martedì, marzo 27, 2007


COSA PENSO DEL FUMO DA EX-FUMATORE
Tutto il male possibile, in effetti, ma non per la classica 'sindrome dell'Ex'. Facciamo però un passo indietro.
Iniziai a fumare alla tenera età di 12 anni, rubando le Peter Stuyvesand del mio genitore, tiepido tabagista che poi smise poco dopo. Ho aspirato catrame ininterrottamente fino ai 33 anni (con uno stacco di 2 anni) poi, durante una vacanza in Brasile una salutare bronchite mi dette il là per smettere definitivamente. Faccio presente che quando smisi non avevo nessuna pressione per farlo da parte di complessi morali o simili, smisi e basta.
Fumavo perché mi piaceva e perché, come ogni smoker, ne ero schiavo. Le ragioni per le quali i ragazzi inziano son sempre le stesse, ma perché smisi?
Negli anni che hanno preceduto il mio definitivo abbandono del tabacco qualcosa in effetti era successo. Innanzitutto avevo sviluppato sempre più il BJJ, sport che richiede un fiato enorme, eppoi avevano germogliato in me i semi di piantine particolari, quali Chi Kung (basato sulla respirazione) e la meditazione. Fatto sta che a un bel momento il mio essere ha avuto tramite pratiche diverse su diversi piani la forza e la nausea delle sigarette, intese come dipendenza. Quindi non ho smesso perché mi sono sforzato, ho smesso quando sono cambiato dentro.
A oggi sono altre le scelte che ho fatto in termini di stile di vita, ma credo che per quanto mi riguarda aver smesso di fumare sia la mia più grande vittoria, una piccola palingenesi personale.
E non parlo tanto delle preoccupazioni salutistiche -che pura hanno il loro posto per altra gente- ma per aver riconosciuto nella 'bionda' un formidabile cavallo di Troia che le Forze del Male usano quale aggancio alla spirito umano al fine di sottometterlo.
Anni di studi sulle dipendenze mi hanno convinto che certe sostanze, quali ad es. il tabacco, non sono proprio per nulla a caso bandite da ogni scuola che si occupi di elevazione spirituale. Alcune proibiscono la carne, altre l'alcool ( a seconda degli stili e degli obiettivi precipui) ma non ce n'è una che non condanni l'uso di narcotici e tabacco. Ebbene, mi sono convinto che la ragione stia nella pericolosa 'ossificazione' del corpo eterico o vitale che operano, il primo sottile dell'uomo, divenendo quindi queste sostanze un potentissimo tappo all'ingresso di forze sottili benefiche e indi strumento della ottenebrazione della coscienza.
Dunque le multinazionali del fumo sono da riconsiderare una importante pedina che l'Avversario sta usando nel grande gioco della distruzione della coscienza umana per fini suoi. E' infatti molto difficile liberarsi della dipendenza da questa distruttiva sostanza, troppo. Mi ero domandato per anni la ragione di questa così potente dipendenza, e adesso che ho studiato la cosa mi rendo conto che questi cilindretti bianchi sono 'caricati' di certe forze malefiche che li rendono 100.000 volte più pericolosi del loro danno potenziale ai polmoni.
Data la mia natura tradizionale e antimoralistica, evito accuratamente di condannare chiunque per scelte di vita individuali. Però da ex mi sento di consigliare una via di fuga dal demoniaco sigarettone, e dò un suggerimento a chi volesse sfuggirgli.
Al momento che vi decidete, iniziate ad andare a correre tutti i giorni, facendo saune e prendendo vitamine per aiutare il corpo a disintossicarsi. Resistete 1 mese, iniziando con la luna crescente. Alla prossima luna -il mese dopo- siete un bel pezzo avanti, l'avversario è alle corde, e di lì in poi è solo il volersi bene, le sue armi sono spuntate e la vittoria molto facilitata, anche se il pericolo di ricadute è, ahinoi, eterno.

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