mercoledì, aprile 01, 2009


L' INDISPENSABILE RICERCA
DELLA FORZA
Per fortuna e ringraziando il Cielo ho avuto in questa mia vita occasione di osservare un bel po' di umanità. Studiando bene me stesso e il prossimo sono giunto alla conclusione, varie volte sponsorizzata su questo blog del resto, che le arti marziali vere abbiano né più e né meno la medesima funzione educativa che ebbero nelle civiltà antiche del Mediterraneo.
Le arti marziali da combattimento, quelle cioè reali e intese a promuovere l'evoluzione della coscienza del praticante (non le sétte marziali insomma) sono una scienza molto sfaccetata che -pur nelle svariate diversità di correnti, scuole e stili- insegna a chi le allena un metodo completo per lo sviluppo umano. Danno cioè gli strumenti per agire e migliorare tutte le singole componenti della persona: 1) fisico 2) psiche (carattere) 3) spirito.
Analizzando con cura la vera essenza del genere umano, i filosofi di tutti i tempi hanno rintracciato in esso una parziale sovrapposizione con gli altri 3 regni di natura (minerale, vegetale, animale) e hanno identificato nella paura cosciente della morte il grande spartiacqua esistenziale. Malattia, povertà e solitudine sono dagli studiosi considerati relativi o derivati dalla paura-madre, come rigagnoli che scaturiscono dal fiume, e così via. Appare perciò chiaro come mai le grandi civiltà senza eccezioni imponessero nell'educazione la Via Marziale: per svilupare la persona umana è indispensabile agire sulla sua pulsione base, la ricerca di vita/assenza di morte.
Queste discipline (non le loro contraffazioni stilistiche) dunque sin dalla loro codifica sono espressione della Scienza dell' Essere Umano, un prodotto che dall'origine ha valenza olistiche, assolve cioè a tantissime istanza diverse ma viste in maniera globale. Sono arti che danno a chi le pratichi con regolarità della Forza.
Forza muscolare e tendinea, forza isometrica ed esplosiva ma anche forza caratteriale e mentale, Forza a tutto tondo. Superare i propri limiti e stabilirne di nuovi più in là, cercare di essere un po' migliori, "non esser bruti", questa il vero DNA delle arti di Marte. Ciò sta a significare in parole povere che allenarsi duramente e saggiamente ha potenziali ricadute positive in tutte le parti costituenti della persona, di lì nelle varie parti della sua vita sociale, economica etc da qualunque punto la si consideri; persone più forti (migliori) sono i degni mattoni costituttivi l'umana società, dando dunque forza al consesso civile per andare avanti e progredire.
Non è mia intenzione però qui sopravvalutare i praticanti di queste arti, dato che sono esseri tragicamente normali e con i difetti della gente comune. Il metodo è sì meraviglioso, anzi divino, ma così però non siamo noi, purtroppo. La differenza la fa il singolo, in base al talento e alla dedizione che c'impiega ma ciò non toglie che la volontà senza l'addestramento corretto è nulla. Le AMR (arti marziali reali) sono quello che fa la differenza tra il "vorrei ma non so come" e il " ora posso perché ho abbastanza Forza per farlo", metodi diversi all'apparenza ma intimamente simili con i quali donare all'atleta delle capacità. L'uso che eventualmente egli ne faccia poi è sua responsabilità, così come il di loro spreco.
Ai nostri giorni già staccare un uomo dall'inedia elettronica, dall'alienazione dei bar coi videopoker, dal chattare è una vittoria enorme. Una nuova prospettiva coglie poi chi, grazie alla forza donatagli dalle AMR, si snebbia e stacca dal pecorame e rivaluta attentamente certi stili di vita inzeppati nelle masse. Se realizzata é un'esperienza catartica (trasmutante) che il comune borghese non potrà mai concepire, tanto è lontana dalle sue abitudini stereotipate e disumane, un bagno di energia sconosciuta al plebeo bestializzato nella schiavitù dei consumi indotti, della tv spazzatura e dei gironi infernali alias centri commerciali. Senza questa necessaria e grande forza è quasi impossibile staccarsi dal gregge che ci trascina, potente com'è.
Siamo tutti diversi e non è colpa del metodo AMR se comunque Tizio si rifugia nelle droghe o se Caio ruba, sono arti e non magia da baraccone. Purtuttavia la Forza che questi metodi donano è così grande da rasentare il meraviglioso, talvolta. Sono uno stupendo tesoro di conoscenza pratica che arricchisce la vita di chi vi si dedichi, uno strumento dagli usi diversissimi che però non cessa mai di stupire per l'efficacia nel migliorare la salute, l'umore e la profondità (sempre relativamente parlando, è ovvio) del marzialista devoto.
Divertirsi, imparare a difendersi, sudare e stare in forma in un ambiente socievole e sano è il primo step, l'esca iniziale tramite la quale aderire passo passo a un DIVERSO STILE DI VITA, un metodo auto-introspettivo con cui diventare un pochino migliori - o non peggiori- ogni giorno, oppure almeno provarci.

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