giovedì, giugno 14, 2012



COME RIUSCIRE AD ALLENARSI DI MMA
IN TEMPI DI CRISI ECONOMICA


Il 'fenomeno-MMA' sta crescendo, anni di lavoro portato avanti dai pionieri e l'UFC in tivvù han fatto sì che anche in questa desolata colonia iuessei di 2° livello sia cresciuta la cultura sul combattimento.

Già esistono lungo la penisola dei centri professionali dove studiare questa disciplina in tutte le sue sfaccettature, ma sono molto pochi. In quasi tutte le realtà è già grasso che cola riuscire a trovare un'accademia di BJJ seria, figuriamoci una palestra stile American Top Team.

Questo post è rivolto ai giovani desiderosi di cimentarsi nella gabbia ma che magari vivono a Racalmuto o in Val Camonica e che matematicamente non hanno i soldi e la momentanea opportunità di trasferirsi.

Ipotizziamo che io abbia davanti a me Calogero e Gianasso provenienti dalle rispettive amene località, e che mi chiedano lumi su come fare a praticare uno sport ancora così poco diffuso dalle loro parti. I ragazzi non hanno vaini in tasca e dalle loro parti l'ultima novità in fatto di arti marziali è il Semi-Contact.

Il mio consiglio agli aspiranti mmaisti è il seguente: 
spulciate internet e scoprite se dalle vostre parti esiste una palestra di Lotta Olimpica. Nel caso che non ce ne sia una, (cosa purtroppo probabile) iscrivetevi a una di Boxe. Di solito sono poco esose e abbastanza diffuse un po' ovunque. Fortuna vorrebbe incontrare anche una buona scuola di Muay Thai.

In seconda battuta si devono frugare e trovare i minimi fondi per mettersi un tatami usato in garage, e cominciare la spola con la più vicina titolata accademia di Jiu Jitsu disponibile. Siccome le frequentazioni saranno rarefatte, occorrerà trovarsi un amico sulla stessa linea d'onda e ripassare con assurda meticolosità il materiale recepito dal professor di BJJ, facendosi dare anche una serie di drills tecnici.

Su questa base artigianale misto striking/grappling, gli ardimentosi poco danarosi dovranno passare un bel po' di tempo. Ogni raro euro che gli casca in mano lo potranno e dovranno impiegare per aggiornamenti tecnici e gare di modalità (indispensabili), allenandosi come monaci guerrieri nella loro tana.

Passano i mesi e la tormenta di caos nella testa si fa più moscia, i ragazzi hanno preso parte a qualche seminario di MMA serio e si sono fatti un'idea ben precisa. Con una maggior tecnica sul gobbo è il momento di chiedere ospitalità a scuole serie delle modalità non allenate o quasi, e andarci a fare del sano sparring con regolarità. Non sarà facile ma è possibile, se una persona si pone con entusiasmo unito a umiltà non sarà mai scacciato da palestre oneste.

In capo a 1 anno di allenamenti senza requie si inizieranno a vedere i primi timidi boccioli spuntare, e il siciliano e il lombardo delle montagne saranno in grado di mettere in azione alcune metodiche-base del cage fighting.

A questo punto i giochi sono fatti. Se i due si accontentano allora potranno con calma continuare la loro 'carriera a distanza' in attesa di tempi migliori, godendosi quel che riescono a fare così messi. Nel caso che invece si sentano bruciare dentro il sacro fuoco, allora interverrà una spinta prepotente a cambiare le carte in tavola e magari fare scelte più radicali.

Allenarsi senza spendere tanti soldi è possibile ma senza tanta tanta voglia no.


"I campioni non si fanno nelle palestre. I campioni si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione."
Cassius Clay


1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie per tutto quello che fai Mario.
Non ne posso più di sentir idolatrare il calcio in questi giorni; da un gioco si fa una divinità
Allora vengo a leggere il tuo sano blog.