mercoledì, marzo 15, 2006



(qui a lato: il Moderatore Max)



Il Moderatore


C'era una volta, poco tempo fa, un forum telematico di Arti Marziali dove scrivevano tutta una serie di minus habens.
Ragazzini pustolosi, mezze seghe col cappuccio ninja , obesi nerd col tic delle arti da combattimento e via discorrendo; una lurida accozzaglia di incapaci piagnoni, sempre lesti a postare sul forum ma inabili a fare alcunché (poche le eccezioni, anche se notevoli), i classici coglioni dei forum insomma.
Nel tran-tran forummistico, tra i malati di mente del Wing Chun e i wanna-be-Samurai ciccioni della bassa padana, si stagliava possente la figura del Moderatore.
Possente per modo di dire... un ranocchio gay di nome Maximiliano, un ex-karateka inetto e bruciato dai colpi di bacino dei trans in servizio a Roma. Il classico fallito, vile fino allo sfinimento ma sempre pronto ad approfittare del suo miserevole potere per approfittarsi degli utenti.
Rintanato dietro la tastiera il Moderatore, classica checca isterica, sfogava la sua boria di marzialista fallito (rivelando in ciò anche la sua anima sadomaso) affibbiando paternali e sanzioni ingiuste ai pochi utenti che tentavano di portare argomenti serii, tra i quali il sottoscritto.
Nel suo delirio di onnipotenza, o per meglio dire di impotenza, questo squallido morto di fame riproduceva in sé tutto ciò che di orrendo c'è nelle arti marziale italiane oggi: ignoranza, arretratezza, pigrizia, stupidità. Coi suoi compari del forum, tutti ma proprio tutti agli antipodi di ogni marzialità, si divertiva a sbrodolare imbecillità su arti che non aveva mai praticato, solo per il gusto di farsi ascoltare una volta nella vita, possibilità a lui altrove preclusa.
Avvenne però che un bel giorno il Moderatore si appartò con 2 marocchini per farsi sodomizzare, ma il suo ano sfibrato dai troppi amplessi contro natura cedette, e il disgraziatissimo Moderatore finì così la sua inutile esistenza, morto dissanguato tra la monnezza di un campo nomadi alla periferia della Capitale.
Che Il Diavolo lo tenga di conto, ci vien da dire, quella immane schifezza d'omo..

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