TEMPO DI ESAMI
In epoca di di maturità, è d'uopo celebrare il miglior testo che uno studente abbia mai avuto: il Bignami.
Ai miei tempi era lui a salvarci il culo, la nostra arma di difesa contro la casta dei professori nemici. Il miglior riassunto, quell'infallibile riassunto di riassunti che era indispensabile a riportare alla memoria il materiale accumulato nello studio, poco o tanto che fosse stato.
Insomma, i riassunti servono, ci tengono a mente i punti salienti, la trama essenziale a cui si appiglia il resto, il circostanziale.
Per questa stagione di chiusura dei corsi ne riproporrò uno sul Jiu Jitsu, un bignamino dell'arte suave.
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- Il Jiu Jitsu è un'arte marziale di origine nipponica, sviluppatasi poi in Brasile a opera della famiglia Gracie all'inizio del 1900.
- E' un sistema nato e cresciuto per il combattimento reale, testato in migliaia di sfide (Vale Tudo) e oggi rappresenta uno dei 4 pilastri del contemporaneo cage fighting.
- Il BJJ predilige evitare lo scambio di colpi in piedi, che statisticamente favorisce troppo il contendente più forte fisicamente, e insegna a chiudere la distanza e dirigere lo scontro al suolo, dove intende chiudere la partita con uno strangolamento o una leva articolare.
- L'arte suave ha riassunta la sua strategia di combattimento nel detto "Portalo al suolo, stabilisci una posizione dominante e finiscilo". Nel malaugurato caso che toccasse a noi finire sotto, si fugge con destrezza e si attacca da schiena a terra (:fare guardia).
- Lottare al suolo è un'arte appresa, la sola brutalità è inutile davanti a un tecnico preparato nel BJJ,e questo consente a jitsuka di piccola taglia di prevalere agevolmente su omoni grandi&grossi ma ineducati. La forza conta sempre in questo mondo, ma il Jiu Jitsu è materialmente in grado (forse unica tra le arti marziali) di rendere sistematicamente il piccoletto capace di non soccombere davanti al gigante.
- Il BJJ si pone come arte a tutto tondo, rivolta a sviluppare la persona umana in tutte le sue componenti: fisico, psiche, spirito, e contempla l'agonismo (amatoriale ed eventuale professionismo nelle MMA) a questo fine.
- Dal punto di vista pratico, tattico-strategico e filosofico, il Jiu Jitsu è in totale antitesi con le cosiddette arti marziali settarie "vintage" o tradizional(oid)i, prive di contenuto pratico e nefaste per lo sviluppo interiore dei loro praticanti.
- Alla pari delle altre arti funzionali, il BJJ si articola sostanzialmente su tre componenti: preparazione fisica, studio tecnico e sparring. E' un fatto incontestabile che, al di là di roboanti affermazioni e marketing aggressivo, nessun metodo è utile nello scontro reale se è privo di sparring con avversari non collaborativi ed esperti, e di gare a contatto pieno.
- Il BJJ appartiene alla ristretta famiglia delle arti marziali di lotta corpo a corpo. Lottare NON è uno sport inventato per sollazzo, tipo tennis o curling; in sé è una funzione genetica di tutti i mammiferi, tramite la quale essi apprendono a relazionarsi coi loro simili. L'essere umano, privo di appendici contundenti (zanne etc.), è un grappler naturale, fatta sì la struttura di sofisticato strumento delle nostre mani, assai delicate e inadatte a essere usate come martelli.
- Nel BJJ non si finge MAI, è un'arte onesta e che insegna la verità. Ogni scelta tecnica è frutto di empirìa e di valutazione spassionata, alla pari di tutte le altre scienze sperimentali ogni 'legge' è tale finché non ne emerge un'altra più "vera".
- Scopo a 360° della pratica del Jiu Jitsu è il benessere psicofisico, ottenuto sviluppando un corpo sano e forte, la fiducia in se stessi tramite un realistico metodo di combattimento, e socializzando in un ambiente pulito.
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Buon esame, che sia di maturità o di coscienza, gente!
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