"La verità attraversa sempre tre fasi. Dapprima viene ridicolizzata. Poi violentemente contestata. Infine accettata come una cosa ovvia." (A. Schopenhauer)
sabato, ottobre 31, 2009
venerdì, ottobre 30, 2009
So che a qualcheduno non garberà il cicchetto, pazienza.
Mi tocca andare ad affrontare il vecchio e inesausto mito dei nonnetti terribili, delle arti marziali magiche regalanti misteriose capacità combattive in avanzatissima vecchiezza, dai loro estensori contrapposte alle "brutali" arti da combattimento reali.
Capita spesso che anche i più settari dei non-combattenti marziali del tipo "morbido" cino-indocinese soprattutto, siano spintonati dialetticamente dai loro allievi, e che posti davanti all'evidenza del fatto che nel loro corso né si combatte né si impara a farlo un granché bene, i venerabili maestroni si rifugino nel Mito della 3a Età.
In buona sostanza, non potendo negare che i risultati marziali del loro stile sono inesistenti e che a buon diritto viene interpretato dai più come un valido mezzo per fare ginnastica soft, meditazione ed esercizi di respirazione e struttura, i famosi maestroni ribattono: "Eh si, la Boxe, la Lotta etc. sono certamente efficaci ma distruggono il corpo e sono inservibili in età!".
Su questo blog ho già spiegato come portare avanti una pratica marziale anche dopo gli 'anta, e il video su Helio Gracie a 95 anni credo debba tacitare chiunque sul valore per es. del BJJ a qualunque secolo uno riesca ad arrivare. Il problema è che a questi discorsi bisogna porre rimedio.
Cominciamo col dire che E' DEL TUTTO FALSO che le arti da combattimento rendano mezzo paralitici i loro praticanti, ed è parimenti FALSO che non le si possa praticare anche a 60 anni. Sono infiniti i casi di praticanti arrogantelli di certi stili 'magici' finiti annodati con estrema gentilezza da professori ultrasessantenni di arti di lotta, si ricordi, e di navigati adoratori del magico Chi messi a nanna dal jab di un canuto maestro di Boxe, Savate o Muay Thai.
Si può combattere da non più giovanissimi, molti altri oltre Helio lo hanno fatto, celebri o no, e molti lo fanno senza clamore in tornei per veterani di Lotta, Judo, Bjj etc.
http://www.youtube.com/watch?v=VTRJliuLYRM
http://www.youtube.com/watch?v=5wHnT1bqhwA
http://www.youtube.com/watch?v=AnXGDMunmzg
C'è chi esordisce a 50 anni suonati, per esempio:
http://www.youtube.com/watch?v=0ekZ0KYJO50
Il super fighter jitsuka Rickson Gracie, celeberrimo figlio di Helio in persona e omo che ha passato la vita a menarsi ovunque, che zuzzerrella col proprio primogenito Kron, adultissimo e a sua voltà già campione.
http://www.youtube.com/watch?v=svV_6BNctWU&feature=related
Guardate poi questo nonno a 62 anni che fa:
http://www.youtube.com/watch?v=P5NFQcS8PxQ
[Attention please: né dico che il signore sopra sia da imitare né da lodare eccessivamente, l'ho messo solo per la cronaca, ok?
Si PUO' fare e magari anche sarebbe forse meglio NON farlo, ma sono scelte personalissime]
Utilizzare i professionisti del combattimento in maniera statisticamente mendace, cioè citando a capocchia solo i casi di effettive menomazioni subite da una sparuta minoranza, già è sinonimo della malafede di chi predica le arti magiche come 'superiori'. Combattere di mestiere è un lavoro usurante, lascia segni, ma come lo fa anche praticare per decenni posture assurde di certe arti fantasy-based, lo si dica. La semplice pratica amatoriale invece vede le arti da combattimento reale nettamente avvantaggiate nella formazione complessiva del praticante, visto che regalano oltre alla salute la sicurezza in se stessi, solo che se uno trascura riscaldamento, stretching e visite regolari dai Dott. non è colpa della pratica in sé ma bensì del singolo praticante pigro, cialtrone. L'aspetto soft della pratcia ci vuole, l'ho detto già, ma che però certe arti "energetiche" siano la Fontana della Giovinezza è b-u-g-i-a, basti guardare la durata assai comune della lunghezza della vita di celebratissimi maestri delle arti soft, morti tra l'altro preda di comunissime malattie come tutti i poveri mortali:
il più venerato m°di Tai Chi, Cheng Man-ch'ing di Taiwan, morì a soli 73 anni;
il gran maestro del Wing Chun di Hong Kong, Ip Man, molto mal messo a 79 anni;
il patriarca dello Yi Quan, il reverito Wang Xiang Zhai di Pechino, a 78.
Insomma, lontani anni luce dalll'ultracombattente Mestre Helio e anche dalla maggior parte dei contadini toscani, ignari di Chi ma adepti del Chi-anti.
Andando oltre, mi spingo a un'altra considerazione. Gli indubbi benefici per la salute degli anziani di arti come il Tai Chi io ad es. non mi sogno assolutamente di negarli, anzi! Se ben insegnate quelle "interne" sono arti della longevità, aiutano chiunque (combattente o no, giovane o vecchio) a ridurre gli effetti di una pratica vigorosa, anche ultratradizionale, e le consiglio a tutti. E' cosa nota che molti maestri di BJJ infatti studino con pignoleria lo Yoga, e ci sono diversi appassionati -come il sottoscritto- che quotidianamente eseguono esercizi di postura e respirazione.
Sono cose valide, aiutano l'introspezione e l'automassaggio nonché favoriscono il rilassamento, non penserei di tacitarne la validità da questo punto di vista, scripta manent. E' che per combattere bisogna..combattere, fare sparring, sacco, lottare in piedi e al suolo contro avversari non collaborativi ed esperti, alternative NON CE NE SONO. Dunque diamo il benvenuto sul tatami e sul ring a quei praticanti delle arti soft che intendessero finalmente usare quella loro super-energia in senso di un confronto fisico reale, senza pregiudizi...oppure li lasciamo con simpatia alle loro pratiche salutistiche se non hanno né interesse né il coraggio per combattere corpo a corpo, a ognuno il suo.
Io nel mio piccolo, coi miei quasi 41 anni, ho troppe e troppe volte dovuto riportare alla ragione certi strani individui che salivano sul tappeto carichi di magico Chi e dopo venivano ridicolizzati da me e da miei allievi ultraquarantenni, e senza nessun uso della forza. Ebbene, sapete qual'è la reazione media? "Si ora è così, NON SO FARE NULLA, ma poi, POI, a 50 anni..a 60 anni..". Per non ammettere di aver buttato via il tempo (dal punto di vista della efficacia nello scontro fisico) si costringono a buttare tutta la vita! Se una cosa è inutile per un determinato compito lo è adesso e lo sarà domani, come frullare le verdure con l'imbuto (per quanto sia utilissimo per altri compiti cmq) sembra ovvio ma la mente umana è facilmente preda di delirio, lo sapete.
Aggiungo solo che a 70 e rotti anni sia le condizioni di vita che le motivazioni di una pratica marziale dovrebbero obbligatoriamente essere differenti da quelle di un adolescente e che, salute a parte, fa tristezza pensare a una persona che sogna di fare il super-nonno mentre i nipoti vanno già al Liceo.
La scoperta di se stessi, del lato oscuro e la doma della violenza dettata dalla paura, un uomo che si voglia chiamar tale a quell'età DEVE averle già fatte, il resto sono cavolate. Una società che punti al benessere degli anziani è sana, una dove gli anziani sono gli ex giovani paurosi del contatto fisico e che hanno atteso di essere preistorici per fingere allo specchio di aver fatto qualcosa nella vita invece è malatissima.
mercoledì, ottobre 28, 2009
Il superultramega campione Giorgio Petrosian, italo-armeno di Gorizia, è il N°1 al mondo, avendo letteralmente polverizzato gli avversari nella finale del K1 di Tokio.
Questo atleta stratosferico, questo ragazzo dagli arti registrati come armi di distruzione di massa, si è aggiudicato di prepotenza il più prestigioso e pagato titolo delle arti marziali/SdC onorando in maniera smisurata il suo e nostro paese.
Risultato? Nemmeno un miserabile trafiletto il giorno dopo sulla carta da culo -alias giornali- italiota, a riprova dello stato deplorevole di colonia al quadrato in cui versa questa cloaca dell'italy. Il pedatore Totti va in prima pagina perché operato al ginocchio, e l'eroe contemporaneo Petrosian nemmeno lo si nomina, mortacci loro!
Faccio notare che battere le superpotenze asiatiche nel "giochino" della Kickboxing, considerati i numeri e le risorse in campo, e cioè arrivare a dominare il K1 per un italiano, equivale a vedere un atleta di S.Marino o di Andorra vincere i 100 metri alle Olimpiadi...
Mentre i tuoi conterranei adottivi si perdono in un mare di cacca, io ti saluto Giorgio, e ti ringrazio sentitamente. Hai dimostrato di essere un vero fuoriclasse, che il Cielo ti protegga sempre.
lunedì, ottobre 26, 2009
Il vero significato formativo di una disciplina, al di là dei risultati in combattimento, si può valutare nel modo in cui EDUCA la gente e ne fa delle persone migliori; l'atteggiamento di calma indifferenza nei confronti della morte, ad esempio, rende il Mestre ai miei occhi una versione sudamericana quasi contemporanea dei grandi filosofi stoici dell'antichità, un vero rappresentante dello spirito marziale occidentale.
I nostri patres Romani dicevano "Nomen omen" cioè: dal nome di una persona se ne capisce il destino. A Helio (in greco il Sole) infatti non è certo mancato di rifulgere di splendore nella sua lunga vita, e con esso illuminare la strada di milioni di altri, che come noi nel BJJ e nelle MMA viaggiano sulla scorta della stupenda disciplina inventata da suo fratello maggiore Carlos e da lui.
Ave Maestro Sole, ti saluto, ovunque tu sia.
sabato, ottobre 24, 2009
venerdì, ottobre 23, 2009
mercoledì, ottobre 21, 2009
Ne parlano tutti e in effetti Henderson/Cerrone è stata una guerra tra tecnodrodi galattici, un incontro sfavillante e dal verdetto molto molto discusso..
Andatevelo a vedere, siamo allo stato dell'arte delle MMA per tecnica, cuore e supepreparazione. Effetti speciali garantiti.
http://www.mma-core.com/videos/_Donald_Cerrone_vs_Benson_Henderson_WEC_43?vid=10007097&tid=100
lunedì, ottobre 19, 2009
domenica, ottobre 18, 2009
venerdì, ottobre 16, 2009
martedì, ottobre 13, 2009
Una citazione bruceleeiana non fa mai recere come incipit di un articolo, nevvero?
Perché ce l'ho messa, direte voi, solo per fare il figo? Un po' si, ma ha anche un senso. Il furbo Lee usava aforismi tao-zen per ammantarsi di mistica orientale ma anche per veicolare un messaggio vero e proprio, e cioè che essere duri, rigidi è un difetto, non reca vantaggi. L'idea di assorbire idealmente la caratteristica dell'acqua, che scorre ovunque intorno agli ostacoli e prende la forma del contenitore [situazione] di turno è piuttosto importante nella pratica marziale, e segna uno spartiacque tra i sostenitori delle arti GO (dure) nell'approccio e nella mentalità, e quelle JU, di segno diamentralmente opposto.
Chiunque abbia frequentato una seria accademia di Brazilian Jiu-Jitsu sa benissimo quanto TOSTA sia una lezione-tipo, faticosa in termini muscolari, eppure è ben cosciente di quanta enfasi venga posta nel "divagar", nell'obbligare gli allievi a rimanere il più possibile decontratti, a "fare piano" senza scatti e senza atteggiamenti grintosi con digrignar di denti &company.
Il Kyokushin prosperò sulla scorta delle prove di potenza del M° Oyama,un girovago che sfidava uomini e anche..tori, e attirò quei budoka per cui il contatto era sentito indispensabile. Il Kyokushin, con le sue prove di resistenza al dolore e di rotture di pietre etc. è lo stile più GO che esista, un'incarnazione della durezza. Come scuola è assai seria e ha formato molti combattenti fantastici, essendo l'unico stile di karate ad aver adottato il contatto pieno per le sue gare (senza colpi al viso)
Un'altra delle specifiche Go del Kyokushin è quella di promuovere ai gradi Dan più alti solo coloro che affrontano prove di combattimento contro decine di attaccanti, dai 40 in su. Oyama era celebre per la sua potenza dirompente, e prendendo lui ad esempio il Kyokushin attribuisce il massimo prestigio a coloro che affrontano i combattimenti multipli.
Ripeto: tanto di cappello a questi uomini d'acciao, decisi a temprarsi come lamine sotto il maglio.Si, ma è decisivo tutto ciò per il combattimento? No, anzi.
Il JU batte il GO, e prendo spunto da un recente match di MMA per dimostrarlo, una volta ancora. Ma prima passo un video vintage, una famosa sfida tra scuole nella quale l'accademia Gracie piglia di tacco dei duri karateka brazil.
Dunque, una volta che un GO-fighter incontri un puro jitsuka, un brasilerio anche un po' pigrotto, il suo Yamato Damashii (virile spirito di Yamato) lo dovrà necessariamente sovrastare, vero? Ennò, morbido
[non moscio] batte il duro, gente.
Qui il campione di BJJ sportivo Yan Cabral, simpatico ragazzo di buona famiglia e atleta non troppo 'ortodosso' nella superpreparazione fisica, incontra il suddetto Angerer.
http://www.youtube.com/watch?v=Df1aGQs8q0c
Se pensiamo che Peter fa pure BJJ da un bel di', è facile capire la portata spropositata che l'atteggiamento JU gioca in un vero scontro. La durezza fisica va di pari passo con quella mentale, ma in un match -stradale o da ring che sia- per vincere una forza superiore si deve necessariamente giragli intorno, giocarci come il torero con la bestia sbuffante, lasciarla passare e prenderla da dietro con calma.
Io personalmente ho sempre avuto troppi muscoli e troppo GO per sentirmi davvero sicuro in combattimento finchè non ho scoperto il Jiu-Jitsu; il mio subcosciente infatti era pienamente consapevole che misuratomi che mi fossi contro una persona più sarcigna e/ grossa le tecniche di potenza mi avrebbero lasciato a piedi. Sto ancora impiegando molta pazienza nel cercare di de-Go izzarmi del tutto (se mai ci riuscirò) ma adesso conosco davvero un metodo per uscire fuori dalla strada-senza-uscita della pura forza,e questo per me è molto.
domenica, ottobre 11, 2009
sabato, ottobre 10, 2009
venerdì, ottobre 09, 2009
da Repubblica.
GB: AGGREDISCONO TRANS, MA ERANO CAMPIONI di ARTI MARZIALI
L'intenzione era di dare una lezione ai due trans che ciondolavano per una strada centrale di Swansea, nel Galles. Cosi' due ventenni sbronzi, Sean Gardner e Jason Fender si sono avventati sulla coppia in hot pants rosa e calze a rete urlando insulti e menando le mani. Ignorando, pero', che le due 'vittime' erano 'cage fighters' che si erano acconciati per una festa in maschera.
Così, seppure in tacchi a spillo e reggicalze, i due hanno reagito fuilmineamente all'aggressione e mollato una serie devastante di calci e pugni come prevede il loro sport: un mix di arti marziali senza alcuna regola. In un attimo Gardner e Fender s sono ritrovati per terra sotto una tempesta di colpi e solo quando i due lottatori hanno ritenuto che ne avessero avute abbastanza, Gardner e' riuscito a divincolarsi, ma nella fuga precipitosa e' andato a schiantarsi contro una cabina telefonica. Ai poliziotti che li hanno fermati hanno raccontato che prima di prendere botte dai due cage fighters erano stati menati per bene da un altro uomo.
mercoledì, ottobre 07, 2009
Titolo della categoria di peso superiore, jitsuka vs eccezionale kickboxer stavolta.
Il nostro amato Saku opposto al pugile di livello internazionale
E per la serie Freak Show, Minowaman davanti al mostruoso kikcboxer Choi e il judoka Soku opposto all' orrido ma sempre gigantesco Sapp.