giovedì, giugno 07, 2012


LE 10 DOMANDE CHE PERSEGUITANO UN JITSUKA (E  COME RISPONDERE)


Il fatto di praticare uno sport dal nome incomprensibile ai più, e la congerie di imbecillità che il pubblico ha assorbito dal cinema sulle arti marziali, rende un po' scoraggiati i praticanti, al punto di sfuggire ogni richiesta d'informazioni che ricevono a proposito del loro benamato BJJ.

Dato che però non viviamo su un'isola deserta e che obblighi sociali ci pressano in qualità di membri del consesso civile, finisce che non sempre ci riesce di scantonare il discorso e che quindi veniamo immancabilmente bombardati dalle stesse cose.

Vi confesso che anche io preferisco telare, come si dice a Firenze, cioè sfuggire all'interrogatorio e spesso alla domanda di che sport io pratichi, per essere sbrigativo dico solo: lotta, che a grandi linee lo capiscono tutti, ma tant'è.

I decaloghi, come diceva il geniale commediante George Carlin, danno l'idea di essere una cosa seria, una lista -che ne so- di 9 o 11 precetti non rende bene. E quindi mi accodo.

1)"Uh, fai GiUngitsu, allora sei pericoloso?!" (con faccina ridicola da cartone animato)
R: sono una persona pacifica ed educata, mi alleno per stare bene con me stesso e con gli altri. Il Jiu Jitsu insegna le buone maniere e se il mio maestro sapesse che mi litigo per strada perderei il suo rispetto, rimediando anche qualche pedata nel culo da lui.

2)"Non hai paura di farti del male?"
R: il Jiu Jitsu è uno sport assai sicuro, non ci diamo colpi in faccia e ci alleniamo di proposito senza troppa forza muscolare. Anche nelle gare gli infortuni sono molto rari.

3)"Lottate a terra? Allora non è adatto alla difesa personale,no?"
R: il BJJ è eminentemente un sistema per combattere in confronti reali, ed ha dimostrato questa sua caratteristica in ogni contesto, dalle strade malfamate alle gabbie di MMA. La fase al suolo è la più delicata nella cd. 'difesa personale' e non sapersela sbrigare lì rende un metodo mutilo a questo riguardo.

4)"Mio cugGGino fa lo stile XYZ e sa colpire i punti vitali, li fate anche voi?"
R: il Jiu Jitsu è un'arte scientifica e che valuta le tecniche in base soltanto a una applicazione reale. I fantomatici punti vitali, tocco della morte etc non funzionano e questo è stato ampiamente dimostrato in decadi di Vale Tudo a mani nude senza restrizioni. E' una leggenda.

5)"Perché indossate quel pigiama? Non sarebbe meglio allenarsi a torso nudo per la difesa personale?"
R: il Gi (kimono) è uno strumento di lavoro che ha dismostrato di infondere molta qualità a chi sappia servirsene in allenamento. Inoltre di solito la gente va a giro vestita, è raro litigare in spiaggia o sotto la doccia.

6)"Non sarebbe meglio studiare i calci&pugni piuttosto che uno stile tutto basato sulle leve e strangolamenti?"
R: nostra signora la Forza di Gravità e le altre leggi della fisica rendono un avversario più forte fisicamente e più alto troppo avvantaggiato nello striking, specie se è aggressivo e parte per primo. Il BJJ ha storicamente dimostrato di riuscire sul serio ad aggirare (forse unica arte marziale) con successo l'inferiorità atletica tramite la sua strategia: portalo al suolo e finiscilo lì dove la stazza conta meno della tecnica. Si prediligono le sottomissioni perché si può incassare un pugno ma non un braccio sbriciolato.

7)"Se fate gare allora non è un'arte tradizionale, vero?"
R. il Jiu Jitsu è la più tradizionale delle arti, e contempla l'agonismo quale strumento di crescita tramite il confronto, un banco di prova stressante per verificare se stessi contro un uomo non collaborativo. La mancanza di scontro a contatto pieno fa degenerare rapidamente un sistema e lo trasforma in un vicolo cieco marziale, balletto o pantomima.

8)"Ruzzolarsi,combattere.. sono cose troppo da macho e io sono una ragazza, non farei meglio a fare pilates o zumba?"
R: lottare corpo a corpo è una funzione dell'essere umano e di tutti i mammiferi, e seppur di solito più attraente per i maschietti, il Jiu Jitsu è sicuro e divertente per tutti, indipendentemente dall'età e dal sesso.

9)"E'uguale al Ju Jutsu tradizionale?"
R: il tra il nostro BJJ e il cd 'JJ tradizionale' non c'è nessuna somiglianza a parte il nome. Con quella definizione si classificano stili vintage, privi di contenuto applicativo e spesso borderline con la sétta marziale.

10)"Ma che è, tipo Capoeira??"

Qui non c'è risposta. 

Questa è la domanda-nemensi, il bau bau di tutti i jitsuka. Si può solo scuotere la testa e piangere lacrime amare.

7 commenti:

Lupo ha detto...

...di solito alla domanda n°11 io rispondo:
risposta a donna
"...si si...è capoeira!!..hai capito proprio bene...uguale......pochissimo contatto corporeo...si suda poco e glutei subito tonici....vieni a provare!!!!..."
rispota a uomo
"..si si...uguale ..si vede che te ne intendi...vieni a provare!!!...e poi è pieno di figa"

Anonimo ha detto...

Mario, l'ignoranza italiana è semplicemente ridicola.
Quando io dico di praticare il ju jitsu mi chiedono se so fare il colpo del fulmine, il colpo del drago ecc.
Quando tento di spiegare che non esistono queste cose mi dicono che allora non serve a nulla.
Una volta dissi che studiavamo le prese al corpo, mi chiesero: "Cosa è la presa?"
Guarda mi accorgo come anni di film-cazzate di filoni di ninja, kung fu, ragazzo dal kimo d'oro; hanno rovinato le menti.

Emanuele ha detto...

hai trattato degli argomenti che secondo me risulterebbero validi (con le dovute modifiche) anche ad altri stili di arti marziali, premesso che vengano insegnati, in modo serio e con coscienza. purtroppo noi viviamo in un paese dove l'insegnamento è affidato alla fortuna e dove il valore di un "maestro" lo si giudica solo in base ai diplomini (facilmente "acquistabili").
nemmeno molto tempo fa ebbi da ridire verso un "maestro di aikido" che su facebook, condannava gli stili come il karate, il taekwondo, la thai o l'mma, in quanto erano divenuti soltanto un "mero agglomerato di tecniche" (cito le sue stesse parole). il tutto condito da una retorica su quanto una forma di ARTE, debba avere una etichetta una divisa e di come dovrebbe essere una via da percorrere, per renderci guerrieri.insomma giudicate voi, perchè io mi sono dilungato già molto. grazie per questo articolo

Anonimo ha detto...

Ciao, vorrei fare un' osservazione riguardo all' uso del Gi e la sua relazione con il contesto "civile".
Che si vada in giro vestiti non c'è dubbio, ma che il Gi sia assimilabile al vestiario di tutti i giorni non proprio...
Sappiamo bene che la giacca del Gi facilita di moltissimo quando non proprio permette tecniche e strategie impossibili su una t-shirt o un maglione, senza contare che i baveri equivalgono praticamente ad avere una cintura appesa al collo.
Credo che in questo senso il no-gi sia più assimilabile alla cd difesa personale.
saluti e complimenti per gli articoli

Connacht ha detto...

L'altro giorno in palestra ho detto ad un ragazzo del corso di MMA "dai, vieni a fare anche Brasìliangiugìzzu domani", e lui ha capito non che era come la capoeira, ma che era la capoeira. Giuro.

Anonimo ha detto...

Non è cosi "sicuro" a me due mesi il cosidetto istruttore ruppe una clavicola ( poi se la diede a gambe ma questa è un'altra storia). Dipende dal grado di preparazione e dell'intelligenza dei compagni di allenamento e dei maestri. Se praticato senza criterio o da persone con problemi psichici (magari occultati) può essere estremamente pericoloso.

Mario Puccioni ha detto...

Anonimo,

sicuro se fatto con criterio e da una persona qualificata. Se tu ti sei messo nelle mani di un tizio improvvisato sei stato sfortunato e un po' superficiale.

Inoltre sicuro NON vuol dire che non ti farai MAI un infortunio, lo devi capire. Anche alle bocce ti puoi far male, specie se un "maestro" di bocce te le tira nel capo.