sabato, dicembre 26, 2009



LO SCOPO DEL COMBATTIMENTO
SPORTIVO METAMODALE



In qualità di auto-proclamato analista delle Arti Marziali (è questo il bello di un blog ..hihi..) ho discettato qui per anni delle MMA e della loro natura. Credo, e non scherzo, di averle interepretate in ogni loro sfaccettaura, più di qualunque altro chiacchieratore internazionale sull'argomento che io conosca. Non è che io me ne vanti, trattasi di logorrea grafomaniaca in effetti, però è un fatto che se uno lo desidera può accedere agli archivi del presente blogghino e avere una panoramica a 360° del fenomeno.


Le MMA sono molte cose contemporaneamente, ma questo avviene sempre nella vita umana. Ognuno di noi è fratello, figlio, amico, nemico, oggetto sessuale e dipendente/datore di lavoro etc etc, tutto allo stesso momento. La relatività del punto di vista però non deve far perdere il punto della questione: lo scopo di un determinato strumento.


Le MMA sono ANCHE uno sport da fare e da guardare, sono ANCHE un fenomeno commerciale professionale, sono ANCHE una mania per nerdacci e fans da tastiera, sono ANCHE un laboratorio di analisi medico-sportiva e molto altro, questo è palese.

Esse però sono nate allo scopo di VERIFICARE quali arti e metodi funzionassero in combattimento reale. Il loro DNA coincide con una domanda: chi è il più forte (persona e stile)? E giù la verifica di tutta una serie di luoghi comuni:
Esistono i punti del Dim Mak?
Le energie metafische occulte servono in uno scontro?
E' utile allenare le forme/kata?
E' vero che si può tenere a bada un lottatore coi calci?
etc etc etc


Per rispondere all' insistente interrogativo di base e anche agli altri, è sorto tutto il 'circo' che abbiamo di fronte, dando libero sfogo alle differenti motivazioni di milioni di individui, tutti diversi tra loro.


Tramite la diffusione del PC e dei video online l'umanità è entrata in una nuova era della comunicazione, e le MMA ne sono un prodotto. L'era degli stili carismatici è conclusa, oggi il combattimento disarmato 1 contro 1 in un recinto di regole minimale è un dato di fatto planetario, e si può dire che questo sport stia alle vecchie arti marziali fossili come il fucile mitragliatore sta al sasso levigato del selvaggio: uno standard nuovo e incredibilmente più elevato.

Voglio ricordare ancora una volta che combattere in un ring/gabbia non è né obbligatorio né consigliabile per tutti, che esistono pratiche (marziali e non) amatoriali del tutto realizzative della persona umana se ben portate avanti, non è questo il punto. Il fatto è che le MMA sono come la Formula Uno, il vertice assoluto di una piramide gigantesca alla cui base sta la signora Pina con la sua Panda.


Ogni uomo di buona volontà sa che la Sig.ra Pina è "imbattuta" con la sua Panda, dato che non gareggia contro nessuno e manco si sogna di farlo, ma ciò non deve portare follemente a pensare che la sciura Pina possa battere Schumacher qualora se ne presentasse la necessità, o che l'onesta utilitaria abbia qualcosa di più avanzato tecnicamente della Ferrari perché..più antica e 'tradizionale'.


La sperimentazione e gli sforzi generosi di migliaia di atleti hanno portato a definire con ragionevole precisione un percorso per il combattimento disarmato, allo stesso modo che le scienze naturali -procedendo da secoli per tentativi ed errori- hanno generato una conoscenza tale da permettere per ricaduta una tecnologia utile alla collettività.


Così come un ginecologo va dall'ortopedico se si sloga una caviglia e senza per questo minimamente sentirsi diminuito nella sua professionalità, così il coach moderno per es. fa allenare la scherma di braccia dei suoi allievi da un maestro di Boxe. Infatti la scienza è per definizione metamodale (:riunisce alcune abilità diverse per uno scopo finale) e incline alla specializzazione settoriale. Dato che è impossibile sapere tutto e seguire con profitto ogni branca di studi, il legislatore onesto per formare un ingegnere crea una Facoltà dove il giovane apprenda con tutti gli eruditi delle singole specialità, e solo un maniaco depressivo drogatissimo penserebbe invece di farlo studiare con solo un minestrone gigante di tutte le materie frullate insieme, la supermateria 'ingegneria di per sé'.


Un uomo adulto e saldo sulle sue gambe, uno che non abbia bisogno di sostituti del padre assente e di un culto settario a cui aderire, uno un po' normale diciamo, non può evitare di riconoscere delle verità auotoevidenti che gli si presentino davanti. Ed è per lui, per gente come lui che nascono le MMA, il cui scopo è sperimentale: la verifica delle affermazioni in campo marziale.


Una volta che lo strumento è nato, ha passato il rodaggio e si diffonde, è scontato che esso verrà utilizzato per le più varie motivazioni da milioni di persone che neppure lontanamente si rispecchiano nella psicologia dei fondatori e dgli estensori del metodo. Tutta questa gente però è coinvolta assieme, così come la Pina acquistando un'utilitaria dà lavoro e spinta a un complesso tecnico-industriale con in cima il crucco Michael.


Le MMA oramai sono là fuori, nel mondo delle signore Pina, Mariuccia e Calogera, hanno superato il CAR e si pongono nei confronti di qualunque metodo o stile quale Formula Uno del combattimento. Non ha importanza alcuna se un tizio senza titoli nello sport automobilistico, magari privo pure di patente, si autoincensa quale immaginifico Maestro di Guida da Strada: produce soltanto folklore nel migliore dei casi, truffa nel peggiore.


11 commenti:

Anonimo ha detto...

il punto è però,caro Mario,che questo tipo di discorsi non provengono quasi mai(se non mai,almeno in termini di crociata) da chi ha iniziato direttamente con gli sport da combattimento(che fa bene a scegliere per il proprio mix sportivo delle cose testate sportivamente),ma solo da chi ha cominciato con arti tradizionali(come se il Bjj e il muay thai non lo fossero,ed il judo aveva anche una sua tradizione di combattimento cmq,e le altre arti nipponiche vi si dovevano volenti o nolenti adeguare.solo 60 anni fa)e ne è rimasto deluso:un pò come se deluso che una donna non te l' abbia data,tu ne sparli in seguito.ma forse(causa anche una cattiva pubblicità e di questo non hai colpa)hai cercato in quella donna(o arte maziale)delle cose che questa non ti poteva dare,e l errore sta giusto nel non vedere ciò che invece ti poteva dare,e nel non volerlo osservare neppure adesso,in maniera distaccata e obbiettiva propria di chi non è coinvolto.il tuo errore sta nel fatto di pensare che se una cosa non viene dimostrata secondo i canoni dello sport,non è vera.ma una cosa è vera ipsum factum.non è che la gravità non esistesse prima di Newton(o di Galileo) dato che nessuno ne aveva formulato(magari perchè non ne sentiva l esigenza,costatando semplicemente la caduta dei gravi,più che sufficiente ai suoi scopi) la veridicità matematico-fisica delle cose.le cose non sono vere solo per il fatto che vengono dimosrate.al più la dimostrazione è una prova a supporto di una verità che è soggetta a successive smentite(quindi non del tutto,e sempre aggiungerei,vera).
se lo scopo è quello di dimostrare agli altri,e non solo a sè stessi,di operare bene,bene hai fatto a cambiare indirizzo,dato che la tua vecchia donna non te lo permetteva(e in parte anche io sostengo che nelle arti tradizionali-non in tutte invero- manca un pò questa cosa,solo che il peso specifico che ha nella disciplina e nella comprensione della stessa,è o può essere diverso)ma lo sbaglio è tuo pretendendo da quella una cosa che non è sua competenza(ma può eventualmente essere oggetto di una tua ricerca teorico-pratica)fare:cioè di poter dimostrare competendo,magari raggiungendo il titolo di The Best.
ma nelle arti marziali,a patto di non ingannarsi,cosa che può succedere anche a chi fa SdC,sul valore e su senso di ciò che si fà,e sui limiti(la Muay si mixa col Bjj per i limiti di entrambi,ma questo non vuol dire che il risultato non abbia ancora dei limiti),il vero giudice dei tuoi progressi sei tu stesso,non un pubblico in delirio(se i praticanti di arti marziali hanno la foto appesa nel dojo,anche gli amantio degli SdC hanno i loro santini,che se non in termini di foto,ostentano in altri modi) o un arbitro.non c è nessuna gratificazione dall esterno(a meno di non giocare su titoli e titoletti di Sensei e Sifu mega master,ma come vedi ognuno ha suoi auto-inganni,di cui non si può accusare gli altri senza riconoscere un minimo le proprie responsabilità-troppo comodo- in quanto esseri umani adulti,almeno in via teorica consapevoli di cosa ci circonda).

Anonimo ha detto...

in merito all esempio della signora Pina che guida la macchina:Shumaker guida una supermacchina su una pista ideale senza dossi e senza sassi,senza semafori,senza marciapiedi,senza lavori in corso che portano alle deviazioni,senza traffico,senza quello0 che sta davant che va piano perchè parla al telefonino o fuma o parla con quello della macchina vicina o magari lo fa lo stesso Shumaker,senza pedoni che gli attraversano la strada magari neppure sulle strisce e sbucano all improvviso,senza scorciatoie che magari gli avvesari sapendole arriverebbero prima pur essendo meno bravi,senza un mare di altre cose.
ma soprattutto l obbietivo della signora Pina non è quello di arrivare a casa prima di qualcun altro,e SOPRATTUTTO,anche Shumaker quando non guida la Ferrari,non corre per arrivare prima,dato che guidare non comporta di per sè la cometizione,nè Shumaker potrà usare,in un contesto diverso e con una macchina diversa e soprattutto in condizioni diverse abilità acquisite in pista,soprattutto se ha il camion della nettezza urbana davanti e le strade del paesino sono strette.per non parlare dei limiti di velocità...
se guidare in Formula 1 è uno sport,e guidare in Rally è un altro,potremmo quasi dire che guidare in città è un altro sport ancora.in nessuno di questi 3,le abilità acquisite aiutano negli altri 2,se non molto marginalmente.per il resto in tutti e 3 c è un volante,un cambio,un acceleratore e un freno.ma nonostante queso nessuno si ognerebbe di paragonare Formula 1 e Rally,e allora perchè farlo con la guida in città?solo perchè per questa povera ultima bastano poche ore di autoscuola e niente più?non è abbastanza nobilitante?perch non ci sono primik posti riconosciuti?ma sarà perchè si richiedono abilità diverse che per la patente non si fanno le prove su pista?
se vuoi paragonare in città Shumaker e la signora Pina,non dovresti farlo basandoti su chi arriva prima,ma la statistica dovresti farla sul numero di incidenti in città(dato oggettivo)e nella qualità del viaggio(magari il goderselo,e senza eccessivo stress,cosa che richiede anche il saper sorridere,un pò di cortesia,ecc) in macchina in città(che a volte è tanto maggiore quanto più si va piano,ovviamente nei limiti consentiti e con un po di buon gusto e savoir faire,dato soggettivo che in pista non trova riscontro).

tutto questo per dire che ogni abilità è contestuale,e ce non ha senso usarei pasrametri di una cosa per valutarne un altra.

infine volevo precisare che le MMA non si pongono come la macchina di Formula 1 rispetto agli altri metodi(macchina della signora Pina) di combattimento(in senso lato,classici e non),perchè non sono una macchina,ma al più la pista dove macchine di diverso genere(anche se alcuni asseriscono che ora le MMA sono uno stile omologato,cosa che evidentemente non è,secondo me...e non basta attingere da piu o meno le stesse cose per avere uno stile-sportivo-uguale)corronose uno ritiene che la propria macchina da Rally non sia valorizzata in Formula 1,ha non solo il diritto di pensarlo e metterlo in pratica,ma ha anche tutto il diritto a essere rispettato per questo.

Mario Puccioni ha detto...

caro anonimo, grazie del superlungo commento, ma hai del tutto cannato il significato dell'articolo, e gli esempi che fai sono fuori luogo:
Il BJJ E' un arte marziale, ma NON "tradizionaloide", implica lo sviluppo della persona umana e non il suo asservimento a sétte;
il Rally prevde competizioni e a vari livelli, da regionale a internazionale, e nessun uomo sano di mente al mondo può pensare che il campione del mondo (rally, pista etc) non sappia guidare meglio della Pina anche in città!

i discorsi come i tuoi, fitti di luoghi comuni del marketing fossile, provengono sempre e solo da quelli che rimangono con la donna brutta e che li tratta pure male, ma che non hanno né il coraggio né la forza di trovarsene una meglio.

saluti e grazie del contributo

Anonimo ha detto...

beh,i luoghi comuni non sono sbagliati solo per il fatto di essere comuni.
e cmq parlare d una cosa che non ti riguarda piu, cioè ciò che è classico,o che consideri tale,lo trovo inopportuno,oltrechè inelegante,senza contare che è gratuito,perchè chi ti legge penso si interessi a ciò che fai,e non a ciò che non fai...la trovo simile alla discussione degli atei in relazione alla religione.non è importante se gli atei hanno ragione o meno,ma non vedo perchè dovrebbero esere gli atei a trovare senso della religione perchè i religiosi pratichino o meno.
sono i religiosi stessi che hanno le loro ragioni per credere,come gli atei per non credere.ma nessun religioso crede in base alla motivazioni degli atei,nè viceversa.se stai pensando che mi pongo dalla parte dei religiosi,sbagli.io sono dalla parte degli atei.
di solito invece è proprio chi si ritene eletto,e chi si ritiene nelò giusto e soprattutto vede negli altri l ingiusto, a far parte di 7.di fato io non ho operato alcun giudizio sul meglio o sul peggio,anche perchè non esiste un meglio o un peggi:tanta volte e scelte sono individuali,cioè basate sulle motivazioni della persona che nessuno,a parte la persona stessa,può capire.quindi sono assolutamente relativista al riguardo.ognuno è medico di se stesso e ognuno sa cosa è bene pr sè.diffio di chi vul fare a tutti i cosi il salvatoe degli altri e di chi si esprime con giudizi cosi netti.
non tute le arti mrziali per il fatto di essere tradizionali,sono per forz traizionaloidi.le arti marziali in fondo in fondo non sono neppure tradizionali,al piu sono l uomo ad esserlo,o esere tradizinaloidi come dici tu.

infine può essere pure una cozza,ma magari scopa meglio,e ache questo può contare.
se uno sopporta il fastidio di stare con una cozza è perchè forse,fatti 2 conti,compensa con altre doti.

chi non sopporta e al primo fastido va sempre via..forse non è in grado di instaurare una comunicazione col prossimo,con la scusa che il prossimo usa sempre troppi luoghi comuni.

dimenticavo,se vuoi che gli altri ti diano sempre rgione,uoi limitarti a parlare con chi usa i tuoi sessi luoghi comuni,percè tali sono...visto che si sentono ovunque..

Agon ha detto...

Anonimo. A parte che hai cercato metafore leggermente forzate...

Esprimo il mio parere:

La signora pina non guida peggio dello shumy perchè il suo metodo è necessariamente inferiore a quello del tedesco, ma perchè prende la macchina MAI o una volta alla settimana per andare a fare la spesa, cosa che non la aiuta ad imparare bene a guidare.

Per il resto, sei uno di quelli che pensa (e si evince) che nello sport da combattimento non ci sia fratellanza, sorrisi e risate, ma solo gente che vuole spaccare teste. Dato che hai questa opinione errata da borghesoide pacifista non dovrei rispondere, ma ti pongo ugualmente un quesito: c'è rispetto, c'è onore nel far finta di combattere o nel colpirsi per finta?

Ognuno è libero di credere alle fandonie dello stile della mantide, ma se qualcuno ha le palle (già) di mettersi davvero in gioco non può essere accusato di volere solo il titolo, il primo posto, la medaglia..perchè chi COMBATTE davvero, sa che non si combatte mai per la vittoria. Ciò non vuol dire che non si salga sul tappeto / ring per perdere, ma che non è quella la cosa fondamentale. E non è la voglia di vincere a tutti i costi che ti fa diventare grande.

Anonimo ha detto...

veramente le metafore sulla signora Pina erano del mister Puccioni e lo puoi constatare,ma basta questa tua presunzione che le metafore fossero mie per capire che i tuoi giudizi sono prevenuti,e fondati sul nulla.
oltretutto avete questa abilità nel giudicare le persone senza conocerle(boghesoide oltre a voler far sembare che io sia borghese,come se magari voi non lo foste,fa rima anche con mongoloide,da cui per assonanza...),e questo è anche peggiore di gente che spacca teste(oltretutto io non ho mai detto e scritto nè pensato che chi fa SdC spacca teste nè penso che sia sbagliato confrontarsi in sparring e/o in competizione a contatto,cosa che evidentemente non capiscono quelli della bassa plebe,che sono quelli che restano dopo essersi esclusi dalla fascia dei borghesoidi)(peggiore perchè almeno quella gente che spacca teste andrebbe in prigione,ma per dire idiozie o offendere il prossimo non ci si va,purtroppo),ed avete la convinzione che io non conosca nessuno del vostro ambiente,e che addirittura io stesso non faccia parte del vostro ambiente.infatti è proprio dall interno che critico questo modo di pensare,a cazzo di cane,che voi tanto adorate.un ambiente in cuier entrato già quasi 20 anni fa,facendo kickboxing,dato che ancora tutte queste novità non c erano.come se alle spalle tra chi compete,o tra insegnanti cmq non vi critichiate:"quello manda i suoi allievi solo alle gare facili,con atleti di minore esperienza.."e altre sono le cose che si sentono dire..
è abitudine tipicamente italiana,quella di pregiare se stessi infangando gli altri,dal all alto della propria scienza,e verità.

visto cmq che vi autoaccusate di spaccare teste e pensate di sapere cosa fanno gli altri,continuate pure.tanto LASCIA IL TUO COMMENTO è una cosa scritta solo per bellezza dato che non sapete accettare il normale scambio di opinioni,dove neppure venite criticati,ma ci si limita unicamente a osservazioni che ciò che è diverso è diverso.non avevo certo scritto contro lo SdC datop che lo pratico anche io,distinguendolo dalle arti tradizionali per modalità e fini(che in parte sono soggette amarketing sfrenato,ma n piu nè meno d come le MMA alimentino le chiacchiere di molti gurrieri da tastiera,tante volte anch essi praticanti di MMA).che gli stupidi fossero in tutte le categorie,e nnsolo nelle arti tradizionali mi sembrava evidente.evidentmente per voi no.

meglio al limite essere un cretino marzialmente,ma essere in grado di fare una conversazione sensata e civile.fare a pugni bene solo a pochi cambia la vita,e tra questi di certo non siete voi.

buon anno nuovo

FINE

Mario Puccioni ha detto...

"meglio al limite essere un cretino marzialmente,ma essere in grado di fare una conversazione sensata e civile.."

si, sei un cretino, solo che nemmeno sai tenere una conversazione civile, incapce come sei di argomentare in lingua italiana ma solo di pietire considerazione con affermazioni apodittiche.
vattene ometto codardo che ti nascondi nell'anonimato. PUSSA VIA, sciò, cacchina di mosca inutile. nel caso volessi dimostrare che ho torto,che t'insulto senza motivo, SCRIVI NOME,COGNOME e palestra qui sotto, che organizziamo un test delle tue tanto vantate abilità "da strada", fai vedere una buona volta che non sei il solito vigliaccone insulso delle arti marzialoidi.
FINE

Agon ha detto...

Maaaaaa veramente quello che è venuto a criticare e a offendere il dire di Mario sei tu. Non fare la pecorella che tira il sasso e ritira la mano. Dalle tue vigliacche e sibilline metafore, forzate e tese a non dire le cose chiaramente dato che non solo sei anonimo, non sei manco capace di scrivere chiaramente in italiano, si evince che il tuo pensiero è quello. Ora pur di avere ragione affermi il contrario; è evidente che a te lo Sdc non ha insegnato niente. Magari sei uno di quelli che in gara fa due punti e poi scappa intorno per tutto il resto del round: dato che è quello che stai facendo qui su una semplice pagina internet. Le parole ci classificano, e le tue ti classificano come un idiota. Non sono io, bada bene, ad aver offeso e a non essere aperto al dialogo. Ti ho risposto anche troppo civilmente, sei tu che in questo post hai rosicato come un castoro intento a costruire una diga e hai fatto la fanciullesca sparata apocalittica. Credevo di poter parlare invece è solo una perdita di tempo. Ciò.

Anonimo ha detto...

Arti Marziali, tradizioni e modernita'!
di Aldo Chiari (M° Muat Thai)

La storia delle arti marziali e' antica quanto quella dell'uomo. Come tutte le cose , nell'arco dei millenni anche le arti da guerra hanno avuto delle trasformazioni. Le arti marziali, dette tali perche' relative a Marte (Dio della Guerra), servivano ai guerrieri per difendere la liberta' delle proprie popolazioni. In tutto il mondo, le varie popolazioni o tribu' hanno sviluppato tecniche rispondenti ad esigenze somatiche e geografiche.
Una sola cosa le accomunava tutte: L'Efficacia.
Il guerriero che tramandava l'arte era infatti il sopravvisuto, colui che non era efficace giaceva sul terreno, privo di vita. Egli studiava l'arma bianca abbinata all'utilizzo del proprio corpo come arma.
Nel Krabi Krabong (Arte armata thailandese ) che significa armi lunghe e corte, per esempio, lo studio del corpo viene inserito nell'ambito delle armi corte. Infatti, nell'eventualita' avesse perso la propria arma, egli stesso sarebbe dovuto essere l'arma. Nell'arco dei secoli la tecnologia ha concepito armi da fuoco che lentamente, ma inesorabilmente, hanno sostituito le armi bianche (corpo compreso). In ogni parte del mondo oggi le guerre vengono combattute con armi radicalmente diverse da quelle degli antichi guerrieri.
Le arti quindi hanno subito radicali cambiamenti. Esse si sono pero' diversificate relativamente alle culture a cui appartenevano.
Ad esempio, in Italia, a Napoli, la tradizione dell'arte del coltello, di derivazione probabilmente Ispano -Ellenica, fu abbinata dai "Guappi" all'utilizzo della giacca nei combattimenti all'ultimo sangue fino ai primi del '900. In Oriente sotto l'influenza Buddista molte arti marziali si sono trasformate in "Via Spirituale", enfatizzando maggiormente rispetto all'Occidente Cattolico la visione introspettiva. Ecco spiegate la nascita del Karate -Do (via) del M° Funakoshi o l'Aiki-Do del M° Ueshiba. Esse infatti sono una via per vincere la battaglia piu' dura, quella contro noi stessi. Oggigiorno le "arti marziali" quindi, come appena detto, hanno una valenza sicuramente diversa rispetto ai secoli passati.

(continua)

Mario Puccioni ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Una frase del M° Kano (fondatore del Ju-Do)credo focalizzi perfettamente i nuovi mutamenti:"…e sono arrivato a pensare che perfezionando il jiu-jutsu si potrebbe arrivare ad un metodo educativo superiore anche al Bu-Jutsu…..cosi' il ju-jutsu potrebbe diventare una disciplina ottima per l'educazione mentale, morale e fisica."
Un grande cambiamento non corrisponde necessariamente ad un impoverimento, bensi , in questo caso, un'ampliamento del loro utilizzo. Nella nostra societa' esiste chi si occupa della sicurezza della popolazione:Esercito o forze di polizia in generale. Coloro che si occupano di questo, devono essere specializzati anche nelle tecniche all'arma bianca o nel corpo a corpo (non si puo' certo sparare a tutti).In questo campo l'arte marziale rimane quantomeno fedele alla sua primaria funzione che e' la protezione della popolazione. Ma esiste un'altra grande parte della popolazione che dell'arte marziale ama il lavoro di forgiatura del corpo e della mente e la utilizza per migliorare il proprio equilibrio psicofisico.
Un chiaro esempio dell' utilita' sociale delle discipline marziali e' sicuramente riscontrabile in cio' che, per esempio, il maestro thailandese Yodtong Senanan fa quotidianamente, utilizzando la Muay Thai come mezzo per allontanare i bambini dalla droga; o nel "Progetto" dell'istruttore brasiliano di Pugilato Claudio Coelho (Allenatore di boxe di grandi campioni di Vale Tudo), che da 14 anni toglie i bambini dalle mani della malavita. Oggi purtroppo esistono molte "guerre" giornaliere che l'uomo deve combattere. Credo che la pratica delle discipline "marziali" insegni in maniera pragmatica che bisogna faticare, sacrificarsi e lottare sempre senza arrendersi mai, in una societa' ricca di paradossi ed ingiustizie, e che se vogliamo essere utili alla nostra societa' (come un tempo facevano i guerrieri) dobbiamo fortificare il corpo, la mente e l'anima. Come dice il M° Paolo Bolaffio :"..dobbiamo essere forti per essere utili".
Resta pero' un problema di ordine pratico da risolvere, quello dell' "efficacia". Un tempo colui che sopravviveva, per il fatto stesso di esserci, garantiva l'efficacia di cio' che insegnava.
Ma oggi come e' possibile verificare la veridicita' di cio' che un insegnante afferma?
E' proprio questa esigenza che ha fatto nascere il bisogno di un "confronto di prova".
Espressione di questa esigenza sono il Lei Tai in Cina o i combattimenti di fioretto in Francia o di pugilato in Inghilterra o incontri di Kali nelle Filippine o di Vale Tudo in Brasile o di Muay Thai in Thailandia.
e' qui che nasce la vera "nuova" espressione delle arti marziali: Lo sport da contatto.
Infatti, solo durante un incontro di Muay Thai o Boxe birmana o Vale Tudo o simili e' possibile verificare la funzionalita' e la veridicita' di cio' che si pratica. Di pari passo pero' e' necessario non tralasciare anche gli aspetti filosofici e culturali che rendono cosi' preziose le arti marziali.
Concludo, quindi, dicendo che l'unica vera prova dell'efficacia dell'arte marziale oggi e' quella del ring. Il ring, infatti, ci da la prova piu' realistica possibile di cosa funziona realmente e di cosa e' mediamente inapplicabile e fantasioso

firmato: Aldo Chiari