sabato, ottobre 31, 2009


L'INFINITA SAGA:
STRIKER contro GRAPPLER
Cosa può succedere quando lo scontro vede un molto usurato grappler già negli 'anta, opposto a un feroce striker, grosso e allenatissimo nelle MMA pro-fes-sio-na-li, quindi espertissimo ANCHE di lotta al suolo?
Nessuna chanche per nonno lottatore, direte voi. Be'..



venerdì, ottobre 30, 2009


IL SIGNIFICATO DELLE A.M. IN TARDA ETA'

So che a qualcheduno non garberà il cicchetto, pazienza.

Mi tocca andare ad affrontare il vecchio e inesausto mito dei nonnetti terribili, delle arti marziali magiche regalanti misteriose capacità combattive in avanzatissima vecchiezza, dai loro estensori contrapposte alle "brutali" arti da combattimento reali.

Capita spesso che anche i più settari dei non-combattenti marziali del tipo "morbido" cino-indocinese soprattutto, siano spintonati dialetticamente dai loro allievi, e che posti davanti all'evidenza del fatto che nel loro corso né si combatte né si impara a farlo un granché bene, i venerabili maestroni si rifugino nel Mito della 3a Età.

In buona sostanza, non potendo negare che i risultati marziali del loro stile sono inesistenti e che a buon diritto viene interpretato dai più come un valido mezzo per fare ginnastica soft, meditazione ed esercizi di respirazione e struttura, i famosi maestroni ribattono: "Eh si, la Boxe, la Lotta etc. sono certamente efficaci ma distruggono il corpo e sono inservibili in età!".

Su questo blog ho già spiegato come portare avanti una pratica marziale anche dopo gli 'anta, e il video su Helio Gracie a 95 anni credo debba tacitare chiunque sul valore per es. del BJJ a qualunque secolo uno riesca ad arrivare. Il problema è che a questi discorsi bisogna porre rimedio.

Cominciamo col dire che E' DEL TUTTO FALSO che le arti da combattimento rendano mezzo paralitici i loro praticanti, ed è parimenti FALSO che non le si possa praticare anche a 60 anni. Sono infiniti i casi di praticanti arrogantelli di certi stili 'magici' finiti annodati con estrema gentilezza da professori ultrasessantenni di arti di lotta, si ricordi, e di navigati adoratori del magico Chi messi a nanna dal jab di un canuto maestro di Boxe, Savate o Muay Thai.

Si può combattere da non più giovanissimi, molti altri oltre Helio lo hanno fatto, celebri o no, e molti lo fanno senza clamore in tornei per veterani di Lotta, Judo, Bjj etc.

http://www.youtube.com/watch?v=VTRJliuLYRM

http://www.youtube.com/watch?v=5wHnT1bqhwA

http://www.youtube.com/watch?v=AnXGDMunmzg

C'è chi esordisce a 50 anni suonati, per esempio:

http://www.youtube.com/watch?v=0ekZ0KYJO50

Il super fighter jitsuka Rickson Gracie, celeberrimo figlio di Helio in persona e omo che ha passato la vita a menarsi ovunque, che zuzzerrella col proprio primogenito Kron, adultissimo e a sua voltà già campione.

http://www.youtube.com/watch?v=svV_6BNctWU&feature=related

Guardate poi questo nonno a 62 anni che fa:

http://www.youtube.com/watch?v=P5NFQcS8PxQ

[Attention please: né dico che il signore sopra sia da imitare né da lodare eccessivamente, l'ho messo solo per la cronaca, ok?
Si PUO' fare e magari anche sarebbe forse meglio NON farlo, ma sono scelte personalissime]

Utilizzare i professionisti del combattimento in maniera statisticamente mendace, cioè citando a capocchia solo i casi di effettive menomazioni subite da una sparuta minoranza, già è sinonimo della malafede di chi predica le arti magiche come 'superiori'. Combattere di mestiere è un lavoro usurante, lascia segni, ma come lo fa anche praticare per decenni posture assurde di certe arti fantasy-based, lo si dica. La semplice pratica amatoriale invece vede le arti da combattimento reale nettamente avvantaggiate nella formazione complessiva del praticante, visto che regalano oltre alla salute la sicurezza in se stessi, solo che se uno trascura riscaldamento, stretching e visite regolari dai Dott. non è colpa della pratica in sé ma bensì del singolo praticante pigro, cialtrone. L'aspetto soft della pratcia ci vuole, l'ho detto già, ma che però certe arti "energetiche" siano la Fontana della Giovinezza è b-u-g-i-a, basti guardare la durata assai comune della lunghezza della vita di celebratissimi maestri delle arti soft, morti tra l'altro preda di comunissime malattie come tutti i poveri mortali:

il più venerato m°di Tai Chi, Cheng Man-ch'ing di Taiwan, morì a soli 73 anni;
il gran maestro del Wing Chun di Hong Kong, Ip Man, molto mal messo a 79 anni;
il patriarca dello Yi Quan, il reverito Wang Xiang Zhai di Pechino, a 78.
Insomma, lontani anni luce dalll'ultracombattente Mestre Helio e anche dalla maggior parte dei contadini toscani, ignari di Chi ma adepti del Chi-anti.

Andando oltre, mi spingo a un'altra considerazione. Gli indubbi benefici per la salute degli anziani di arti come il Tai Chi io ad es. non mi sogno assolutamente di negarli, anzi! Se ben insegnate quelle "interne" sono arti della longevità, aiutano chiunque (combattente o no, giovane o vecchio) a ridurre gli effetti di una pratica vigorosa, anche ultratradizionale, e le consiglio a tutti. E' cosa nota che molti maestri di BJJ infatti studino con pignoleria lo Yoga, e ci sono diversi appassionati -come il sottoscritto- che quotidianamente eseguono esercizi di postura e respirazione.

Sono cose valide, aiutano l'introspezione e l'automassaggio nonché favoriscono il rilassamento, non penserei di tacitarne la validità da questo punto di vista, scripta manent. E' che per combattere bisogna..combattere, fare sparring, sacco, lottare in piedi e al suolo contro avversari non collaborativi ed esperti, alternative NON CE NE SONO. Dunque diamo il benvenuto sul tatami e sul ring a quei praticanti delle arti soft che intendessero finalmente usare quella loro super-energia in senso di un confronto fisico reale, senza pregiudizi...oppure li lasciamo con simpatia alle loro pratiche salutistiche se non hanno né interesse né il coraggio per combattere corpo a corpo, a ognuno il suo.

Io nel mio piccolo, coi miei quasi 41 anni, ho troppe e troppe volte dovuto riportare alla ragione certi strani individui che salivano sul tappeto carichi di magico Chi e dopo venivano ridicolizzati da me e da miei allievi ultraquarantenni, e senza nessun uso della forza. Ebbene, sapete qual'è la reazione media? "Si ora è così, NON SO FARE NULLA, ma poi, POI, a 50 anni..a 60 anni..". Per non ammettere di aver buttato via il tempo (dal punto di vista della efficacia nello scontro fisico) si costringono a buttare tutta la vita! Se una cosa è inutile per un determinato compito lo è adesso e lo sarà domani, come frullare le verdure con l'imbuto (per quanto sia utilissimo per altri compiti cmq) sembra ovvio ma la mente umana è facilmente preda di delirio, lo sapete.

Aggiungo solo che a 70 e rotti anni sia le condizioni di vita che le motivazioni di una pratica marziale dovrebbero obbligatoriamente essere differenti da quelle di un adolescente e che, salute a parte, fa tristezza pensare a una persona che sogna di fare il super-nonno mentre i nipoti vanno già al Liceo.

La scoperta di se stessi, del lato oscuro e la doma della violenza dettata dalla paura, un uomo che si voglia chiamar tale a quell'età DEVE averle già fatte, il resto sono cavolate. Una società che punti al benessere degli anziani è sana, una dove gli anziani sono gli ex giovani paurosi del contatto fisico e che hanno atteso di essere preistorici per fingere allo specchio di aver fatto qualcosa nella vita invece è malatissima.


mercoledì, ottobre 28, 2009

GIORGIO E' RE MA NESSUNO LO SA

Il superultramega campione Giorgio Petrosian, italo-armeno di Gorizia, è il N°1 al mondo, avendo letteralmente polverizzato gli avversari nella finale del K1 di Tokio.

Questo atleta stratosferico, questo ragazzo dagli arti registrati come armi di distruzione di massa, si è aggiudicato di prepotenza il più prestigioso e pagato titolo delle arti marziali/SdC onorando in maniera smisurata il suo e nostro paese.

Risultato? Nemmeno un miserabile trafiletto il giorno dopo sulla carta da culo -alias giornali- italiota, a riprova dello stato deplorevole di colonia al quadrato in cui versa questa cloaca dell'italy. Il pedatore Totti va in prima pagina perché operato al ginocchio, e l'eroe contemporaneo Petrosian nemmeno lo si nomina, mortacci loro!

Faccio notare che battere le superpotenze asiatiche nel "giochino" della Kickboxing, considerati i numeri e le risorse in campo, e cioè arrivare a dominare il K1 per un italiano, equivale a vedere un atleta di S.Marino o di Andorra vincere i 100 metri alle Olimpiadi...

Mentre i tuoi conterranei adottivi si perdono in un mare di cacca, io ti saluto Giorgio, e ti ringrazio sentitamente. Hai dimostrato di essere un vero fuoriclasse, che il Cielo ti protegga sempre.


lunedì, ottobre 26, 2009


SEMINARIO AUTUNNALE
CON FEDERICO
14.11.2009
Primo squillo di tromba per i centuriati e amici in giro per il mondo:
confermato il consueto seminario di mezza stagione col nostro mestre Federico Tisi nella vecchia e cara Firenze.
dove: palestra Samurai, via Corelli 49 (zona Baracca/Novoli)
quando: sabato 14 NOVEMBRE ore 15:00/18:00
come arrivare: in auto uscita FI-NORD della A1, in treno scendere alla stazione centrale di S.M. Novella e prendere l'autobus linea 29 oppure 30
Il seminario, com'è nostra tradizione, è aperto a tutti, esperti o principianti anche assoluti privi del Gi (kimono).
Garantiti tecnica a 24 Karati e sudore a volontà per i convenuti.

LE ULTIME PAROLE DEL M° HELIO


Di seguito i video dell'ottima intervista realizzata dal principale network nazionale brasiliano,O GLOBO, al Maestro Helio Gracie poco prima della sua recente dipartita verso il valhalla.

Uomini così oggi non se ne "fabbricano" più, un concentrato di autorità e autodisciplina che a noi poveri contemporanei manco riesce immaginare.

Se un Dio benevolo mi consentisse di viaggiare a ritroso nel tempo ma con l'obbligo di non superare il 1800 e forzatamente destinato fuori dall'Europa, io non avrei dubbi: vorrei ritrovarmi coi ragazzi Gracie in quel magico momento in cui il Jiu-Jitsu divenne Gracie o "brazilian" che dir si voglia.

Il vero significato formativo di una disciplina, al di là dei risultati in combattimento, si può valutare nel modo in cui EDUCA la gente e ne fa delle persone migliori; l'atteggiamento di calma indifferenza nei confronti della morte, ad esempio, rende il Mestre ai miei occhi una versione sudamericana quasi contemporanea dei grandi filosofi stoici dell'antichità, un vero rappresentante dello spirito marziale occidentale.

I nostri patres Romani dicevano "Nomen omen" cioè: dal nome di una persona se ne capisce il destino. A Helio (in greco il Sole) infatti non è certo mancato di rifulgere di splendore nella sua lunga vita, e con esso illuminare la strada di milioni di altri, che come noi nel BJJ e nelle MMA viaggiano sulla scorta della stupenda disciplina inventata da suo fratello maggiore Carlos e da lui.

Ave Maestro Sole, ti saluto, ovunque tu sia.



















sabato, ottobre 24, 2009


E' GIUNTA L'ORA
Nella notte di Los Angeles, all'UFC 104, si scontrano per il titolo due grandissimi campioni brasiliani, The Dragon Machida contro Shogun Rua.
Da questo video che segue capirete perché Lyoto non deve, non può perdere: il suo livello spirituale viaggia migliaia di miglia più in alto del suo pur fortissimo avversario.
Nel vedere il clip mi sono commosso e ho applaudito a questa incredibile genìa di samurai brasileiri, a questa meravigliosa sintesi di Spirito di Yamato e tecnica moderna (BJJ, Wrestling, Kick etc.). mentre spesso le MMA sono in mano a rapper col gippone e le catene d'oro al collo, qui siamo di fronte a una razza di guerrieri puri, a gente che nel cuore ha la lotta e che insegna il combattimento come vera Via all'evoluzione personale.
OSS!

venerdì, ottobre 23, 2009


MATTEO JITSUKA VITTORIOSO
A TERRACINA
Vittoria col sapore della rivincita per il nostro Matteone "Whiteguy"Minonzio .
A Terracina, per la prima volta da organizzatore di Alfredo Achilli (fighter coraggioso anch'egli) il buon Matte dimostra la sua definitiva conversione all'arte suave come suo modus operandi nel ring/gabbia e -dopo lo strangolamento ai danni del brasiliano poco tempo fa a Verona- finalizza il corpulento franzoso, lo stesso che gli aveva imposto una finalizzazione anni fa, ai tempi in cui il grappling di Matte era pressoche zero.
Congratulazioni alla cintura blu di Italian Connection, un mata leao dopo l'altro verso la gloria.

mercoledì, ottobre 21, 2009


MATCH DELL'ANNO?

Ne parlano tutti e in effetti Henderson/Cerrone è stata una guerra tra tecnodrodi galattici, un incontro sfavillante e dal verdetto molto molto discusso..

Andatevelo a vedere, siamo allo stato dell'arte delle MMA per tecnica, cuore e supepreparazione. Effetti speciali garantiti.

http://www.mma-core.com/videos/_Donald_Cerrone_vs_Benson_Henderson_WEC_43?vid=10007097&tid=100



MILANO JIU-JITSU CHALLENGE
IN ARRIVO
La prima volta di Andrea Baggio come organizzatore, e quindi ci si aspetta er mejo.Il MJJC si svolgerà sabato 28 novembre 2009 c/o il Palaiseo, Via Iseo 10.
Alle viste un torneo coi fiocchi, a cui non faremo mancare la nostra partecipazione massiva. Mi risulta essere la prima volta in Italia con categorie di marroni regolari, si nota quindi che il livello cresce velocemente anche da noi.
Questo il link dell'evento, l'iscrizione è soltanto on-line:
Attenzione attenzione, l'ultimo giorno utile per iscriversi è il 21 (ventuno), parecchio prima, quindi OCCHIO!

lunedì, ottobre 19, 2009

MITICI
ANTI-GRAPPLER !














domenica, ottobre 18, 2009


ALLENAMENTO FUNZIONALE:
FATTI&MISFATTI
In questi ultimi tempi stiamo assistendo a una salutifera reazione di preparatori atletici esperti, indignati dal polverone alzatosi in colonia italy sull'allenamento funzionale a opera di numerosi "allenatori" improvvisati, gente saltata sul carro del nuovo business e rea di aver stabilito un'atmosfera settaria sull'argomento.
Assistiamo infatti allo squallido fenomeno di personaggi che dopo uno o due ipercostosi seminari con certificazione a opera di furbi formatori americani (assai rari invece i professionali ricercatori nostrani e con anni di lavoro specifico alle spalle), vedono la Madonna e si sentono investiti della sacra missione di spiegare al mondo le loro incredibili cognizioni su ciò che è funzionale e ciò che non lo è. Fatto sta che seri professionisti, gente che allena le nazionali CONI, viene guardata dall'alto in basso a opera di siffatti esaltati, che col kettlebell d'ordinanza ammaestrano le genti sul "Funzionale". Nel 99% dei casi i furiosi NON fanno nessuno sport e tantomeno lo hanno mai fatto ad alti livelli, sono dei neocatecumeni della più bell'acqua.
E' giunto il momento di spiegare cosa sia davvero questo benedetto allenamento fuznionale, cosa NON lo è e perché discriminare è facile una volta che si sa come fare.
L'allenamento funzionale è sempre esistito, è quella parte della preparazione che hanno eseguito in tutti i tempi gli atleti evoluti al fine di migliorare le loro capacità condizionali, in accordo con le richieste dello sport di appartenenza. L'ideale classico è quello del combattente, del fighter dal fisico che sia bello a vedersi e buono a usarsi, un insieme perfetto. Le funzioni però divergono. Dunque un certo esercizio è funzionale per un maratoneta e del tutto inutile per un discobolo, ad esempio. La confusione generata dalla diffusione epidemica delle palestre di fitness piene di gommoni inutili, ha a sua volta prodotto una giusta reazione, col ritorno a metodiche più concrete, adatte agli atleti o aspiranti tali e non a impiegatuzzi dalla siringa facile. Perciò il funzionale all'inizio non è stato nient'altro che un ritorno a buoni vecchi esercizi e attrezzi del passato, validi ma sormontati dalla ignobile marea culturistiforme.
Col boom del fenomeno sono arrivati i mestatori del marketing. Questo avviene sempre, gente, è la vita: le masse vengono prese per il naso da astuti mercanti. La crescita impetuosa ha fatto sì che seminari ultracostosi con promesse paradisiache siano stati venduti a raffica a gente di facile eccitazione e senza nessun bagaglio culturale specifico retrostante, col bel risultato di vedere buffi (ma tristi) invasati sgolarsi per l'incredibile innovazione..degli anelli ginnici o dei piegamenti sulle braccia alla bersagliera!
Poer'annoi, avrebbe detto mia nonna buonananima. Anche perché succede che si produce il fenomeno contrario, cioè che persone serie e del mestiere vengono allontanate dal puro concetto di funzionale a cagione del polverone buffonesco sopra descritto. Ignorano le "novità" per ignorare i buffoni che ci ingrassano, e questo è grave, danneggia i loro assistiti e basta.
Voglio chiarire bene il concetto di funzionale: funzionale al portafoglio. Ai miei amici preparatori atletici di mestiere ricordo che l'esigenza di allenarsi è comune alle genti del vasto mondo, ma quanti sono coloro che si possono permettere centri polifunzionali olimpici, con piscine, piste d'atletica, piattaforme professionali da pesistica e tutta una serie di amenità varie? Pochi, una minoranza infima. Rifiutarsi di capire l'entità del problema è ottusità pura e semplice, stop.
Come possiamo allenare in maniera variata un gruppo di meninos de rua nella favela de Cantagalo, intendendo sviluppare un allenamento impegnativo ma anche sempre diverso (stimolare l'attenzione)? Gli facciamo costruire un centro atletico da 20 milioni di euro con il contributo dei nostri amici 'antifunzionalisti'?? Funzionale al portafoglio è sfruttare copertoni, tegole, mazzette da muratore, cavi da elettricista e tutta una serie di materiali di recupero gratuiti o quasi tramite i quali supplire a certe mancanze.
Funzionale significa furbo, intelligente, che mira alla funzione (gesto atletico) ma senza gli orpelli del giocattolino costoso. Da questo punto di vista i kettlebell sono fantastici, in quanto permettono di eseguire dei metodi con sovraccarico altamente efficenti senza sacrificare lo spazio, già così esiguo nelle case di questi tempi. Io per es. a casa mia riesco ad allenarmi con i panciuti gyrya laddove non ho lo spazio nemmeno per distendere un bilancere!
Una sbarra, gomme usate, qualche elastico e 1 m. di fune se li può procurare chiunque, senza svenarsi e senza dover chiedere ospitalità al centro olimpico dell'Acqua Acetosa, è questo il senso di funzionale. Una persona comune può, tramite questa sacrosanta mentalità, attrezzare il garage di casa o l'angolino del dojo con macchine da allenamento eccezionali, grauite o quasi e molto diversificate. E' l'intelligenza umana applicata ai sistemi di allenamento, nell'ottica della massima conservazione delle risorse (finanziarie), non ci vuole un genio per capirlo questo.
Certo che se manca il feedback, la prova sul campo in uno sport serio, se si allena il rag. Ugo coi KB ma senza però lottare, boxare etc., il tutto finisce per diventare un'accumulazione di giocattolini per sganzarsi e quindi la deriva maldestra verso il collezionismo di tecniche "più funzionali" e balocchini più nuovi-vecchi è INEVITABILE.

venerdì, ottobre 16, 2009


PER SALVARE LA PELLE LA NUOVA POLITICA
UFC E': MORTE FRATRICIDA PER I BRASILIANI
Il meganerd Danuzzo Bianchetto le tenta tutte per evitare che i già scarsissimi ranghi yankee della Lega siano spazzati via,e quindi mette gli stranieri l'uno contro l'altro, in particolare adotta la politica "Brazil Vs. Brazil", affinché qualche amerighéno magari je la fa a vincere o perlomeno lottare per un titolo.
Al momento in cui vi parlo l'unico titolo in mano a un iuessei DOC è quello di OGM Lesnar nei Massimi, e montano dozzine di talenti. I giappi li hanno immunizzati (vedi Okami che non lo fan combattere da 45 anni) e i brasiliani li sistemano nello scontro fratricida:
Anderson Silva tirerà contro il rinnovellato Vitor Belfort nei medi.
Lyoto Machida lo mandano opposto a Shogun Rua nei Massimi Leggeri.
Il pericoloso esordiente di lusso Nogueira Junior contro chi? Ma contro l'invitto Banha Cane,era ovvio, chi altri?
Il colmo dell'ipocrisia calvinista-luterana dei bambocci USA si ha poi nella FALSA indignazione colma di sgomento allorché qualcuno, Paulao Filho, lo fa solo notare quest'andazzo. E basta, ditelo!

martedì, ottobre 13, 2009

"BE LIKE WATER, MY FRIEND..BE LIKE WATER!"

Una citazione bruceleeiana non fa mai recere come incipit di un articolo, nevvero?


Perché ce l'ho messa, direte voi, solo per fare il figo? Un po' si, ma ha anche un senso. Il furbo Lee usava aforismi tao-zen per ammantarsi di mistica orientale ma anche per veicolare un messaggio vero e proprio, e cioè che essere duri, rigidi è un difetto, non reca vantaggi. L'idea di assorbire idealmente la caratteristica dell'acqua, che scorre ovunque intorno agli ostacoli e prende la forma del contenitore [situazione] di turno è piuttosto importante nella pratica marziale, e segna uno spartiacque tra i sostenitori delle arti GO (dure) nell'approccio e nella mentalità, e quelle JU, di segno diamentralmente opposto.

Chiunque abbia frequentato una seria accademia di Brazilian Jiu-Jitsu sa benissimo quanto TOSTA sia una lezione-tipo, faticosa in termini muscolari, eppure è ben cosciente di quanta enfasi venga posta nel "divagar", nell'obbligare gli allievi a rimanere il più possibile decontratti, a "fare piano" senza scatti e senza atteggiamenti grintosi con digrignar di denti &company.
Questa ricerca del movimento morbido, fluido, è perenne e la filosofia che ne è alla base -fare il meno fatica possibile- fa spesso insolentire i jitsuka quali pigroni da parte di esponenti di altre arti, dove il riogre atletico è ben più ricercato. Ad altissimi livelli i pro di BJJ sono dei mostri di fiato e di preparazione atletica, si capisce, ma l'arte in generale è davvero poco innamorata della preparazione fisica, se paragonata ad altri stili.
Facevo questa riflessione mentre mi rivedevo dei vecchi video di Kyokushin-kai. Questo valido stile (l'unico di karate che per me valga qualcosa) fu fondato dall'immigrato coreano Mas Oyama, un colosso dalla forza spirtuale superumana, che sullo spingere al massimo il corpo e la mente ne fece una confessione marziale.

Il Kyokushin prosperò sulla scorta delle prove di potenza del M° Oyama,un girovago che sfidava uomini e anche..tori, e attirò quei budoka per cui il contatto era sentito indispensabile. Il Kyokushin, con le sue prove di resistenza al dolore e di rotture di pietre etc. è lo stile più GO che esista, un'incarnazione della durezza. Come scuola è assai seria e ha formato molti combattenti fantastici, essendo l'unico stile di karate ad aver adottato il contatto pieno per le sue gare (senza colpi al viso)

Un'altra delle specifiche Go del Kyokushin è quella di promuovere ai gradi Dan più alti solo coloro che affrontano prove di combattimento contro decine di attaccanti, dai 40 in su. Oyama era celebre per la sua potenza dirompente, e prendendo lui ad esempio il Kyokushin attribuisce il massimo prestigio a coloro che affrontano i combattimenti multipli.

Ripeto: tanto di cappello a questi uomini d'acciao, decisi a temprarsi come lamine sotto il maglio.Si, ma è decisivo tutto ciò per il combattimento? No, anzi.

Il JU batte il GO, e prendo spunto da un recente match di MMA per dimostrarlo, una volta ancora. Ma prima passo un video vintage, una famosa sfida tra scuole nella quale l'accademia Gracie piglia di tacco dei duri karateka brazil.
Come vedete la storia è monotona, però quei combattenti non erano del Kyokushin, non avevano superato le prove di resistenza che secondo Mas Oyama avrebbero generato dei vincenti assoluti, così come questo karateka spagnolo:
Un esponente dello stile che lo ha sicuramente fatto, il Kumite dei 50 Uomini, è il tedesco Peter Angerer, oggi atleta completo nelle MMA (studia anche BJJ da anni etc.).

Dunque, una volta che un GO-fighter incontri un puro jitsuka, un brasilerio anche un po' pigrotto, il suo Yamato Damashii (virile spirito di Yamato) lo dovrà necessariamente sovrastare, vero? Ennò, morbido
[non moscio] batte il duro, gente.


Qui il campione di BJJ sportivo Yan Cabral, simpatico ragazzo di buona famiglia e atleta non troppo 'ortodosso' nella superpreparazione fisica, incontra il suddetto Angerer.

http://www.youtube.com/watch?v=Df1aGQs8q0c

Se pensiamo che Peter fa pure BJJ da un bel di', è facile capire la portata spropositata che l'atteggiamento JU gioca in un vero scontro. La durezza fisica va di pari passo con quella mentale, ma in un match -stradale o da ring che sia- per vincere una forza superiore si deve necessariamente giragli intorno, giocarci come il torero con la bestia sbuffante, lasciarla passare e prenderla da dietro con calma.

Io personalmente ho sempre avuto troppi muscoli e troppo GO per sentirmi davvero sicuro in combattimento finchè non ho scoperto il Jiu-Jitsu; il mio subcosciente infatti era pienamente consapevole che misuratomi che mi fossi contro una persona più sarcigna e/ grossa le tecniche di potenza mi avrebbero lasciato a piedi. Sto ancora impiegando molta pazienza nel cercare di de-Go izzarmi del tutto (se mai ci riuscirò) ma adesso conosco davvero un metodo per uscire fuori dalla strada-senza-uscita della pura forza,e questo per me è molto.

domenica, ottobre 11, 2009

BASICO, SEMPLICE, EFFICACE


sabato, ottobre 10, 2009


L' INCREDIBILE STORIA DI SAKURABA
Come ho scritto qualche giorno fa, il prode Kazushi Sakuraba, da me considerato il più coraggioso combattente di MMA di tutti i tempi (oltre il limite della follia per certuni), è simbolo vivente delle stranezze della storia e della circolazione delle idee e conoscenze nel vasto mondo.
Negli anni '90 Saku venne ribattezzato "The Gracie Hunter" in quanto alla sua persona fu affidato il nazionalistico compito di difendere l'onore di Yamato davanti all'intollerabile pretesa della famiglia gaijin Gracie di rappresentare il vero Jiu-Jitsu, arte nipponica per eccellenza.
Andò come andò che questo stratosferico grappler mise in riga tutta una serie d'esponenti del clan carioca più famoso del mondo, e come ho già esposto, l'orgoglio nazionale fu vinto da un purissimo esponente della Submission europea, il Catch Wrestling! Saku è infatti un arci-tecnico allievo di un noto maestro europeo, Robinson, emigrato in Japan per rivelare le sue rare competenze in quest'arte così sconosciuta ai più. Qui un esempio di cosa sto parlando.
Ho già esposto su questo blog quanto alto fosse il livello dei catch wrestler dell'inzio del secolo scorso (vedi storia di Ad Santell) e ora voglio aggiungere un video molto ben fatto in cui si analizza l'eccellente grappling del mito Saku, prendendo spunto da uno dei più eleganti e tecnici match di MMA mai disputati, quello dell'eroe jappo vs. il jitsuka afrocanadese Carlos Newton.
Quest'egregia ricostruzione step-by-step ci informa di molte denominazioni dell'arte di Saku, e ci permette di confrontarla con il da noi meglio conosciuto BJJ.
Al di là delle chiacchiere però resta il fatto che tutti i tornei più importanti del mondo NoGi sono dominati da jitsu players e i rappresentanti del Catch non riescono proprio a fasi valere, al di là di macroscopiche quante rare eccezioni tipo il nostro Saku o il colossale Josh Barnett. Come mai?
La risposta è: evoluzione tecnica.
Il Brazilian Jiu-Jitsu è 1000 anni avanti nella continua ricerca di METODI e nella strenua lotta alla fossilizzazione stilistica. Questo ha consentito una ininterrotta accumulazione di leggeri miglioramenti uno sull'altro, a partire dal concetto di "guardia" e posizionamento uber alles, così spettacolarmente assenti in altre lotte (i catcher si vantano di tentare sottomissioni dalle posizioni più impossibili, ad esempio). Questo, unito alla risoluta e irremovibile ricerca del movimento morbido, del JU, ha dato modo a schiere di persone normalissime come basi atletiche, di interessarsi e arrivare ad ottimi livelli, apportando enormi dosi di varietà ed esperienza al mondo del BJJ.
"Jiu-jitsu is personal efficiency to protect the weaker, which anyone can do. It is the force of leverage against brute force." -Helio Gracie
Detto questo si può notare immediatamente che il differente approccio ha generato una ben diversa esecuzione generale al di là di molte somiglianze, così che il Jiu-Jitsu è l'unica forma di grappling a dire la sua quando si è schiena a terra, mentre altre famose sono molto efficienti solo nel top game (Judo, Sambo etc). Nato per il debole da opporre al forte e non per il superatleta, il BJJ studia da subito cosa fare nelle situazioni più incresciose che capitano ai magrolini, e da questa differente visione derivano tonnellate di differenze.
Mentre il CACC -Catch-as-catch-can- in tutta la Gran Bretagna era rimasto a disposizione di un solo minuscolo manipolo di facinorosi e si stava estinguendo, il Jiu-Jitsu prosperava nella terra do Ordem e Progresso, fino a invadere il pianeta. Il differente approccio psicologico e mentale aveva fatto la differenza. E in fondo ci sono voluti i Gracie per far tornare fuori l'interesse per il morente CACC(tra l'altro esistente anche in una esotica sua versione brazileira, la Luta Livre, ma questa è un altra storia..), che altrimenti a quest'ora sarebbe ingloriosamente fuso nell'obbrobrioso Show-wrestling e perso alla memoria umana.
In seguito infatti i brasiliani si rifecero sotto e dei loro esponenti (Silva, Arona) fecero mortadella del povero Saku, perché le MMA da loro si erano evolute.

venerdì, ottobre 09, 2009

ERRARE E' UMANO, MA COSI'..

da Repubblica.

GB: AGGREDISCONO TRANS, MA ERANO CAMPIONI di ARTI MARZIALI


L'intenzione era di dare una lezione ai due trans che ciondolavano per una strada centrale di Swansea, nel Galles. Cosi' due ventenni sbronzi, Sean Gardner e Jason Fender si sono avventati sulla coppia in hot pants rosa e calze a rete urlando insulti e menando le mani. Ignorando, pero', che le due 'vittime' erano 'cage fighters' che si erano acconciati per una festa in maschera.

Così, seppure in tacchi a spillo e reggicalze, i due hanno reagito fuilmineamente all'aggressione e mollato una serie devastante di calci e pugni come prevede il loro sport: un mix di arti marziali senza alcuna regola. In un attimo Gardner e Fender s sono ritrovati per terra sotto una tempesta di colpi e solo quando i due lottatori hanno ritenuto che ne avessero avute abbastanza, Gardner e' riuscito a divincolarsi, ma nella fuga precipitosa e' andato a schiantarsi contro una cabina telefonica. Ai poliziotti che li hanno fermati hanno raccontato che prima di prendere botte dai due cage fighters erano stati menati per bene da un altro uomo.

il video qui:

mercoledì, ottobre 07, 2009


PERCHE' SI SCRIVE: J I U - J I T S U
Vi sarà certo capitato anche a voi di incocciare un sapientino che vi coregge e dice "Non si scrive J IU jitsu con la i, ma ju jitsu o jU jutsu!".
Vero e falso al contempo.
Il BJJ è un'arte intercontinentale, e nei paesi terzi al Brasile la sua nomeclatura si estende a ben 4 lingue. Ci sono infatti nomi in:
1) giapponese (es: kata gatame)
2) portoghese (es: barrigada)
3) inglese (es: armlock)
4) lingua del paese terzo, italiano francese etc.
Dunque un bel casotto, come si dice. Aggiungere la polemica sul nome appare troppo, tagliamo la testa al toro.
Il nome Jiu-Jitsu -con le i- è originato da una antica traslitterazione dal giapponese (lingua di ideogrammi fonetici) che alla fine del 1800 era comune, anche se errata dicono gli esperti. Era quella usata dallo stesso Jigoro Kano nei suoi libri, e divenne quella ufficiale del BJJ, e oggi lo distingue dal ju jitsu tradizionalista inefficace, che col nostro BJJ ha in comune quasi solo il nome.
Ordunque ecco la spiegazione finale.
Oggi nel mondo "quello con la i" è il BJJ, dunque, e agli altri lasciamo la traslitterazione moderna. La 'i' e il trattino sono diventati identificativi di una diversità, e sono GIUSTI così.

UN MESSAGGIO DALLO SPONSOR
Il fantastico evento giappo DREAM, il n° undici della serie, ci fa fare un pensierino. In particolare mi rivolgo ai fantastici espertoni &tuttologi, quelli che dopo aver visto 2 UFC sul loro pc si dilettano di MMA e pensano di capircene, quelli insomma "Nelle MMA il BJJ oramai è minoritario rispetto al wrestling e alla boxe".
Seminfinale, il campione mondiale di Jiu-Jitsu contro il campione del mondo di Greco-Romana.





Titolo della categoria di peso superiore, jitsuka vs eccezionale kickboxer stavolta.









Il nostro amato Saku opposto al pugile di livello internazionale








E per la serie Freak Show, Minowaman davanti al mostruoso kikcboxer Choi e il judoka Soku opposto all' orrido ma sempre gigantesco Sapp.









martedì, ottobre 06, 2009

lunedì, ottobre 05, 2009


PRIMA CHE IL JUDO VENISSE.
YUKIO TANI
Questa storia comincia dalla fine.
Il M° di Jiu-Jitsu, moderno samurai, Yukio Tani ricevette negli anni 20 a Londra, cintura nera II° dan di Judo direttamente dalle mani del fondatore, Jigoro Kano. Tani non avevaMAI fatto un giorno di Judo in tutta la sua esistenza.
Spero abbiate capito l'importanza di questo assunto, unito al fatto che Kano fece Tani capo del Judo nell' Inghilterra imperiale.
Vi racconto di Tani e della sua incredibile esistenza, affinché sia per sempre smentita la LEGGENDA che vorrebbe il Brazilian Jiu-Jitsu derivato direttamente dal Judo, in quanto Mitsuyo'Conte Koma'Maeda fu studente anche-ma-non-solo di Kano.
Yukio Tani emigrò dall'ingrata madrepatria, che occidentalizzandosi rifiutava le antiche arti,e si stabilì in UK diventando un 'prize-fighter', combattendo sfide di notte nei locali per soldi.
Questo nanerottolo invincibile a 19 anni, solo in terre sconosciute, si mise a sfidare i giganti europei in durissime baruffe quasi senza regole e -incredibilmente- non perse mai. Come potè mettere in riga sino a 30 uomini di seguito in una serata?
Li portava a terra e li finalizzava. Sounds familiar?
C'è solo da chinare il capo davanti al baffuto combattente che, solo contro tutti, anno dopo anno si ergeva nella sua non imponenente statura e si menava per l'onore del Giappone e del Jiu-Jitsu. Le imprese di Tani e di altri jitsuka come Maeda ebbero risonanza mondiale, lanciarono una vera Jiu-Jitsu craze e spalancarono le porte al succeso del Judo (che all'inzio di chiamava Kano Jiu-Jitsu ed era uno stile di praticamente sole proiezioni).
Insomma, vi sia di erudizione il fatto che non solo il metodo-Gracie esisteva prima dei rissosi braziliani, ma che esisteva anche ben prima che Maeda iniziasse a collaborare col Kodokan di Kano (Tani arrivò a Londra bello che agguerrito nel 1899). Si renda merito a chi lo ebbe, e si ricordi una volta per tutte che la lotta a terra nel Judo non esisteva per nulla finché Kano non assunse come istruttore l'uomo che aveva ridicolizzato i suoi judoka, il M° Tanabe del Fusen Ryu Jiu-Jitsu. Come lo fece Tanabe? Portandoli a terra e finalizzandoli tutti..
Tanabe fu il maestro della scuola di Jiu Jitsu sia di Tani prima che di Maeda poi (la lotta a terra dentro il Kodokan era lui ad avercela portata e a insegnarla, sia ricordato bene) precedentemente a che quest'ultimo arrivasse dal potente Kano, salvo poi essere rinnegato in seguito. Per ironia della sorte oggi i cultori del Judo ricordano l'affiliazione del Conte Koma ma dimenticano colpevolmente e in mala fede quella avvenuta direttamente col II° dan di Tani, buffino eh?
Mi metto in piedi davanti al computer con su l'immagine del M° Tani: un eroe e un vero insegnante dedicato alla sua arte. Tani, l'uomo che per primo dimostrò al mondo il valore del Jiu-Jitsu e il cui lavoro fu carpito in seguito da altri. Tani, l'uomo la cui vita prova storicamente che il Jiu-Jitsu deriva dal..Jiu-Jitsu, così come ne deriva lo stesso Judo.

sabato, ottobre 03, 2009



COME VOLEVASI DIMOSTRARE




Gli Déi della lotta difendono l'onore delle discipline marziali dagli spregiudicati attacchi mediatici tesi a trasformare le MMA nello showrestling. Il nerdaccio Danazzo Blanco continua a provarci ma, per ora, nun gliela fa.


Al TUF dei pesi massimi di quest'anno il fenomeno da baraccone Kimbo Slice trova la sua nemesi nell'antikimbico per eccellenza, Roy"BigCountry"Nelson. Analizziamo i dettagli di questo scontro che, al di là dell'aspetto commerciale (ovvio), presenta aspetti di guerra cosmica, e di una vinta dalle forze del bene.


CaffèKimbo è il fenomeno mediatico, l'ultranabolizzato gorilla barbuto senz' arte né parte ma che fa molta audicence, l'immigrato negro che intercala 2 bestemmie su tre parole e che QUINDI interessa ai network, l'incarnazione di tutto ciò che sono gli USA del 2009: volgarità rappettara, scorciatoie testosteroniche, negriudine esibita come trofeo, amicizie altolocate al posto delle abilità costruite con fatica.


Ecco che sulla strada dello showman Kimbo però si para il redneck Nelson.


Nelson è l'opposto. Bianco e serio, mestierante esperto con alle spalle anni infiniti di raffinamento delle Magic 4 (:ha un BJJ da paura nonostante la stazza), Roy viene insultato in diretta dal nerdaccio Blanco per la sua forma fisica cicciotta, arrivando a sorbirsi le sghignazzate dell'altro mongo Rampage (un super-Slice in verità), allenatore di Kimbo al TUF, che finge di non vedere che l'ex campione dei massimi IFL è un vero atleta -seppur non bello da vedere- e in possesso di sagacia tattica, esperienza e cuore.


Tutta la corporation UFC tifa Kimbo, il match è costruito su misura per lui, arbitro compreso (il peggiore della lega, il rasta Herb Dean).

Kimbo deve vincere.


E invece NO, nei denti!




Non dubito che il CafféKimbo ce lo ritroveremo nuovamente tra i maroni, scarso o no che sia, però al momento sono soddisfatto della bella lezione di vita che ha preso, e della lezione teorico-pratica che è -una volta ancora dopo Seth Petruzzelli- stata impartita al mondo: i rissaioli, i picchiatori da streetfighting fanno 'numero' tra i nerd della Rete che li idolatra ma non fanno risultato opposti a dei veri atleti, anche non eccelsi. Se si fossero scontrati in un bar sarebbe andata uguale uguale se non peggio per il barbone nero, a memoria futura.
"You can buy muscles [steroids] but you can't buy cojones!" e per chiosare il mitico Bas Rutten, neanche ti puoi comprare l'abilità.

venerdì, ottobre 02, 2009



ARTI MARZIALI ?
Altri video interessanti. Faccio notare che i personaggi in questione son professionisti, con sta roba ci si campa (e bene).
Liberi di pensare che sia tutto OK, ma anche no.






Qui il commento è in italiano, ascoltatelo bene.




L'IMPORTANZA DELLA PERSEVERANZA
Io credo in quello che faccio, in quello che pratico. Il mio carattere nativo mi ha sempre spinto alla ricerca della veridicità delle affermazioni che mi venivano fatte, di qualunque tipo, anche marziale. Dato che in me c'era potente una spinta all'auto-miglioramento, ho abbandonato molte strade via via intraprese per re-indirizzarmi.
Alla vista di ogni cambiamento di rotta ho come è naturale incontrato l'ostilità e lo sgomento dei miei compagni di percorso, i quali -soddisfatti della loro condotta- non capivano il mio desiderio d'andarmene e lo criticavano, anche aspramente.
L'eretico riceve il ripudio da parte dei 'fedeli', questa è la storia, si sa.
In alcuni momenti certi tra i meno ottusi delle arti finte che praticavo, al mio annuncio di addio, mi accusavano di mancare di costanza, di non aver perseverato abbastanza a lungo e di mollare senza motivo, per sola cattiva condotta mia personale e non per "errori" dell'arte in sé.
Ho compreso solo anni dopo, in seguito a studi di psicologia della vendita, marketing e neuroscienze, come anche questo fosse un artificio dialettico ad usum delle sétte di turno, e passo a spiegarmi.
La costanza e l'attesa dei risultati con pazienza sono certamente alla base di ogni successo. Un contadino che non attenda il momento giusto per seminare e dopo raccogliere non otterrà un bel nulla, e questo vale per tutto nella vita. Appoggiandosi a questa sacrosanta verità, i Maestri di Illusioni, che si chiamino Vaticano o Comunismo o Junkungdo, una volta agganciata l'attenzione del curioso con promesse mirabolanti ed esibizioni sedeucenti lo inseriscono in una gerarchia molto complessa e lo destabilizzano con l'uso sapiente del potere (premi&punizioni). Il neoaffiliato ora si è impegnato in un gruppo che condivide una verità, e metterlo in discussione vuol dire discutere se stesso, una delle cose più difficili da fare nella vita.
La spontanea o esodieretta ribellione del singolo vs la Chiesa/Stile può venir cassata col dire "Ti sei messo in testa cosa? Non sei ancora abbastanza esperto per giudicare, non hai avuto abbastanza perseveranza, sei TU a sbagliare!". Il Maestro di Illusioni ribalta la situazione e alle giuste critiche dell'adepto risponde ATTACCANDO.
L'esperto venditore con fare paterno riporta la pecorella all'ovile e gli fa presente che solo tra una ventina d'anni allora sì, lui potrà giudicare meglio e quindi essere abbastanza "illuminato" per questionare gente come lui, il Maestrone, che detengono un Sacra Conoscenza. Qualcuno più furbo e più potente punta sul metafisico, e fa ingoiare ogni sorta di maialata ai fedeli tramite promesse di impossibili paradisi, sia metafisici che materialistici (del proletariato). "Si, compagno (figliolo, allievo etc) OGGI è vero che la nostra Chiesa/partito/stile marziale non fa che creare disastri, ruberie e ingiustize[tecniche inutili, kata etc] ma ..un giorno..chissà quando (dopo la morte, dopo l'avvento del socialismo, dopo la promozione a Sensei), tu capirai..".
Ricordate: la pertinacia, la forza di resistere hanno valore solo&soltanto per le cose vere, serie, importanti e reali. Non usiamo contro noi stessi gli stessi trucchetti della agenzie pubblcitarie, per favore.