mercoledì, novembre 07, 2012



EVOLUZIONE E TRADIZIONE

Ho raccontato molte volte su questo blog che il termine "tradizionale" nelle arti marziali è quello più abusato e invertito. Tradizione vuol dire tramandare, e si tramanda (si dovrebbe) il nucleo essenziale, i principi fondanti, l'efficacia di uno stile.

Guardiamo i due video sottostanti, separati da uno iato di ben mezzo secolo.



Appare evidente anche a un occhio non esperto che modi e maniere sono molto, molto simili. 

In pratica oltre 50 anni sono trascorsi e i fautori di un certo 'stile' si sono attaccati pervicacemente al passato, vietandosi di sperimentare indi innovare indi rimanere aggiornati e utili. Allenarsi è per loro qualcosa di simile al rievocazionismo storico in maschera, un gusto per il vintage simil-borghese svincolato da ogni realistica applicazione sul campo. Ma deve andare per forza così? No, non deve.




Questo è un esempio simile al primo video, direi che le differenze sono infime. In quell'epoca evidentemente si può ipotizzare che il pubblico si aspettasse quello perché questo è ciò che l'arte era capace di dare: una sequenza di "mosse" furbe. Aveva certo un suo ben preciso motivo d'esistere in cotal modo, allora era validissimo e dava delle risposte utili. Il tempo passa, però.




Anno 2012. Qualcuno ha smesso bombetta, cravattino e 'mosse furbe', e questo per via del fatto che a suo tempo capì: senza sperimentazione -sparring regolare con avversari non collaborativi ed esperti più gare- vi è solo la vetrificazione e la morte

Ecco che nel senso di tradizionale vi è chiaro chi lo è veramente, chi ha tramandato, aggiornandola continuamente sul campo come qualunque tecnologia bellica, e chi invece gioca soltanto a fare le "mosse giapponesi antiche" senza alcun utilità, senza in fondo tramandare nulla di nulla. Scopo del Jiu Jitsu è l'efficacia nel combattimento reale, non il divertirsi a indossare abiti ottocenteschi, compiere stopposi rituali di saluto in lingue asiatiche e dilettarsi al maneggio di armi desuete (inesistenti ormai). Quello che era vero in termini di anatomia e fisica nel 1500 è vero anche oggi, ma il modo di applicarlo si deve aggiornare, migliorare. I principi dell'elettricità e onde radio non mutarono, ma tra il grammofono e l'Ipod c'è la sua ovvia, scontata differenza.

Allo stesso modo la pensavano gli antichi Romani, i nostri diretti antenati, padroni di un esercito invincibile. Questo popolo di veri reazionari (conservavano tutto) era allo stesso tempo consapevole che senza evoluzione vi è solo degradazione, e aggiornavano continuamente le loro armi e tattiche militari, in un progresso ininterrotto.

L'esercito della Roma Prisca fatto di contadini-soldati, senza quasi cavalleria e schierato in falange, sarebbe stato disintegrato con un'alzata di spalle dalle legioni dei tempi degli Antonini. Eppure erano perfettamente coscienti della continuità ininterrotta nella medesima istituzione, e quei guerrieri maestosi sapevano con certezza distinguere tra cosa è essenziale e tradizionale (i valori spirituali e l'efficacia in combattimento) e cosa è solo nostalgia da mercatino rionale dell'usato.

Il nostro BJJ a tutti gli effetti è quel Jiu Jitsu che si vede nei video in b&n in alto. Egli è sé medesimo proprio perché si è evoluto, è cresciuto e risponde alla sfida dell'ambiente circostante, così come la romana legione era sempre lei dopo 1000 anni di evoluzione. Il BJJ è tradizionale, è la continuazione di qualcosa e gli altri no, sono fossili, vestigia utili solo agli storici o ai collezionisti di roba morta.




5 commenti:

Emanuele ha detto...

Carissimo Mario!
Noto solo ora questo articolo e quindi mi scuso per il ritardo.
Sono da anni un praticante di ju jitsu giapponese e sono il primo a sottolineare e a riconoscere i limiti di questa antichissima disciplina; lo pratico per passione e per mia crescita interiore.
Per fortuna sono in una scuola in cui non ci sono armi esotiche, colpi alla scuola di Hokuto ed energie alla DBZ, tutto è reale e alla portata di tutti.
Studiamo i fondamentali del karate, del judo e dell'aikido; studiamo i kata di difesa (molti di essi ammetto non siano applicabili), pratichiamo i vari randori, duo system, fighting system e a tempo perso mi alleno nel nuoto nella corsa, nei pesi ecc. perché l'arte marziale deve essere globale e completa (su questo penso siamo d'accordo).
Veniamo ai video; i filmati che hai mostrato riguardano vecchie dimostrazioni di ju jitsu che andavano bene all'inizo del '900.
Il video dello scontro tra Almeida e Vieira di BJJ a mio avviso non rappresenta la naturale evoluzione del ju jitsu. Difatti ju jitsu e BJJ hanno poco e nulla a cui vedere; l'arte brasiliana deriva difatti dal judo che Maeda praticava a suo tempo.
Ecco, in piena amicizia e rispetto ti mostro due filmati recenti di ju jitsu giapponese in cui si vede la vera evoluzione dell'antica arte nipponica, senza guru, lance o poteri cinematografici.
Il primo mostra il maestro Cosimo Costa (una delle massime autorità italiane) http://www.youtube.com/watch?v=JQKq6dld8YU
Il secondo i mei maestri durante uno stage del 2008 http://www.youtube.com/watch?v=MPZjSOX2K2U
Come puoi vedere non ci sono artefatti. Però sono il primo ad ammettere che non è il massimo come realismo.
Cordiali saluti.

Mario Puccioni ha detto...

Emanuele,

il Judo E' una scuola di Jiu Jitsu, all'inizio infatti si chiamava semplicemente Kano Jiu Jitsu. L'unico Jiu Jitsu tradizionale -che tramanda qualcosa di sensato e serio- è quello di Almeida e Rodolfo, gli altri sono balletti o collezzioni di "mosse".

I video che mi porti in visione sono identici a quelli in bianco&nero che ho messo io, credimi, del tutto uguali. E' meglio che ti rileggi l'articolo e ci mediti un po' sopra, credo.

Grazie dell'attenzione con cui segui RM, un saluto.

Emanuele ha detto...

Caro Mario,
ho riletto l'articolo e ho rivisto i video. I principi sono gli stessi è vero; ma se andiamo ad osservare bene vediamo che nei vecchi video i movimenti sono telegrafati, minimi, essenziali; quasi sembrano un film.
Nei video che ti ho postato invece vediamo movimenti più evoluti; colpi meglio caricati, più atleticismo.
Sì è vero; inizialmente il judo doveva essere la sintesi di tutte le scuole di ju jitsu (difatti come hai detto tu veniva chiamato kano ju jitsu o kodokan ju jitsu). Poi però prese un'altra strada e divenne una disciplina a se, Kano cambiò jitsu in do; organizzò un torneo contro una scuola di ju jitsu e in seguito iniziò ad organizzarei primi tornei. Difatti morì nel 1938 mentre era di ritorno dal comitato olimpico per cercare di far inserire il judo.
Il Brazilian ju jitsu si chiama in questo modo per via del nome ju jitsu "dei primi anni"; ma se Maeda fosse arrivato in Brasile qualche anno dopo oggi si parlerebbe di Brazilian judo...
Se andiamo a vedere gli antichi bassorilievi giapponesi si vedono le stesse tecniche di ju jitsu giapponese praticato oggi.
Difatti è molto più facile trovare un fighter che si alleni nel judo e nel bjj piuttosto che nel judo (o bjj) e nel jj giapponese; in quanto judo e bjj sono complementari.
Mi scuso per la mia lungaggine.
Oss!

Mario Puccioni ha detto...

Scusa Emanuele, ma non ti senti un pochino ridicolo a venire qui a insegnarmi la storia del BJJ? Suvvia.

Con simpatia, rilassati.

Emanuele ha detto...

Ah ok ok, scusa!:)
Un inchino da un affezionato lettore.