sabato, febbraio 09, 2008


AMARCORD

Ripopongo un mio vecchio scritto sulla applicazione da strada del combattimento. E' di 4 anni fa.

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La realtà della strada: cosa funziona?

Cari miei, inizio un topic su cosa accade davvero nella strada (dove vale tutto) e cosa applicano gli artisti marziali perché fresco di esperienza significativa da condividere.

Passiamo ai fatti. Ho partecipato come operatore di security a un gathering musicale, dove ogni anno si registrano risse, scontri etc. Insieme a me lavoravano artisti marziali 'puri' (campioni di karate etc.), sportivi 'puri' (pugili professionisti etc.), mixatori e stradaioli 'puri'. E' stata una giornata campale, con scontri individuali, di gruppo, vere e proprie battaglie, imboscate e ogni altra sorta di legnate (coltellate, catenate etc.).Io ero lì. Volete sapere che tecniche sono state applicate con successo DA TUTTI, cosa non ha funzionato A NESSUNO, che ferite si sono riportate etc.?

E' un evento che si ripete tutti gli anni o quasi e che la gente che vi partecipa è variopinta, anche se massimamente rappresentati sono giovani 'fattoni' ambosessi. Oramai è normale, per loro, venire a fare casini a questo gathering e durante l'intera giornata si è assisstito a ogni tipo di confronto, dai duelli alle battaglie di gruppi contrapposti. L'agenzia di sicurezza annovera tutti i tipi di combattenti da me descritti e voglio ribadire questo: il 90% dei ko è stato inferto di diretto/gancio destro; nessuno di calcio, combattenti famosi hanno colpito con mazzate tribali dei facinorosi che però, gonfi di sostanze d'ogni genere, non andavano giù fino a che non venivano proiettati e finiti a calci;alle bottigliate e coltelli è stato risposto efficacemente solo con cinturoni e randelli;negli scontri di gruppo la mobilità è stata essenziale e l'aggerssività determinante; numerosi scontri uno a uno sono stai risolti da un barrage di cazzotti, anche quando il protagonista era un fine stilista di pugilato o un talentuoso kicker.

Dato che c'erano veri e propri campioni, mi fa riflettere che, anche questa volta, in una giornata di battaglia tipo Termopili,siano stati conditio sine qua non i soliti attributi: freddezza e durezza di nervi, forza fisica, ma non la massa muscolare perché i magrolini hanno fatto come i grossi, quanto la resistenza ai colpi e il fiato; pugilato, proiezioni e (mooolto sporadicamente) controllo a terra. Io personalmente non ho assitito - ma nemmeno gli altri a cui l'ho domandato- a NESSUNA vera combinazione 'tecnica' e nemmeno l'ho applicata in prima persona. Dimenticavo di aggiungere che i vari teppisti, gasati da sostanze multiple, dopo un iniziale vantaggio finivano inevitabilmente per subire la superiore potenza degli agenti della security ma che, come molto spesso succede, i più efficaci tra di noi sono stati i buttafuori 'puri', quelli originari dei quartieri malfamati e senza un background marziale particolare, che però attaccano sempre per primi, non hanno paura di denunce varie e sopratutto non perdono la calma nel furore della battaglia. Le squadre migliori sono state, ancora una volta, quelle formate da gente che si conosce e si rispetta, magari che si allena insieme, e che soprattutto colpisce all'unisono. I maggiori danni sono stati riportati per tagli inferti con bottiglie rotte e 'cannate' da dietro.

Inoltre: io personalmente non incassato nessun colpo: ho avuto fortuna e soprattutto mi sono mosso bene(furbamente); la Polizia in Italia è una burletta e chiamata in causa al massimo fa casino: in uno scontro campale, dove dei simpatici ultras di una squadra di calcio nostrana avevano accoltellato dei ragazzi, e che ha vsito alla fine intervenire il reparto celere della PS, l'unico denunciato è stato..il responsabile della sicurezza, accoltellato a sua volta mentre salvava la buccia ad altri! A un certo punto il caposquadra dei CC mi ha, come responsbile di una postazione, rimproverato la mia asprezza e mi ha detto . "Ci pensiamo noi". Quando però gli ho mostrato due che forzavano il blocco mi ha fatto spallucce e risposto "Buttali fuori!", cioè a dire che i casini sono nostri, comprese eventuali denunce e richieste danni. Loro sono lì a guardare e nel caso rompere i cojoni alla security. Che Italia..

Poche le ginocchiate perché, e lo dice un thaiboxer, ci vuole il controllo dell'avversario in clinch e in strada pare mooolto difficile (non si sa mai chi c'è in arrivo da dietro). Dita negli occhi, backfist etc: zero su zero.
Nessun pugile tra i professionisti ha applicato lunghe combinazioni, tutti hanno risolto con bordate micidiali e subitanee, possibilmente con guanti blindati o tirapugni (anche improvvisati). I judoka e i lottatori erano irriconoscibili, per lo più si sono visti spintoni e tirate a terra del tipo giostra dell'orso, con l'intento di poter stare sempre in movimento e finire l'avversario a calci ma muovendosi sempre. Frequntissimo l'uso del tenere l'avversario per il collo e disfargli il muso a legnate, sempre stando mobili. Poche gomitate, cioè NESSUNA.
Vista al rallentatore, con gli occhi a posteriori della memoria, ogni rissa aveva le condizioni perché lo specialista marziale potesse applicare una lunga serie di tecniche alternative. La realtà è stata diversa, è diversa. Tutte le tecniche valide sono valide, mre de Lapalisse. Però non escono fuori, ergo NON FUNZIONANO. Certi sistemi d'allenamento hanno fallito in toto, non perché stupidi di per sè -alcuni però lo sono davvero e si vede- ma perché blandi, senza il contatto pieno feroce e la furia della massima pressione sotto sforzo. I rugbisti ad es. hanno reso benissimo!
Come si fa a farle funzionare 'ste AM? Bisogna avere capacità MENTALE e potenza FISICA. Come si sviluppano? Tecnica perfetta, testata sul campo e sul ring forse...Che cosa le tira fuori? La pratica. Nient'altro, n-i-e-n-t-e.
E i calci alti? E i laboriosi kata? E le splendide combinazioni etc. etc.?Nulla, niente, nix.
E le legature del Dumog, le tattiche 'militari' del KravMaga, gli tsuki del Karate' Il DIM MAK??? NIENTE! Non venivano fuori per nulla, chi sapeva menare perchè ardimentoso e rissaiolo qualcosa faceva, gli altri pencolavano.
Io, ad esempio, ricordo il rallenty di uno che in corsa lanciava una transenna sul groppone di un mio amico, eppure nella frazione di secondo che mi ha visto impacciato (forse un decimo di sec.) a POSTERIORI so che avrei potuto applicare almeno una quarantina di differenti tecniche degli stili che padroneggio e che ho, in contesti uno a uno, magari ho anche applicato senza esitare.
Le qualità morali, fisiche (resitenza e capacità di assorbire i colpi), nervose hanno la precedenza assoluta. Repertorio tecnico vasto? Inutile nell'APPLICAZIONE. Per questo ho fatto l'esempio dei rugbisti. cioè tutte le considerazioni tecniche dello scontro rituale ("Vieni fuori..") non valgono n-u-l-l-a. Mi mancava una estesa sperimentazione con esame dei dati raccolti, una prova definitiva, e in qualche centinaio di scontri a tutti i livelli (dal rituale alla sanguinosa battaglia campale) ora ce l'ho.

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