lunedì, febbraio 06, 2012



ARTI FOSSILI, CONTROLLO MENTALE e L'INUTILE CADUTA DEGLI IDOLA



"Il ventre di un miserabile ha più bisogno d'illusioni che di pane." (George Bernanos) 



Molti lettori di lungo corso sanno che questo blog, oltre a raccontare le vicende del nostro team e proporre analisi tecniche sul tema BJJ/MMA ha sempre avuto una particolare connotazione di denuncia.

Io in passato ho attraversato le pianure infernali delle cosiddette arti marziali 'tradizionali' in tutta la lunghezza e, in seguito alle esperienze ricavate, ho fatto della spassionata analisi di questo bizzarro mondo uno dei caposaldo di questo sito.

Negli archivi ci sono dozzine di articoli in cui, tramite il contributo di neuroscienze, storia delle religioni, psicologia, antropologia culturale e altre discipline del sapere ho (spero) chiaramente spiegato che le suddette 'arti' tradizionaloidi -presunte antiche o modernissime "miltary-based" in anfibi e mimetica- non solo sono inutili dal punto di vista del combattimento reale  ma soprattutto sono lesive della dignità del praticante che, in buona fede, finisce in gruppi carismatici la cui dinamica interna ha il fine di mantenerlo in eterno posizionamento down rispetto al top in cui si trova la casta ecclesiastica che dirige la sètta marziale in oggetto. In estrema sintesi: non sono solo farlocche/inefficaci, fanno male e tanto.

Ora vi propongo un video da poco pubblicato, prego la massima attenzione. Ciak!




Non è uno sparring di periferia, è una sfida in piena  regola. Il simpatico e fin troppo educato ragazzo longilineo con la barbetta che piglia a mazzate il bassottello (ma stesso peso) è un dilettante milanese di Muay Thai. Ha 2 anni e poco più di esperienza nello sport e davanti a sé un individuo con dichiarate decine di pratica 'mortale'. L'altro personaggio è infatti un autoproclamato maestrone 'combattente da strada' e spammatore inesorabile della rete, che per anni ha ammorbato con incredibili rodomontate sulla sua invincibilità, sulla sua unicità, quale solo detentore del suo stile nella unica versione originale, cioè un 'mortale' sistema cinese che anch'io ahimè praticai, il Wing Chun. Tante spacconate sparò che il thaiboxer meneghino lo sfidò pubblicamente, e il video è il tragicomico esito di quando si vanno a vedere le carte di un bluffer: zero. Il giovane è fin troppo delicato e rispettoso e non infierisce sul suo incapace avversario, che -come viene ribadito dall'audio- a suo tempo aveva avuto il coraggio di dichiarare che "lo avrebbe disintegrato in soli 5 secondi."


Inutile nota tecnica a margine: entrambi striker puri, finiscono subito nel clinch e nella lotta al suolo, pur senza nessun desiderio di andarci e senza assolutamente sapere che pesci prenderci. La stessa triste situazione in cui si trovarono molti anni fa due esponenti di fama mondiale del medesimo stile cinese di puro striking del bassottello ("La lotta a terra è inutile" il loro refrain) in una famosa confrontation dal contenuto tecnico simile: il giovane mena l'anzianotto cinese, il quale si era autoproclamato l'imbattibile n.1 al mondo, primaria autorità nell'energia mistica e nei punti mortali, e pronto ad annientare chiunque.





Chiaramente non è una sconfitta in sé che genera disdegno, perdere è normale ed educativo, ma quel che ci sta a monte. Ciò che offende è che si insegni qualcosa (in questo post il combattere) che né si ha il coraggio né la forza di fare. Chi non fa quello che predica è un bugiardo, non ci crede lui per primo, è un bluff, quand'anche fosse un omone durotto e con qualche valido skill. E' l'ironia della storia: le chiese degli stermini di massa e coi tetti d'oro predicano l'amore e la povertà.. 


Sono anni che invito a perplimersi con me della dabbenaggine umana da questo blog, ma senza invero dentro di me nessunissima speranza. Politicanti, predicatori, pubblicitari e televenditori tutti, con eloquio forbito magnificano la loro "merce" come la migliore, è abbastanza ovvio no? Eppure sono le categorie più di successo al mondo! Mario che certe puzzole le odia invece dice da sempre che:


-io NON sono per nulla un fighter: fighter è soltanto chi si mena a contatto pieno; io lotto, e aspetto con piede fermo chi vuole una dimostrazione del mio onore e convinzione
-affermo d'essere battibilissimo (i miei allievi ne hanno la prova provata)
-insegno solo il Jiu Jitsu da me praticato tutti i giorni con sudore abbondante
-non dò nessuna garanzia d'invulnerabilità a chi studia con me e sghignazzo di chi lo faccia altrove
-non sono il solitario motore immobile della mia associazione ma la condivido coi miei collaboratori, e i nostri referenti tecnici sono accessibili direttamente dai nostri iscritti senza filtri
-non sono il padre-padrone di nessuno e invito i miei ragazzi a confrontarsi ovunque e con chiunque, e invio i più interessati alle MMA in altre palestre per apprendere le modalità necessarie
-disprezzo in pubblico chi affligga i suoi astanti con malignità sui colleghi o concorrenti, reputandolo comportamento da deboli e da subumani
-ricordo a tutti che fare BJJ non rende Supereroi, e chi ha assistito alle nostre lezioni o demo lo sa
-aborro qualunque atteggiamento reverenziale: i centuriati sono amici miei e ci prendiamo fraternamente per il culo a vicenda, con misura, come si deve fare tra uomini
-a ogni lezione ricordo che nessuno è infallibile e che i miei allievi DEBBONO rifiutare ogni insegnamento che ritengano sciocco falso, anche venisse da Helio Gracie redivivo
-riceverà rispetto chi porta rispetto, sul nostro tatami non ci sono ricchi o poveri, professori o manovali, solo lottatori
-il primo che si permettesse di fare il prepotente con uno più novizio, piccolo o con una donna, avrebbe per garantiti lunghi minuti di sofferenza impartita dal sottoscritto e l'espulsione dal team per direttissima
-da noi non ci sono prediletti, allievi "closed door" e discepoli iniziati: siamo tutti bischeri uguali
-rammento che amare e preferire il BJJ ad altre arti funzionali non deve far perdere il ben dell'intelletto, e dimenticare la relativa superiorità situazionale delle altre modalità
-insisto a ogni piè sospinto che lo scopo primario di una sana pratica è imparare ad avere fiducia in se stessi, fare movimento fisico e socializzare in un ambiente sano, e che invece la fissa malata per "difesa personale" è una chimera di chi non combatte mai
-mi pongo sempre come educatore, i campioni veri di Jiu Jitsu mi pigliano e frullano come una banana, per non parlare dei real pro di MMA, che mi userebbero tipo scacciamosche


Ritornando a bomba al primo video, dovete vieppiù sapere che il 'maestro da strada', dal basso del suo metro e spiccioli d'altezza, ha passato ANNI a denigrare&insultare a mezzo tastiera chicchessia e, suscitando enorme ilarità tra i combattenti veri, sparando balle spaziali tipo "Alessio Sakara non ha nulla da insegnarmi", "L'UFC è un giochino per uomini sudati in mutande" e altre castronerie del genere. Incredibilmente invece di un oceano di pernacchie ha bensì raccolto seguaci, e si permetteva la più galattica prosopopea urbis et orbis, con frotte di ossequianti pronti a pendere dalla sua lingua.

Un caso isolato, un tipetto senza senso? Magari! Questa è gente che è piena di allievi e le dinamiche su cui ha basato il suo piccolo impero sono le stesse identiche di tutte le organizzazioni consimili (non solo quelle marziali): affermazioni apodittiche, storie mitologiche, piccola ipnosi da fiera paesana, divieto assoluto di confronto, rogo virtuale - di questi tempi- per l'eretico che si ponga dei dubbi e contesti l'autorità infallibile della cricca. Ripeto: la più sconcertante caratteristica degli esseri umani è la loro facilità ad essere manipolati, abbindolati dai furbi con tecniche di controllo mentale.






I convertiti a queste idee senza fondamento logico sono miriadi, e un converso non viene quasi mai smontato nella sua fede da argomenti razionali, foss'anche un milione di chiarissimi video, che sennò le religioni del pianeta sarebbero estinte da secoli. Restereste sbalorditi su quanti ingenuotti le fantasie marziali sparate in giro dai personaggi più incredibili tipo il bassotto fanno leva, riuscendo a carpirne il credito e il portafogli. Le arti fossili, vetrificate e scenografiche, assommano molti più praticanti dei normali sport da combattimento, questo è un dato statistico. Come ho spiegato in tantissimi articoli, ogni attività che usi il corpo può dare un contributo alla formazione di un combattente, vedi lo Yoga e il jogging, ma NON insegnare a combattere tout court, è una cosa molto diversa. Lo ridiciamo per l'ennesima volta? E dai: sono arti MARZIALI soltanto quelle dove si combatte veramente, e cioè si fa sparring regolarmente in palestra con avversari non collaborativi ed esperti, e si gareggia a contatto pieno (striking, grappling, mixed). Non esistono tecniche segrete, maestri invincibili e scuole di Hokuto. Nelle vere arti da combattimento l'insegnante non è un guru e può perdere con gli allievi; in generale le praticano persone relativamente assennate, che nella loro accademia NON ricercano un sostituto della Chiesa in cui credere, e nel loro coach uno del Padre Assente. Le chiacchiere stanno a zero, ma la  materassina invece non mente mai, e il rispetto che vi ci si conquista non è legato alle balle spaziali che si sparino a voce o sui siti, è concreta e scevra di leccaculismo.

Come i fedeli delle varie sétte religiose fanno spallucce davanti alle più crasse dimostrazioni di malvagità e crudele ipocrisia dei preti che li ammaestrano, anche i devoti dei culti marziali la cui razionalità è stata obnubilità dal marketing dei santoni possono assorbire con gommosa capacità qualunque prova della malafede e incompetenza assoluta di chi li domina. L'essere umano è purtroppo così sciocco e così facilmente truffabile! Una volta che ne si sia carpita l'immaginazione tramite controllo emozionale è finita, abbiamo davanti un convertito che metterà tutto se stesso nel giustificare le catene che lo avvinghiano. A volte, anni di sofferenze dopo, alcuni si risvegliano ma hanno paura di cambiare, di affrontare il giudizio del loro gruppo di riferimento, di perderci economicamente  e -soprattutto- ammettere di avere sbagliato. Il Signore della Menzogna sa che la Verità costa parecchio e ci conta.




Spero (...) di aver fatto definitivamente capire che Arti Marziali sono solo alcune, le arti da combattimento reale, mentre tutta una pletora di altre robe, fatte da gente in abiti orientali o vestiti con mimetiche, e che vanno ingiustamente dai più classificate in questo modo sono di segno spirituale opposto, e si intenda che quest'ultime sostanzialmente sono assai nocive, al di là della eventuale buona fede del praticante ma anche del suo istruttore. Non è "questione di gusti", non è un fatto di scelta personale, qui si parla di forze in gioco che vanno al di là di quello che la maggioranza riesce a capire.

L'era degli stili è finita. 


Secoli fa avevano un loro senso pulito e utile per la società ma adesso no, sono diventati relitti marci, fossili viventi, pseudoarti invertite e arimanhiche. Le vere Arti Marziali promuovono l'aumento della coscienza nel praticante, e rispetto alle arti oscurantiste sono diametralmente agli antipodi:  metafisicamente nemiche inesorabili.


Alla gabbia, al ring, alla materassina n-o-n c'è alternativa, altrimenti si finisce così:



12 commenti:

cortobraccio ha detto...

C'è,nel tuo post,una verità che personalmente trovo assoluta,e che riassume il motivo per cui alla fine ho scelto il ramo grappling e abbandonato calci-pugni,anche a scapito della mia completezza ed "efficacia"(notare le virgolette)....ed è la seguente:la lotta è verità!
Sulla materassina non si raccontano bubbole,se sei superiore al tuo avversario,si vede(anche se sei sotto,magari aspettando il momento per fargli un regalino,costruendo pezzo per pezzo la tecnica giusta,con trappole e strategia)!

....e poi,magari sarà banale,ma ci si diverte;)

Nicola Mercuri ha detto...

Personalmente trovo molto gradevole l'ammissione di ciò che sei e che non sei. Mi ci sono rispecchiato molto, anche perché anche io ho avuto deliri di onnipotenza che sono stati subito rintuzzati dalle discipline funzionali. Proprio nella mia ultima lezione con Michele Verginelli abbiamo fatto una seduta monotematica di vari clinches e ho capito una cosa fondamentale per me, e per la mia evoluzione umana e marziale: non sono un fighter. Ad oggi non lo sono e non so se potrò mai diventarlo. Posso essere un valido secchione di alcune tecniche di varia provenienza, forse, ma forse davvero, potrei essere un buon educatore marziale ma... non sono un fighter. E' dura ammetterlo è dura scriverne. E' altresì dura praticare il combattimento sapendo di non essere un combattente nel senso più nobile. L'unica cosa che combatto sono le mie paure e forse è già qualcosa.
Per il resto concordo che nelle discipline "reali" nessuno è al riparo di brucianti sconfitte, anche nell'allenamento... Anche chi insegna vive questo ed è lodevole che tu lo scriva con lettere inequivocabili.

Anonimo ha detto...

Tutto molto interessante e corretto quello che dici, orribile l'ultimo firmato del ballerino spaziale che nulla ha a che vedere con le arti marziali.
La sola cosa su cui non concordo è quel vago anticristianesimo che leggo sotto le righe.
Ricordo che noi siamo debitori alle grandi cattedrali dorate e al Clero Romano.

Francesco La Manno ha detto...

Impeccabile come al solito, avanti cosi'!

Mario Puccioni ha detto...

TTF,
a me invece ammettere con me stesso di NOn essere un fighter non pesa per nulla, direi piuttosto il contrario. Non vuol dire che io sia di burro, chi mi vuole testare mi trova ed è storia che sia successo taaaaante volte.

Anonimo,
a certe sette di origine mediorientale noi e il mondo tutto dobbiamo solo cose malvage fatte ai nostri danni, che sia chiaro. Traditores.

Giulio Candiloro ha detto...

Maron e che figur e merd!
Da notare una cosa... con il divario di altezza il prode "assassino", andando contro i sui stessi insegnamenti, invece di attaccare subito alle palle si è "arrampicato" per cercate di colpire l'avversario a suon di micidiali pugni a catena...
Ma si può?????

Anonimo ha detto...

Totalmente d' accordo su ogni fronte, come tanti altri passato da una piacevole ginnastica marziale farcita di tante bugie da far impallidire Pinocchio per approdare alle discipline funzionali.
Il problema è che solo oggi, dopo un completo reset mentale sulle carognate in cui credevo e INSEGNAVO a mia volta, riesco a rendermi conto di quanto sia facile cadere nelle illusioni delle arti marziali classiche.
La cosa più bella ora è la libertà di non dover difendere nessuno, non dover stare da nessuna parte, riportare il tutto ad una sola e semplice regola: "ok proviamo".

Madhatter ha detto...

Davvero lusingato di vedere il video su questi lidi :D

Andrea ha detto...

Nostro è il Marmo, i tetti dorati sarebbero stati meglio altrove.

Anonimo ha detto...

Bell'articolo, e sicuramente REALISTA. Tuttavia va considerato che la realtà psiclogica di chi affronta le c.d. "arti fossili" è ben diversa. Normalmente un praticante medio di kenpo-hokuto non si accosterebbe nemmeno ad arti tipo pugliato, bjj, lotta etc. per motivi fisici e psicologici.Stesso discorso vale per i maestri che hanno, sul loro corso e sulla loro ARTE un mero interesse economico, ma non nel senso imperialista-capitalistico del termine, bensì nel senso di arrotondamento- secondo lavoro per campare la famiglia.
Sta al particante saper cosa vuole e saper discernere, maggiormente in un'era telematica come la nostra.
Se vado in un negozio cinese e compro un vestito di Armani a 10 EURO, non posso poi di certo sentirmi gabbato perchè non è originale. E così se vado in un corso marziale e a fine lezione non ho versato una goccia di sudore......
Enrico

Anonimo ha detto...

oddio mi sto pisciando sotto...il winchungaro/wushuaro stroboscpoico poi non l'avevo mai visto...
hahahah
grazie Mario per questo video leggendario

Marco

claudio ha detto...

secondo me parti da un'assunto sbagliato ossia che queste SIANO arti marziali! come fai notare questi balletti sono totalmente inutili per il semplice fatto che non sono arti marziali.. le arti marziali non esistono più.