di Giulia Violini
Giulia è una atleta del Centurion. Si allena presso la nostre sedi di Firenze e Pontassieve.
Ho preso le mosse a scrivere questo articolo in riguardo al video uscito sul quotidiano Repubblica relativo a un 'combattimento' in Inghilterra tra due bambini definito "scioccante.”
Ho guardato il video più volte prima di riuscire a capire che cosa esattamente il giornalista che commentava le immagini definisse scioccante e diseducativo.
Ad una prima occhiata per chi non è avvezzo a questo tipo di manifestazioni sportive e per chi ignora dunque il grande e variegato mondo delle discipline marziali, una dimostrazione dentro una gabbia di due bambini può sembrare assurda e incomprensibile, brutale e scioccante. Mi chiedo:ma si vuole veramente capire quello che stava succedendo dentro quella struttura in metallo?
Se la risposta è affermativa allora dobbiamo innanzitutto dire che quelle due creature non stavano assolutamente facendosi del male, non stavano ricorrendo alla forza bruta né tantomeno si stavano dilettando in qualcosa che è stato definito in maniera unanime dai media come "fortemente diseducativo".
Quei due bambini stavano semplicemente facendo una dimostrazione di Jiu Jitsu.
[Nota di Mario: i bimbi facevano solo Jiu Jitsu senza kimono, cioè com'è evidente dalle immagini lottavano senza colpi, una demo con nessun rischio e certamente NON un match di MMA come voluto gabellare dal giornalista. Erano sul luogo di gara solo per mostrare il proprio valore, ricevere l'apprezzamento dei genitori e dei compagni e misurarsi col tema su cui avevano certamente tanto lavorato, per crescere insomma; altro che costretti a sanguinare per l'ebbrezza bestiale del pubblico!]
Il Brazilian Jiu Jitsu è una disciplina marziale di antica origine, che non prevede l’uso della forza, di affondare colpi, calci o pugni, e che di conseguenza non ha bisogno di particolari protezioni quali caschi o altri oggetti del genere.
L’arte suave del Jiu Jitsu, consiste soprattutto nella lotta a terra, ma da che mondo è mondo la lotta, soprattutto negli individui di sesso maschile, è sempre stata una pratica utilizzata non solo come mezzo per affermare la propria forza e virilità ma anche come mezzo per apprendere e crescere.
Quante volte vediamo alla televisione documentari con teneri cuccioli che lottano/giocano tra di loro?
Tutti gli animali lottano e specialmente i cuccioli fin da piccoli, e nessuno si sognerebbe mai di criticare o demonizzare la lotta animale come diseducativa o pericolosa.
E se proprio vogliamo tornare indietro nel tempo e inquadrare la lotta in un contesto umano basta pensare alle lotte dei gladiatori nelle arene romane o ancora meglio, perché di sport si parla, della lotta ai giochi olimpici nell’antica Grecia.
La lotta è dunque la disciplina sportiva più antica al mondo.
Ed è pur vero che si parla di animali, mentre l’uomo non lo è più e di conseguenza determinate pratiche arcaiche e primordiali non sono piu concesse e tollerate, anzi vengono demonizzate.
La lotta è invece un ottimo strumento, sport, disciplina marziale, non solo per riavvicinarsi alle proprie origini istintuali ma anche un rimedio allo stress, alla paura, alla monotonia e all’incasellamento in cui ognuno è inserito in questa società.
Lottare significare liberarsi da tutte quelle imposizioni sociali che ci vogliono allineati, ordinati, educati, rispettosi e ubbidienti, sempre pronti a dire si, senza mai alzare la testa.
La pratica del Brazilian Jiu Jitsu è quindi non solo lotta, ma anche divertimento e socializzazione, è un’arte per tutti, dai bambini alle persone piu anziane, ideale per le donne.
E questo lo dice una ragazza di 27 anni che si è approcciata a questa disciplina da pochi mesi, alla quale si è profondamente appassionata.
Non nascondo che all’inizio avevo qualche dubbio perché a primo impatto una palestra maleodorante e piena di energumeni che si rotolano sudati su un tappeto può non essere il luogo ideale dove passare del tempo, soprattutto per una ragazza.
Invece mi sbagliavo e la prima impressione non è sempre quella che conta, anzi.
Ho definito questa disciplina ideale per una donna per diversi motivi: se praticato costantemente il BJJ può diventare un ottima pratica di autodifesa non violenta ma efficace.
Confrontarsi fisicamente con altre persone (il contatto corpo a corpo) aiuta a avere meno paura, essere più sicure in noi stesse e controllare meglio le reazioni istintive quali ansia, rabbia e nervosismo.
Sudare, faticare, ma anche pensare e riflettere, capire il significato di un determinato esercizio propedeutico alla lotta, è il miglior modo per allentare la tensione, rilassarsi e anche mantenersi in forma divertendosi e socializzando.
Io ho trovato un ambiente che, a dispetto di quello che può sembrare, è altamente stimolante e allegro, ho conosciuto dei compagni e delle compagne di lotta di diversa estrazione sociale e stili di vita molto variegati ma accomunati dalla stessa passione per il BJJ.
Invito soprattutto le donne, a non avere paura di queste discilpine ma anzi di provare a conoscere, direttamente sul campo il meraviglioso mondo della lotta di non avere paura del contatto fisico e del sudore, della fatica, e di un ambiente a torto considerato puramente maschile.
Concludo citando un insigne maestro di BJJ:
"Il Jiu Jitsu come Sport da Combattimento ti insegna a vincere, come Arte Marziale ti insegna a non perdere"
1 commento:
Un articolo i cui contenuti non posso non condividere. Mi è scappato quasi da ridere quando, avendo cliccando su quel link, mi sono ritrovato di fronte questo avviso:
ATTENZIONE
Le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità.
Ah, ah, ah! Un avviso che poi si è personalmente rivelato esagerato dopo aver visionato in prima persona sia le immagini sia il video usati dal giornalista come prove di sostegno della propria tesi.
Saluti.
Riccardo Casini.
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