lunedì, maggio 16, 2011


E' VERO CHE CONTA LA PERSONA PIU' CHE LO STILE?

"Non cercare di piegare il cucchiaio, è impossibile. Cerca invece di fare l'unica cosa saggia: giungere alla verità!

- Quale verità?

Che il cucchiaio non esiste. Allora ti accorgerai che non è il cucchiaio a piegarsi, ma sei tu stesso."
(Matrix-dialogo tra Neo e un bambino a casa dell'Oracolo)


O ditemi chi non ha sentito la frase fatta del titolo a sfinimento? Tutte le volte che qualcheduno si prova a fare un'analisi spassionata dei vari metodi ecco che spunta fuori il 'genio' che te la spapparedella inopinatamente.

Ho già ampiamente dimostrato l'assurdo logico di tale affermazione a mo' di ipse dixit, e anche il dato di fatto storico-empirico che la contraddice clamorosamente, andatevelo a rileggere.:
http://team-centurion.blogspot.com/2009/09/sfatiamo-il-mito-dei-tradizionalisti.html

Urge nonostante tutto ritornar sopra l'argomento.

Come valuto un metodo? Mi informo, leggo, sento pareri, poi provo. E' perfettamente logico e umano praticare ciò che ci diverte e rende felici, su questo non ci piove. Nulla toglie però che si debba mantenere un minimo di onestà intellettuale ed evitare di confondere il gradito con il migliore. Il fatto che io ad esempio prediliga lo stare seduto sotto il sole a bordo Avendida Atlantica cioè lungomare di Rio a Copacabana, suggendo un cocco gelato, non mi autorizza ad affermare che questa "arte" è più efficace in combattimento della -poniamo ad esempio- Boxe.

Dunque non conta ciò che mi piace, tipo guardare chiappe femminili ben tornite, ma il dato empirico. Cos'è un' arte marziale- da MARS, Dio del combattimento (e non della guerra)- come la distinguo dal Culo Do Fight system? Un'arte marziale dovrebbe essere un metodo che insegna a combattere. NON a fare sequenze di movimenti in aria o balletti a coppia, non acrobazie o meditazioni trascendentali, solo combattere.

Infinite volte ho spiegato nel dettaglio, al di là degli sproloqui del marketing tradizionaloide-fossile o postbellico rambostyle, cosa voglia dire combattimento disarmato (carriarmati e fucili non sono in argomento qui), e non ha nulla a che fare con le tecniche di plagio con cui sétte marziali adescano e sottomettono la flebile volontà dei loro clienti/sudditi. Ci sono gli articoli, andateveli a riguardare.

L'ultimo decennio ha fornito tutti degli strumenti per la demistificazione di massa degli stili pseudo-marziali e della loro definitiva messa in soffitta per quanto riguarda il combattimento disarmato, rimanendo inteso che ognuno ha il diritto di studiare arti-non-davvero-marziali se ciò lo allieta, chissenefgrega. Dai posteri è GIA' stata data l'ardua sentenza, il resto sono storie da psichiatria.

Per rimettere al centro del discorso l'UOMO e non l'omino-ingranaggio, l'adepto schiavizzato delle idee-forza del maestrone di turno, a sua volta anch'egli rotellina della setta, è indispensabile lanciare il napalm della verità sui grovigli mangrovieschi di decenni (secoli) di disinformazione di massa. Un UOMO che smette di credere alle leggende e alla fantastoria per mettere sotto la lente del ragionamento SE STESSO, e non i raccontini della zia. Come può un uomo imparare a combattere? Così come s'impara a friggere il pesce, a progettare microchip, a guidare un jet o il ciuco: facendolo.

Il neofita assoluto deve obbligatoriamente assicurarsi che l'arte sia davvero marziale, e quindi basata senza obiezioni di sorta su sparring non collaborativo con avversari esperti e su competizioni a contatto pieno, oltre che su preparazione fisica specifica. Tramite questo Rasoio di Occam marziale, si procederà in seguito a valutare la scelta tra gli stili funzionali. Ho detto mille volte che all'interno di questo gruppo, non amplissimo in verità, la scelta è molto personale e che a un certo livello diventerà superfluo, in quanto ogni grappler esperto avrà voglia di ampliare il suo registro allo striking almeno in parte e viceversa. Chi mi conosce e segue il blog sa naturalmente della mia predilezione per il Jiu Jitsu, però ripeto: tutte le arti funzionali sono ottime e formative. Io le ho praticate tutte con esponenti celeberrimi e le amo tutte, se dopo 2 decenni di pratica ho scelto il BJJ e lo difendo a spada tratta ho le mie regioni, vi prego di credermi.

Il risultato finale del discorso è che in effetti conta la persona, non lo stile.

Gli "stili" sono astrazioni, fantasmi, esistono solo persone in carne e ossa. Gli individui combattono abilmente oppure no in base alla loro seria, profonda adesione a METODI collaudati e verificati, e pertanto sarà più o meno forte a combattere il giovane che sia stato seguito da esperti di ciò i quali gli hanno trasmesso e fatto diventare parte di loro i metodi stessi, che non sono astrazioni ma realtà concrete seppur immateriali come il software, mentre chi ha dedicato il suo tempo al disegno dal vero, a recitare mantra o al rimirare posteriori carioca NO.



3 commenti:

giovanni ranella ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
giovanni ranella ha detto...

Bentrovato Frater Mario...per un precedente errore di sintassi ho cancellato il precedente commento...tenevo a dire: menare per menare non porta a nulla giacché non occorre divenire uno "Spartaco di gomma"...la persona conta sicuramente più dello stile...lo stile come tu dici è effimero, ciò che conta invece è la Grammatica con cui modelliamo la materia...secondo la dottrina ermetica l'uomo si trasmuta scalzo e a mani nude...appunto come quando pratichiamo arti marziali...ma in completa umiltà e spirito saldo, devoto...ciò che conta è l'accensione e il mantenimento dell'incorruttibile fuoco lirico che è la Pietas abbinata al Furor e che troppo spesso assai poco sembra essere considerata...finalità dell'arte è liberarci dal giogo di una servitù solo fisica che la gravità materiale c'impone, altrimenti privi della scintilla del Genius testimonieremo, benché provetti lottatori, qualmente abili cuochi o coloristi solo il nostro fallimento chimico...domandiamoci quanto nutriamo l'ego e scropriremo che gli diamo più di quanto non gli occorra.
Un saluto

Mario Puccioni ha detto...

ciao giovanni, grazie del lirico commento.

"finalità dell'arte è liberarci dal giogo di una servitù solo fisica che la gravità materiale c'impone": si, e per far questo è indispensabile aderire SOLO&SOLTANTO ad arti solrai, dove la dura verità su noi stessi appare sull'impietoso quadrato.

il mondo è strapieno di arti infedeli a quanto da te esposto: seducenti, esotiche, intriganti ma false come l'ottone. uomini avvisati..