domenica, aprile 02, 2006


L'Eroe


Il modo in cui il cielo fa affiorare le qualità degli uomini non è sempre identico. Si definisce eroe l’uomo la cui natura possiede una vastità senza limiti e i cui pensieri corrispondono alle idee di giustizia e di grandezza. Si chiama falso eroe l’uomo la cui intelligenza si permette una libertà illimitata e riesce a escogitare innumerevoli piani astuti. Per questo le azioni dei falsi eroi non sono state finora che inganno.
…La pazienza di non ritirarsi mai, unita all’aspirazione di non arrendersi nonostante innumerevoli colpi a vuoto: questa è la volontà dell’eroe. Se la sua volontà non è ancora giunta alla mèta, egli né si intimorisce davanti alle massime sofferenze né evita i massimi ostacoli. Se si vede uno per il quale nessuna sofferenza è troppo grande, lo si chiama bruto. Se si vede uno che non evita alcun ostacolo, lo si chiama sconsiderato. Se per sua sfortuna un eroe non riesce a portare la sua volontà alla mèta, agli occhi di simili censori egli rimarrà semplicemente un bruto e uno sconsiderato, Ma non si può misurare la grandezza di un eroe dal successo o dall’insuccesso delle sue azioni».

Aoyama Haigen

tratto da:
Junyû Kitayama, Lo stile eroico – L’eroismo in Giappone, Edizioni Sannô-kai, Padova 2002

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