giovedì, giugno 10, 2010

IL MIO JIU-JITSU


Sovente accade che post di questo blog siano direttamente ispirati a conversazioni che ho in accademia coi miei allievi, con qualche amico istruttore in giro per l'Italia o cose del genere. Anche questo non fa eccezione.

Io amo il Jiu-Jitsu, ne sono entusiasta, credo si capisca e la cosa trapeli anche per iscritto. Banalità? Forse, ma lasciatemi andare avanti.

Poche sere or sono stavo amichevolmente cazzeggiando sulla materassina, in uno di quei sollazzevoli momenti che soltanto un praticante potrà capire, quegli intermezzi pre/post lezione in cui si è davvero rilassati e lo spirito gode di un benessere raro. Insomma ci siamo intesi, si chiacchierava del più e del meno e ho descritto così il mio modo di insegnare:
"Non so moltissimo del Jiu-Jitsu, in questo sport sono un emerito nessuno, però quel poco che so lo so bene!". E lì per lì questa definizione è parsa felice sia a me che al mio interlocutore e amico.

Poi però, riflettendoci sopra, non mi è più piaciuta un granché.

In fondo la prima parte è vera, sono un' oscura cintura viola e una nullità galattica a livello di curriculum agonistico, del Jiu-Jitsu non posso in fondo dire di sapere poi 'sto granché. Falsa è l'auto-attribuzione che mi sono fatto nella seconda parte della definizione del Jiu-Jitsu puccioniano: anche quel poco che so, se paragonato al know-how di veri esperti di fama nazionale e internazionale come Federico o "Ratinho"Couto, è conosciuto in maniera accettabile ma media, niente di che.

Tutto sommato però non ho fatto malaccio come insegnante, nel mio piccolo. Partendo da solissimo in città e con la direzione tecnica a Roma sono riuscito a diventare potabile a lottare e la mia accademia è risultata la quinta del recente RJJC, a livello italiano cioè. Il merito non è certo solo mio, ho due validi assistenti e un maestro-amico che mi hanno permesso di arrivare dove sono, ma insomma, qualcosina ina ho messo su.

Io amo quest'arte, e mi ci dedico tanto. A differenza di certi altri insegnanti io STUDIO moltissimo, tutti i santi giorni. Non passa die che non mi legga qualcosa sull'argomento in 4 lingue diverse, che non mi frigga il cervello su sequenze e materiale didattico, che non mi sprema sul blog per veicolare informazione di qualità sull'arte suave e via discorrendo. La mia etica del lavoro e la mia dedizione all'insegnamento non mi permettono di abborracciare mai, sto sempre concentrato e lancia in resta per migliorare me stesso.

Soprattutto io amo insegnare, è qualcosa che ho dentro. Amo insegnare bene, con tutta la serietà e la puntualità che la cosa richiede, con tutti i sacrifici. Amo insegnare il valore del Jiu-Jitsu e cercare di formare delle persone migliori, aiutare dal mio microscopico infinitamente piccolo il mondo a migliorare. Per me il BJJ NON è un hobby, non è un mezzo di lucro e nemmeno una ricerca interiore e basta, per me è una missione. A questo proposito mi rifiuto di usare il BJJ sulla falsariga delle arti marziali fideistiche 'tradizionali' e combatto con tutte le mie forze il settarismo; i miei allievi devono crescere nonostante me, ed è per questo che li espongo il più possibile a fonti esterne, li inserisco in tutte le mie speculazioni metodologiche (yoga, kettlebells, posturale etc) e gli ricordo ogni giorno di dubitare di qualunque Solone marziale, compreso il Puccione.

Diffondere il senso di una disciplina formativa come nessuna mai -mio modesto parere- travalica ampiamente il significato di sport, si entra a spron battuto nel novero delle religioni (chi legge il blog sa di che parlo, non sono impazzito). Per me il Jiu-Jitsu rappresenta forse la parte più importante della mia vita, a parimerito con pochissime altre componenti fondamentali del Sig. Mario.
Senza Jiu-Jitsu non mi ci so immaginare, è parte di me, E' me.

Io vedo i valori positivi ed evolutivi della persona umana che il BJJ sviluppa in chiunque ci si dedichi un minimo seriamente tipo i supepoteri di Spiderman, la pozione miracolosa delle favole, la mappa del tesoro di Capitan Uncino. Io SO per certo i miracoli che questa modalità può regalare in giovani e anziani, in depressi e schizzati, in fisicati e ciccioni, in paurosi e ribelli, in talentuosi e schiappe, in guerrieri e borghesi, in donne e uomini di buona volontà.

Gli Dèi solari ci hanno regalato le nobili discipline del combattimento reale, e tra esse il BJJ regna suprema come valore globale ed efficacia, anche se questo è unicamente il parere mio, personale e insindacabile, nonché inutile in quanto semplice opinione...

Riformuliamo: "Non so moltissimo del Jiu-Jitsu, in questo sport sono un emerito nessuno, però quel poco che so lo FACCIO il MEGLIO che POSSO".

Una gran cima del Jiu-Jitsu io non sono, ahimè, ma il mio animo non vacilla, la mia emozione per questo sport è quotidiana e vi prego di credermi se vi dico che faccio e farò sempre il meglio che posso per ogni allievo che mi venga a cercare. Ho incontrato celebri cinture nere che nello sparring mi devastano con un braccio solo, maestri professionali stranieri famosi che del Jiu-Jitsu sanno il decuplo più di me,ma in alcuni però i volti, gli occhi non erano limpidi. Sanno tanto ma preferiscono il Dio Soldo e la fama al sincero, inesorabile, progresso UMANO nonché sportivo dei loro allievi. Sono motivatissimi dal loro Ego ma forse (dico forse) non amano il Jiu-Jitsu tanto quanto i vantaggi concreti che gli regala.

Non è una gran critica, ognuno ha il diritto di fare il tecnico con l'intonazione che gli pare, e in fin dei conti chi cavolo sono io per mettere in discussione certi luminari e belve da combattimento? Nessuno, lo ripeto, soltanto dico la mia. Io non sono nemmeno campione di condominio ma una cosa so fare bene, so imparare. Ho una mente molto allenata allo studio e unendo ciò alla mia smisurata passione per il Gracie Jiu-Jitsu, ottengo una continua riflessione interiore sull'argomento; enucleo, sviscero e analizzo, taglio mentalmente a fette metodi e posizioni, elaboro lezioni e progetto cicli di allenamento. Non mi perito mai di chiedere dove non so, questa è una cosa rara perdonatemi, e a ogni sessione finisco dicendo: "Se qualcosa non vi è chiaro, chiedete. Se vi scoppia il dubbio in seguito, allora telefonatemi, mandate una mail, c'è Facebook. Se so rispondere ok, altrimenti domanderò a Fede o a Ratinho, siate curiosi ed esigete".

Il raccontino è finito, si chiudono le danze, lo sbrodolamento termina qui. Volevo solo raccontarvi un po' il Puccionian Jiu-Jitsu, questa misconosciuta arte, strana mistura di leve, strangolamenti e valori morali.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottimo post.
Tortello

Valentina ha detto...

Ed io per questo ti stimo, perchè so quanto sia raro trovare uomini in cammino, con occhi limpidi come i tuoi. Te lo ripeto, Mario, a rischio di sembrare pedante, ho imparato più dai conflitti e dai confronti con te, che in 30 anni di vita. E per questo, credo, non mi basterà una vita intera per dirti Grazie. Continua così, ma tanto questo tu lo sai già.

Anonimo ha detto...

Già. Pulito, limpido. Un Uomo.

Anonimo ha detto...

Caro Mario, faccio una citazione:" Ed io per questo ti stimo"....e non ne stimo moltissimi.....lo sai!!
Un abbraccio al Puccioni nazionale!!Aldo Chiari.

Anonimo ha detto...

fico..