lunedì, settembre 10, 2012


IL JITSUKA SARDO CHE SFIDO' 
e VINSE i GRACIE:
OSWALDO FADDA

Sapete, amici lettori, la storia sulla ri-nascita del Jiu Jitsu in Occidente è un'ininterrotta scoperta di preziose gemme aneddotiche, molte delle quali ho pubblicato a modo mio su questo sito. La comprensione di un fenomeno è intrinsecamente legata alla dimensione storica del suddetto, senza sapere la storia di qualcuno o qualcosa non si sa davvero molto di questi.

Di recente mi sono imbattuto in un capitolo dimenticato della saga dell'arte suave,e per caso. Sorbendomi dei video sul campeon Rodolfo Vieira, ho compreso che la sua accademia, la GXT, non deriva dal lignaggio Gracie. Incuriosito, sono andato a scavare e ho scoperto la portentosa avventura del tamburino sardo che mise pizzo M° Helio e tutti i suoi arrogantelli scherani: Oswaldo Fadda.

Un giovane figlio di poveri emigranti, in quell' epoca recluta nei marines brasiliani, Fadda s'imbatté in Luis França, allievo diretto di Mitsuyo Maeda e insegnante a Rio de Janeiro. Dopo molti anni di apprendistato, il giovine prese su di sé la missione di portare la scienza del Jiu Jitsu negli strati poveri della popolazione carioca, e cioè il contrario esatto della politica upper-class portata avanti dalla rinomata concorrenza nell'epoca intorno alla II Guerra Mondiale.

Fadda si rese famoso per insegnare a tutti, spesso gratis sui pratoni, mandando su tutte le furie i titolari delle costose et elitarie accademie della zona sud di Rio in mano alla "gang" Gracie. Il figlio degli isolani in particolare si impegnò anche a usare la scienza solare del Jiu Jitsu per aiutare ragazzi disabili e con problemi d'inserimento sociale, collezionando successi strabilianti. Era un idealista e un guerriero, mistura che unita alla titanica fermezza dei suoi antenati ne fecero un colosso della sua epoca.

Tanto da irritare i cugini. Eh si, finì che a furia di sentirsi parlare dietro e rifiutare come "non originale" il buon Oswaldo -che se tanto mi dà tanto da sardo doveva essere uno con un bassissimo livello di sopportazione dei cagacazzi- nel 1954 sfidò pubblicamente i Gracie con un annuncio fatto uscire sui giornali O Globo e Diario da noite dicendo che li rispettava (stiloso) ma che non li temeva e aveva pronti 20 lottatori.

Kaboom, the show is on!

L'accademia del sardo vinse alla grande, Oswaldo direttamente prevalendo su Helio, tutti in generale avvantaggiandosi della maestria nelle leve alle gambe, colpevolmente snobbate a casa di Helio&c.

Fadda restò un signore anche nel trionfo e rese pubblica dichiarazione del fatto che la sua vittoria non doveva in nessuna maniera diminuire il rispetto per la famiglia avversaria e la sua eredità. Gracie si limitò ad affermare. "Fadda dimostra che il Jiu Jitsu non è nostra esclusiva".

L'anno successivo, 1955, la rivincita, che però fu una riperdita per i Gracie. Fadda chiosò: "Volevo solo dimostrare la falsità del mito secondo il quale chi studia dai Gracie è invincibile".

Oggi alcune delle più vincenti accademie del mondo, come la Nova Uniao, fanno risalire il loro lignaggio a questo semisconosciuto filantropo sardo-brasiliano, che bacchettò i Gracie e adesso riposa nel Valhalla. Mestre Oswaldo morì a Rio de Janeiro il 1° Aprile 2005, aveva 84 anni.




5 commenti:

Andrea ha detto...

Ciao Mario,
grazie per questo articolo, ero completamente all'oscuro rispetto alla figura di Fadda.

Ho trovato interessanti questi passaggi:

"Fadda si rese famoso per insegnare a tutti, spesso gratis sui pratoni, mandando su tutte le furie i titolari delle costose et elitarie accademie della zona sud di Rio"

e:
"avvantaggiandosi della maestria nelle leve alle gambe, colpevolmente snobbate a casa di Helio&c"

Quindi già agli albori dell'era Gracie le prese alle gambe venivano un pò "snobbate" ?

Grazie,
Andrea.

Mario Puccioni ha detto...

Nel Gracie Jiu Jitsu le leve alle gambe sono giustamente considerate rischiose, in quanto cedi la posizione in favore della sottomissione (cosa inaccettabile per questo stile).

A quanto pare all'epoca era ancora peggio di oggi e Fadda se ne avvantaggiò.

Anonimo ha detto...

Grandissima storia!! il tuo blog è una fonte indispensabile per la conoscenza profonda del Jiu Jitsu! grazie mille

Anonimo ha detto...

bellissima storia

Francesco La Manno ha detto...

Ottimo articolo Mario! Come sempre del resto!