripetizioni e set o a tempo, circuiti con il manichino e a corpo libero e trasportando oggetti (farmer walk, sandbag carry etc…). Per chi ha tempo di allenarsi di Judo fare pesi nella stessa giornata è ok, ma mai fare conditioning ed endurance lo stesso giorno del Judo o si compromette la pratica del proprio sport; è consigliato fare allenamento per la forza o esplosivita’ prima della sessione di Judo, in quanto vi e’ un buon transfer a livello di sistema nervoso. La corsa per lunghe distanze trova spazio solo come recupero e non come aspetto allenante, invece gli scatti soprattutto 40 mt, 50mt e 60 mt sono consigliati, anche in salita, in quanto migliorano i sistemi fisici che vengono utilizzati nel match di Judo o Wrestling. Il calo peso non e’ mai eccessivo, generalmente se fatto consigliano di calare non piu’ di 3 kg o la perdita di forza e’ troppo alta.

Questi sono solo alcuni aspetti che ho incontrato in questa mia avventura 'dalla Russia con amore', spero siano risultati interessanti.