giovedì, maggio 11, 2006


Serve il Gi (kimono) nell'allenamento del grappling?
Il boom del BJJ dell'ultimo decennio ha riportato alla ribalta il buon vecchio pigiamone, a cui i jitsuka son così tanto affezionati. Il successivo clamore intorno al vale tudo ha però ingannato molti fans, declassando ai loro occhi il Gi come un accessorio in realtà inutile, un tradizionalismo necessario solo per la pratica dello sport-JJ. E questo nonostante i maestri dell'Arte continuassero a difenderne l'utilità, visto che sia affermava intanto anche la Submission che si pratica senza Gi.
Alla fine il dubbio rimane: ma serve 'sto abito?
Serve, serve. La dimostrazione concretissima del suo scopo intanto sta nella recentissima vague, che osserva i grandi esperti di VT rimettersi pazientemente il Gi per il lavoro al suolo. I professionisti certo non stanno dietro a stantie abitudini, lo mettono perché ne trovano beneficio per i loro match.
La spiegazione dell'arcano è semplice. Lavorare al suolo col Gi implica una lotta molto meno basata sulla forza (ché il Gi impedisce di 'strappare' come la pella nuda) e crea nel jitsuka una superiore manualità allenandolo nella prensilità, cose che lo specialista del kimono potrà con successo esportare alla lotta svestita, e quindi operare a terra con molta maggiore scorrevolezza e tattica rispetto al lottatore che non conosce la pratica col Gi. Senza poi qui considerare l'aspetto realistico della pratica col kimono, visto che le persone raramente gironzolano a torso nudo, indossando invece abiti che il Gi riproduce, e allenando perciò il fighter a certe prese e finalizzazioni -tipo gli strangolamenti- molto vicine a quelle di una comune rissa al bar.
In pratica il lottatore di BJJ si allena spesso anche senza Gi, e quando lo fa conserva tutta quella morbidezza e diversità tecnica obbligata da anni di lavoro vestito. Il Gi quindi come un (molto) di più, cosa che i campioni brazileri hanno sempre saputo in effetti, dato che nelle gare pro di Submission a vincere sono quelli del BJJ il 90% delle volte.

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